31 gennaio 2010

Separazione dei poteri all'italiana

Il ministro Alfano, all'inaugurazione dell'anno giudiziario, afferma che l'indipendenza della magistratura è un cardine, per le intenzioni del governo.
I magistrato sono solo sottoposti alle leggi: le leggi emanate dal Parlamento.
Ecco, questa è la separazione dei poteri all'italiana: il governo, impegnando il Parlamento ad approvare le sue leggi sull'azione giudiziaria , diviene de facto, controllore del potere giudiziario.

Nelle mani dei ministri del governo si concentra un potere enorme: compreso quello mediatico, con cui lanciare le campagne contro la mafia.
In Sicilia, la Confindustria espelle coloro i quali accettano di pagare il pizzo.
Certo, poi succedono casi come quello dell'allevatore Roberto Battaglia: vittima di usura da un clan di casalesi, ha denunciato, si è indebitato con le banche, ma oggi rischia di perdere il suo allevamento perchè il Tribunale Civile di S Maria Capua Vetere ha messo all'asta i suoi beni, e le banche non concedono tregua.

E nel resto di Italia, come combattono la mafia le istituzioni? O forse la mafia esiste solo al sud?
Ma gli impegni di Lo Bello in Sicilia, sono già un passo in avanti: la classe politica, se non poche eccezioni (Fabio Granata, Angela Napoli nel PDL, IdV di Di Pietro), da quell'orecchio non ci sente.
I nostri politici rivendicano il diritto all'autonomia, se non alla superiorità rispetto agli altri poteri dello stato, ma mai una volta che sappiamo dare il buon esempio.
I casi Delbono e Marrazzo poi, nella politica locale, sono purtroppo solo una eccezione.
Nel revival per la morte di Craxi, si è tornato a parlare dei tanti inquisitoi, poi risultati innocenti. Mannino, assolto dalla corte, che però pure manteneva rapporti con capofamiglia di Agrigento.
Ad Annozero, Formigoni citava il caso del suo assessore Bertani,la cui innocenza fu provata dopo 9 lunghi anni.

E tutti gli altri? Chi paga (politicamente) per la loro colpevolezza?

Lauto complotto.
Il TG1, che non ha dato spazio nel passato al caso della D'Addario, sul giro di escort a Palazzo Grazioli, ha invece dato spazio allo scoop di Panorama, per cui la stessa sarebbe pedina di un complotto contro Berlusconi.
Notizia smentita dalla procura.
Riassumendo, non si da delle notizie vere, mentre se ne riporta una probabilmente falsa.

Stesso TG che poi, il giorno dopo, dopo un servizio sull'aria inquinata a Milano (che causa malattie e morti, bazzecole ) chiude dicendo “.. ma c'è una buona notizia, sono diminuiti degli incidenti sugli sci” e via al servizio di Mignanelli.

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