06 giugno 2010

Intrigo internazionale - la tragedia di Ustica

Intrigo internazionale: il caso Ustica.
Il giudice Priore si è anche occupato dell'abbattimento nei cieli del Tirreno del DC 9 Itavia: le tracce radar che inizialmente non indicano nulla di anomalo, i plot che, una volta tirati fuori, indicano una manovra di attacco di due caccia all'aereo italiano.
L'intreccio di aerei nei cieli del Tirreno: Nutarelli e Naldini, l'Awacs, i caccia francesi e quelli americani. L'inchiesta sullo scenario di guerra che procedeva con difficolta per tutti i depistaggi e le omissioni.

Ma cosa è successo, quella sera? Chi era l'obiettivo? [pagine 151-152]
[..]Si, anche Gheddafi. Secondo una fondata ipotesi, emersa già nel corso della nostra inchiesta e rafforzatasi in seguito, sembra che il bersaglio fosse proprio un aereo su cui viaggiava Gheddafi. Nei piani di volo conservati presso la nostra Aeronautica, quella sera era previsto un volo con vip a bordo da Tripoli a Varsavia.

L'aereo che viaggiava sotto la pancia del nostro DC-9 poteva essere quello di Gheddafi?
Secondo ragionevoli ipotesi, potevano essere uno o più caccia militari libici che tornavano dalla Jugoslavia utilizzando un corridoio senza la copertura del Nadge. Secondo ipotesi più recenti, quei caccia dovevano prelevare il leader libico sul Tirreno e scortarlo in un viaggio nell'europa nell'est. Ma, avvertito da qualcuno dell'imminente pericolo, all'altezza di Malta l'aereo avrebbe improvvisamente cambiato rotta per tornare in Libia.

Dunque i caccia libici provenienti da nord volavano sotto la protezione del DC-9 per andare a prelevare Gheddafi che stava arrivando da sud?
Questa è la situazione più probabile. Ed è del tutto evidente che chi avesse voluto attaccare Gheddafi avrebbe dovuto prima abbattere le sue scorte.

In definitiva i caccia libici vennero abbattuti, mentre Gheddafi si salvò perchè avvertito del pericolo. Chi lo avvisò? Gli italiani?
E' del tutto verosimile, visti i rapporti privilegiati tra l'Italia e la Libia. Il capo dei servizi segreti libici era dicasa a Roma e nel Sismi (il nostro servizio militare dell'epoca). C'era una forte cordata filoaraba e una filolibica, omologhe a quelle che esistevano all'interno dei governi della Repubblica e, più in generale, nella classe politica italiana.

Chi voleva uccidere Gheddafi?
Di recente, a inchiesta giudiziaria ormai conclusa, dopo che le sentenze di assoluzione dei generali erano ormai divenute definitive, l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che all'epoca era presidente del Consiglio, ha detto qualcosa in proposito. Riferendo informazioni provenienti dall'interno dei nostri servizi, ha parlato esplicitamente della responsabilità francese.

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