09 aprile 2010

Diritti e doveri


Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha dichiarato: Sono convinto che il legittimo impedimento altro non sia che il diritto a governare da parte di chi ha vinto le elezioni partendo non da un privilegio ma da un legittimo diritto a sottoporsi al processo senza che questo gli impedisca di governare".

Quello che invece è successo, nel mondo reale, è che si è stabilito che il diritto a governare di alcuni cittadini (più uguali degli altri) siano superiori ai propri doveri.

"A Berlusconi i pm contestano frode fiscale fino al settembre 2009 e appropriazione indebita fino al 2006."

Nessuno impedisce al premier di governare in quanto sottoposto al processo (sebbene sorgano a noi giustizialisti dei dubbi di opportunità).
Ma nemmeno si può accetare il principio nuovo (e già bocciato dalla Corte Costituzionale sia per il lodo Alfano che per il processo a Previti) per cui una volta eletto, niente processo.

2 commenti:

Aries 51 ha detto...

Visto che si pavoneggia nel nuovo ruolo e si atteggia a baluardo della giustizia ( giustizia in minuscolo perchè parlo della sua e non della mia ) il non per mia volontà ministro
Alfano dovrebbe meditare sul fatto che un pluriindagato non ha alcun diritto di governare ma solo il dovere di presenziare ai suoi processi.

alduccio ha detto...

Infatti, il cosidetto presidenzialismo ancora non c'è.
Il diritto a governare lo ha solo la coalizione del centrodestra (il fatto che sulla scheda ci fosse il suo nome, non significa nulla).