21 maggio 2010

Comunque la pensiate, Michele Santoro.

Comunque la pensiate, ieri sera saranno stati in molti ad aspettare la parole di Michele Santoro: una spiegazione per la sua scelta di lasciare come dipendente la Rai, per cercare altre strade lavorative. Una spiegazione alle accuse ipocrite di darla vinta a Berlusconi, di aver voluto fare cassa (un po' come si era detto di Enzo Biagi dopo l'editto), di far la vittima per prendere soldi …

E nella lunga anteprima, Michele (come telespettatore affezionato mi posso permettere di chiamarlo così) si è tolto più di un sassolino: con un tono leggermente meno pacato del solito, ha parlato.
Iniziando col rivendicare il suo diritto, come professionista televisivo, a poter cambiare, dopo quattro anni con Annozero.

Saranno solo gli spettatori che decideranno se il nuovo programma, se il nuovo prodotto sarà all'altezza del precedente. Solo gli spettatori possono permettersi di fare critiche.
Farsi fare la morale da Vespa? Ma nemmeno per sogno (visto il contratto molto più lauto).
Annozero, Santoro e la sua redazione vanno in onda solo grazie alla sentenza di un giudice: dopo l'editto bulgaro (e nonostante i cambi di governo) la Rai non ha mai disconosciuto al cacciata dei giornalisti, per ordine governativo.
La Rai, nella figura dei partiti in Rai, hanno pure fatto ricorso, e ora siamo in Cassazione. Dunque, se si impugna questa sentenza per mandarlo via, perchè protestare perchè se ne va?
Mentre Annozero andava in onda, faceva il doppio dello share della rete, creare un momento di discussione, perchè questo è la televisione: una estensione della nostra mente. Non solo, Annozero è stato un format che si è largamente ripagato, considerando i profitti fatti fare alla Rai.
E nel frattempo, minacce, contratti congelati (tutta l'Odissea di questo autunno per bloccare Marco Travaglio), punizioni....

Santoro ha voluto poi rispondere a tutte le dichiarazioni dei consiglieri Rai di sinistra (o presunti tali), a Zavoli. “Con l'altra parte, nemmeno iun caffè..”.
Quale giornalista avrebbe mandato in onda la D'Addario, con la diffida della Rai su un tavolino?
Dove era Repubblica (in risposta ad un articolo di Ezio Mauro), quando l'Autorithy sanzionava la trasmissione?
Cosa avrebbero scritto i direttori del Corriere, de La Stampa, di Repubblica se non fossero uscite le intercettazioni di Trani, che han messo in luce il funzionamento perverso dell'AGCOM?
Se fosse arrivata la sanzione, avrebbero scritto che era giusto punire Santoro, che questo non è servizio pubblico.
Zavoli, che parlava di morale: forse è più immorale essersi arresi alla decisione della Commissione Parlamentare di Vigilanza di chiudere le trasmissioni in camapgna elettorale.

Allora, e qui il giornalista si è rivolto ai consiglieri di sinistra, ai dirigenti del Partito Democratico (persino all'Italia dei Valori che forse è più esperta di immobii che di tramissioni): volete che Annozero vada in onda, o no?
Annozero deve andare in onda perchè lo ha deciso un magistrato, oppure perchè la ritenete un valore e una risorsa del servizio pubblico?

La buonuscita: lasciamo da parte i politici che, con i rimborsi elettorali hanno solo da starsene zitti.
E anche i giornali che prendono soldi pubblici per i fondi dell'editoria, dovrebbero prima farsi un esame di coscienza.
La Costituzione da a ciascuno il diritto di stabilire la buonuscita, pari a 3 anni del suo contratto.
E' più immorale questa somma, o la somma che prendeva negli anni dell'editto in cui era pagato per non lavorare?


Col il suo ritorno in onda, Santoro si auspicava il ritorno anche di Luttazzi, Biagi, Sabina Guzzanti …
Per questo ha fortemente voluto fare l'esperimento di “Rai per una notte” al Paladozza: una Rai senza i partiti di mezzo, dove anche Luttazzi potesse andare in onda ad esprimere il suo potenziale.
L'accordo non è stato ancora firmato: se volete che resti, anche solo per una minoranza della Rai, basta dirlo.
Ma basta anche con le ipocrisie. Se pensate che questo non è servizio pubblico, lasciateci andare.

Nella puntata si è parlato dei casi di Pedofilia in America, ma anche in Italia, dello sforzo del papa per combattere questi reati. Ne parliamo poi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chi ha seguito negli anni Michele Santoro e ha deciso di seguirlo fino ad oggi non può per natura pensare ad un accordo fatto per convenienza economica. Non può essere nel dna di chi riconosce in lui non un lider politico, che avrebbe abbandonato da tempo visto cos'è la politica, ma un grande giornalista che a discapito di tutto sa e vuole fare il suo lavoro. Bravo Santoro, ovunque andrai ti seguiremo con la stessa stima e affetto.
Mariella