05 febbraio 2010

Annozero legittimi impedimenti

C’era una vorta un Re cche ddar palazzo
mannò ffora a li popoli st’editto:
- Io so’ io, e vvoi nun zete un cazzo,
sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.



Il sonetto del Belli
potrebbe essere una degna apertura per la puntata dedicata al legittimo impedimento.
Ovvero il premier e si suoi ministri (il sultano per dirla alla Bocca) che si sottrae all'accanimento dei giudici: quelli per intenderci usati da una certa politica per rovesciare il voto ..
Puntata iniziata con le parole dell'ex onorevole di FI Taormina che sull'impedimento e sui dubbi di costituzionalità afferma "Berlusconi non si è mai preoccupato della costituzionaità delle sue leggi".
Adesso che è stato cacciato, dopo aver nel passato, votato tutte le leggi "vergogna" della passata legislatura, può permettersi di dissentire dalla "logica assolutistica del capo".

In realtà si è parlato di tante altre cose: i cittadini di Caltanisetta che si sono stretti attorno al magistrato Giovambattista Tona, dopo le minacce della mafia.
La situazione di Gela, dove si devono fermare le denunce al racket, perchè mancano i magistrati per fare i processi.

L'intervista a Bocca, l'anno orribile che è passato, il potere del sultano sempre più forte che spinge verso una "democrazia autoritaria" dove poco alla volta diminuiscono le garanzie e le salvaguardie dei cittadini.
Si concentra il potere nelle mani del governo centrale: rispetto al fascismo manca solo l'esilio e la galera.

In studio l'avvocato onorevole Ghedini, che oltre a dissentire dalle tesi di Bocca, ha tirato fuori i documenti relativi ai flussi di cassa della Edilnord, per i primi cantieri dell'allora costruttore Berlusconi.
"Bocca istilla violenza nelle persone" avendo scritto quello che ha scritto su Ghedini.

Ma sui paletti messi alla democrazia, c'è poco da sviare o negare: il decreto Romani, il ricorso ai decreti sulla fiducia, le leggi presentate senza tempo per una discussione in Parlamento (come per il legittimo impedimento), i filtri minacciati su blog, internet.
La riforma della giustizia che mette i magistrati sotto l'esecutivo, la Corte dei Conti con sempre meno poteri.
I finanziamenti ai giornali, le nomine ai TG Rai....

In studio il giornalista Felice Cavallaro ha cercato di spiegare il perchè della foto di Di Pietro, pubblicata sul Corriere.
Cosa c'è da raccontare, dove è la notizia?
Foto che è stata fin da subito usata per una campagna mediatica contro Di Pietro.

Negli stessi giorni dove a Palermo, al processo Mori, Massimo Ciancimino parlava dei finanziamenti dei boss alla Edilnord (tramite gli imprenditori Buscemi e Bonura, il volto pulito di Cosa Nostra). Del ruolo di garante passato da Vito Ciancimino a Dell'Utri, dopo il 1992. Cosa ha detto Dell'Utri "... quello vero era il padre ...". Ovvero il mafioso, quello che non parlò. Come Mangano.

Dell'odore dei soldi si è occupato Marco Travaglio, dopo il solito siparietto con Ghedini sul casellario giudiziario, sulle condanne, sui processi ...

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