31 gennaio 2010

Col centrosinistra ma con discontinuità

Rutelli e il suo partito appoggia il centrosinistra (e il candidato con due rinvii a giudizio, De Luca):
Alleanza per l'Italia e' un movimento ''aperto'' che - senza ''ansia di prestazioni politiche alle regionali'' come sottolinea Bruno Tabacci - punta a collocarsi nel centrosinistra purche', in Campania, si individui un candidato presidente ''moderato, riformista'' che sia scelto nel segno della ''discontinuita'''.

Eccoli qua, che tornano. Da una parte le veline nel centrodestra, dall'altra gli inquisiti.

Case da pazzi

Torna Presa Diretta, con l'inchiesta “Case da pazzi”.
Il buon funzionamento di uno stato si misura nella sua capacità nel saper soddisfare i bisogni primari dei suoi cittadini.
Lavoro, scuola, salute, la casa ..
Della fame di lavoro, del precariato perenne, della rovina di una intera generazione ne ha parlato lo stesso Iacona, con la puntata sui precari della scuola. Ancora fresche le immagini dei lavoratori di Phonemedia e della Fiat di Termini Imerese, ad Annozero.

Della scuola, della ricerca azzoppata, della fuga di cervelli all'estero, ne aveva parlato sempre Iacona, nel suo giro “W la ricerca”.
Della salute se ne invece occupato Report, nella sua inchiesta sugli imprenditori nella sanità privata, che occupa un bel pezzo dei bilanci delle regioni.

Stasera Iacona e i suoi collaboratori (Cinzia Torriglia, Sabrina Carreras, Manolo Luppicchini, Vincenzo Guerrizio, Fabio Caramaschi) parleranno del bisogno di case popolari: “possiamo accettare che il prezzo delle case lo faccia il mercato, questo mercato???”.

Questo mercato che, tanto per citare un caso, è capace di costruire solo mega quartieri del lusso, cattedrali nel deserto. Cantieri poi abbandonati a se stessi, come quello progettato da Foster a Milano. S Giulia, il quartiere della moda, ..

Non è un caso che i piani per la gestione del territorio impegnino le giunte comunali in lunghe serrate. Non è un caso che esistano le commistioni tra assessori e sindaci, con palazzinari.

Non è un caso che questi bisogni, specie nelle regioni del sud, non vengano soddisfatte, costringano le persone al ricatto (“vuoi il lavoro, dammi il voto ...”).

Separazione dei poteri all'italiana

Il ministro Alfano, all'inaugurazione dell'anno giudiziario, afferma che l'indipendenza della magistratura è un cardine, per le intenzioni del governo.
I magistrato sono solo sottoposti alle leggi: le leggi emanate dal Parlamento.
Ecco, questa è la separazione dei poteri all'italiana: il governo, impegnando il Parlamento ad approvare le sue leggi sull'azione giudiziaria , diviene de facto, controllore del potere giudiziario.

Nelle mani dei ministri del governo si concentra un potere enorme: compreso quello mediatico, con cui lanciare le campagne contro la mafia.
In Sicilia, la Confindustria espelle coloro i quali accettano di pagare il pizzo.
Certo, poi succedono casi come quello dell'allevatore Roberto Battaglia: vittima di usura da un clan di casalesi, ha denunciato, si è indebitato con le banche, ma oggi rischia di perdere il suo allevamento perchè il Tribunale Civile di S Maria Capua Vetere ha messo all'asta i suoi beni, e le banche non concedono tregua.

E nel resto di Italia, come combattono la mafia le istituzioni? O forse la mafia esiste solo al sud?
Ma gli impegni di Lo Bello in Sicilia, sono già un passo in avanti: la classe politica, se non poche eccezioni (Fabio Granata, Angela Napoli nel PDL, IdV di Di Pietro), da quell'orecchio non ci sente.
I nostri politici rivendicano il diritto all'autonomia, se non alla superiorità rispetto agli altri poteri dello stato, ma mai una volta che sappiamo dare il buon esempio.
I casi Delbono e Marrazzo poi, nella politica locale, sono purtroppo solo una eccezione.
Nel revival per la morte di Craxi, si è tornato a parlare dei tanti inquisitoi, poi risultati innocenti. Mannino, assolto dalla corte, che però pure manteneva rapporti con capofamiglia di Agrigento.
Ad Annozero, Formigoni citava il caso del suo assessore Bertani,la cui innocenza fu provata dopo 9 lunghi anni.

E tutti gli altri? Chi paga (politicamente) per la loro colpevolezza?

Lauto complotto.
Il TG1, che non ha dato spazio nel passato al caso della D'Addario, sul giro di escort a Palazzo Grazioli, ha invece dato spazio allo scoop di Panorama, per cui la stessa sarebbe pedina di un complotto contro Berlusconi.
Notizia smentita dalla procura.
Riassumendo, non si da delle notizie vere, mentre se ne riporta una probabilmente falsa.

Stesso TG che poi, il giorno dopo, dopo un servizio sull'aria inquinata a Milano (che causa malattie e morti, bazzecole ) chiude dicendo “.. ma c'è una buona notizia, sono diminuiti degli incidenti sugli sci” e via al servizio di Mignanelli.

29 gennaio 2010

La passerella in Calabria

Il ministro Alfano accusa le toghe dell'ANM di fare una protesta contro le riforme in tema di giustizia, come strumento elettorale per le prossime elezioni al CSM.

Forse non si rende conto che la stessa accusa potrebbe essere rivolta contro lo stesso governo: ovvero fare proclami, contro la criminalità organizzata, che dietro nno hanno nulla di concreto.
Solo per fini elettorale, le elezioni regionali.

A Reggio Calabria il Cdm vara il Disegno di legge per il "piano straordinario per il contrasto delle mafie".
Dietro i paroloni ben poco: di chiaro c'è solo che l'agenzia per i beni confiscati si farà a Reggio (dove si vota, appunto).
Peccato che lo stesso governo, i beni confiscati li voglia mettere all'asta.

Allora? Ieri il deputato Versace, ad Annozero, parlava di una politica pulita, per rilanciare il sud.
Non è con l'immunità parlamentare che si fa una politica pulita. O col processo breve e il legittimo impedimento.

Annozero - carne da macello

Per fortuna che esistono ancora trasmissioni che parlano del paese come è, e non come vorremmo che fosse. Che parla di lavoratori, di gente costretta a combattere con stipendi bassi, con stipendi che non arrivano, con mutui, con la cassa integrazione, con imprenditori criminali e aziende che chiudono.
Persone per cui spesso, l'unico stato sociale è la famiglia, mamma e papà.

Imprenditori fantasma, come Fabrizio Cazzago di Phonemedia e fantasmi anche i lavoratori costretti a fare gesti eclatttanti per attirare l'attenzione. Per vedere riconosciuti i propri problemi.
Annozero ha portato le telecamere dai lavoratori di Phonemedia di Novara, di Catanzaro, lasciati per mesi senza stipendio, in presidio davanti all'azienda.
Persone vendute a Omega, altra società di fantasmi, senza apparenti motivi di business.
"solamente se si sale sui tetti si ottiene qualcosa ..": dignità, futuro, lavoro, speranza ...

In Calabria la situazione è pure peggio: si entra nei call center solo con una raccomadazione politica, raccontavano le persone intervistate: e oggi che siamo sotto elezioni regionali, creano il bisogno di lavoro per costringere le persone al voto.
Su questi casi stava indagando De Magistris nell'inchiesta "Why Not" in cui era emerso il comitato di affari tra imprenditori come Saladino (legato alla Compagnia delle Opere), politici locali e nazionali.

In studio, i politici a cui è stato chiesto di dare una risposta a questi problemi.
Perchè una politica che non sa più affrontare questi problemi sociali del paese, ma sa solo parlare di coalizioni, di elezioni, di alleanze non è più una politica, non è niente. "Nuddru miscato a nnenti ....".

formigono ne approfittato per farsi uno spottone elettorale, in vista proprio delle elezioni in Lombardia a marzo. "Queste cose in Lombardia si sono risolte ..".
E i casi della Yamaha? Della Nokia a Cinisello? Della Italtel? Il settore siderurgico a Dalmine?

Santo Versace parlava di corruzione, evasione, della spesa pubblica fatta senza criterio: "se la politica è sana, non ci sono i casi alla Tarantini" .. ad un certo punto pensavo fosse un altro, rispetto al senatore del PDL.
Il partito dei voli di stato senza controllo, dell'aumento della spesa pubblica, dello scudo fiscale, della depenalizzazione del falso in bilancio e dell'immunità parlamentare.

Bersani ha cercato di riportare il discorso su argomentazioni più concrete: per esempio accellerare i tempi con cui commissariare e poi dichiarare fallita Phonemedia (per dar modo allo stato di anticipare i soldi degli stipendi arretrati).

Il titolo della puntata era non a caso carne da macello: la macelleria sociale che Tremonti vorrebbe evitare, sui tagli al Welfare, sta già avvenendo. Per tutti quei casi di delocalizzazione, licenziamenti nascosti, fallimenti pilotati.
Ultimo di questi, raccontato dalla De Gregorio in studio e oggi su l'Unità, il caso Omsa: chiusa a Faenza per spostarla in Serbia: "queste lacrime sono un allarme che deve far pensare".

La soglia di rischio impoverimento:
Con un figlio a carico, la percentuale di famiglie a rischio impoverimento è:
8% in Francia
10% in Germania
15% in Italia

Con due figli a carico:
10% in Francia
18% in Germania
23% in Italia

Con tre figli a carico:
18% in Francia
12% in Germania
41% in Italia

C'è ancora qualcuno che vuole fare figli, a queste condizioni?
E' vero il governo ha messo i soldi per la Cassa integrazione. Ha prorogato gli incentivi per l'auto: ma sono solo misure che servono a tamponare l'emergenza del momento, sperando che poi la tempesta passi.
Nessun piano industriale. Nessuna investimenti nei settori all'avanguardia tecnologica: la green economy, le telecomunicazioni, wi fi.
Stiamo perdendo ampi settori economici, e stiamo perdendo terreno nei confronti degli altri paesi.

Da Phomedia a Termini Imerese: non cambia la scena, con i 18 lavoratori, i primi licenziamenti di Fiat, che sono saliti sul tetto.
Hanno dietro il supporto di tutte le loro famiglie. Perchè anche loro sanno che, senza lavoro, non c'è nessuna speranza.

Fare le auto a Termini costa troppo, per Marchionne? Vero: se la Y deve arrivare in pezzi da Melfi e poi ritornare in continente da Catania.

Technorati:

28 gennaio 2010

L' ipnotista di Lars Kepler - prime impressioni

Non sono un'esperto del giallo scandinavo, ma l'impressione che mi fanno ogni volta è che, pur trattando di argomenti truculenti, riescano a non farsi schiacciare dal sangue e dalla morte.
Sono libri che vogliono raccontare una storia, non solo come susseguirsi degli eventi, ma un racconto della vita dei personaggi, del loro passato.
Forse li rende meno intensi, ma non meno godibili.
L'ipnotista racconta di un caso criminale, lo sterminio di un'intera famiglia, in cui il punto di vista del racconto si sposta man mano dai vari personaggi. Ciascuno vede il suo pezzo della sua storia, quella che vede con i suoi occhi.
Il commissario Joona Linna; il medico Erik Maria Bark e la moglie Simone. Con i loro problemi personali e familiari (come la malattia del figlio).
Diventa facile perdere il filo, per i salti temporali avanti e indietro e anche perchè la stessa storia si arricchisce di particolari, e di significati, man mano. A volte non sembra nemmeno di essere dentro ad un giallo.
Un libro che richiede pazienza, che richiede attenzione, ma che diffilmente, almeno per me, lascia indifferenti.
Quando lo avrò terminato vedremo se le promesse sono mantenute.

Il link per ordinare il libro su ibs.
Technorati:

La parola lavoro

Perchè con 12 milioni di disoccupati, la questione rischia di esplodere, prima ancora che arrivi la ripresa.

Forse saranno solo slogan, ma l'obiettivo dichiarato per la politica obamiana è quello: creare lavoro.
In Italia, aspettiamo il turno. Dopo le leggi ad personam, la scelta dei candidati e delle alleanze per le regionali, la legge sulla caccia, la stretta al lavoro nero (con quali controlli?), la stretta su Internet (decreto Romani) ...

Nel frattempo, sull'articolo de Il fatto quotidiano dove si parla della crisi di Phonemedia, vediamo ritornare vecchi personaggi reduci di inchieste giudiziarie: come Why Not e Antonio Saladino, amico di Mastella e tanti altri potenti:

I soldi utilizzati per contrattualizzarli provenivano anche dai fondi per i progetti regionali di formazione.
“Nessuno – denunciano i sindacati – vigilava sul loro utilizzo. I finanziamenti in teoria vengono assegnati soltanto se un’azienda è in regola con i Durc (i certificati che attestano la regolarità dei versamenti previdenziali). Invece arrivavano a prescindere ”.

E non si tratta di pochi soldi: undici milioni di euro – raccontano i dipendenti – sono finiti nelle casse di Raf-Phonemedia nel solo 2008.
“Ci sono stati intrecci – aggiungono poi –con la Compagnia delle Opere attraverso Obiettivo Lavoro e Italia Lavoro. Questo accade perché Francesco Saladino, responsabile amministrativo di Soft4Web, società del gruppo Raf di Cazzago, è il cugino di Antonio Saladino (già protagonista dell’inchiesta “Why Not?” di Luigi De Magistris ), leader della Compagnia delle Opere in Calabr ia”.
E adesso? “Facciamo i turni in azienda per mantenere l’occupazione – continua Danilo – siamo una cinquantina di giorno e una decina di notte. Ma dei lavoratori non importa nulla a nessuno”.

Anzi, spiegano, sono in molti quelli che decidono di farsi assumere nell’azienda vicina:
Ai lavoratori Phonemedia viene proposto di dimettersi per essere assunti a Blue call. Così però
perdono il diritto al pregresso. Ma le possibilità non sono molte, e un migliaio di noi ha già accettato”.

Travaglio vs. la Zanzara

Il botta e risposta tra il giornalista de Il fatto quotidiano e Giuseppe Cruciani, della trasmissione radiofonica La Zanzara.

Non so chi sia l’autore dell’articolo che mi riguarda pubblicato domenica scorsa a pagina 3 del Fatto, ma lo inviterei a prendere meno sul serio tutto quello che succede nel piccolo mondo dell’informazione .
Comunque, tocca fare alcune precisazioni: 1) Non ho “offerto” il microfono a Clemente Mastella, è stato semplicemente ospite della Zanzara per un quarto d’ora circa in cui si è cercato soprattutto di “c a z z e g g i a re ” di politica, cosa
non proibita dal codice penale.

A Travaglio non piacerà, ma bisogna che se ne faccia una ragione: nel mondo esistono anche gli altri e i “potenti” ( p osto che Mastella ancora lo sia) si possono intervistare in tanti modi diversi; 2) Dunque alla fine di questo “cazzeggio” ho chiesto a Mastella: mi dica, ma è vero che ha quattro-cinque case a Roma come scrive Travaglio?
E lui: no, una sola e pure piccola. Al che ho aggiunto: ma ci sono quelle che lei ha comprato ai figli. E lui: e allora, che c’entra?;
3) Il clima era talmente, come dire, rilassato, che ho promesso a Mastella che avrei comunicato il tutto a Travaglio, in cambio di una intervista con la moglie Sandra. Stop. Mi dispiace per gli appassionati, ma non era un processo né un’i n t e rvista arrabbiata. Non vale la pena scomodare gli entomologi, le lingue e i servi per una cosuccia del genere. Saluti e buon lavoro.
P.s. Scrivo per Panorama, ma non lavoro per Mediaset. In ogni caso, secondo il Fatto sarei un giornalista a metà (e forse nemmeno quello) per colpa di Berlusconi. Se questa è la vostra idea di libertà, auguri.
Giuseppe Cruciani

Gentile Cruciani, il pezzo che la inquieta non è stato scritto da me, ma dalla redazione (infatti non era firmato). Comunque ne condivido in pieno ogni riga e ogni virgola. La ringrazio comunque per averci dato un saggio della sua deontologia professionale. Invitandomi a “prendere meno sul serio” il suo lavoro, lei sfonda una porta aperta: mai preso sul serio il suo lavoro. Per le ragioni che lei stesso autorevolmente illustra:
lei quando intervista un politico “c a z ze g g i a ”, infischiandosene allegramente della verità dei fatti. Tant’è che, lo scrive lei, ha
chiesto a Mastella se sia vero che possiede 4 o 5 case a Roma “come scrive Travaglio”, al che Mastella ha smentito
(“ne ho una, più quelle dei miei fi g l i ”) dandomi del bugiardo, del “borghesuccio”, insinuando che io abbia case a Taormina e non so dove, dicendo che diversamente da sua moglie io non ho mai faticato e accusandomi addirittura di
essere il mandante dei magistrati che indagano su di lui. Un bel cazzeggio, non c’è che dire. Peccato che io non
abbia mai scritto che Mastella ha 4-5 appartamenti a Roma, ma che li possiede “la famiglia Mastella”. Insomma, dal suo
cazzeggio con Mastella si evinceva che io sono disinformato, mentre il disinformato è lei. Lei
aggiungeva che mi avrebbe chiamato per farmi replicare, cosa che naturalmente non ha mai fatto: del resto lei è solito
sparlare di me nella sua rubrica radiofonica senza mai darmi il diritto di replica. E’ il suo modo di fare il giornalista, anzi il
cazzeggiatore. Continui così. Cazzeggiando cazzeggiando, vedrà che un posto a Mediaset
– come già anticipato da Il Giornale – non glielo leva nessuno.
( m . t ra v. )

Mistero alle Ferrovie Nord



Treno delle 7.37 per Milano Cardorna, stazione di Arosio.
Treno in ritardo di 13 minuti:
- potremmo prenderci un caffè ..
- e se poi arriva il treno ??..

E il ritardo aumentava. Gli unici a esultare gli studenti delle superiori: ad ogni aumento di ritardo sul cartellone (15,17,19,20 ..) un grido di giubilo.
Infine l'annuncio: trano fermo a Merone .. arriveranno solo 3 carrozze.
Alle 8.15, arriva il treno: tre carrozze semivuote. Dove sono spariti i pendolari (incazzati) ?
Spariti. Forse risucchiati in un buco temporale come i personaggi di Lost?

Nelle foto, le due immagini più rappresentative delle Ferrovie Nord. Il ritardo (frutto di anni di bassi investimenti, scarsa manutenzione e interesse alle lamentele dei viaggiatori) segnato dal tabellone, e i megaschermi alla stazione di Cadorna.
Inutili.

27 gennaio 2010

La famiglia allargata

Dalle leggi ad personam a quelle ad familiam, perchè lo scudo copra tutti i familiari.
E le amanti no, direte voi?
Abbiate fede, ci sarà spazio anche per loro.
Come per Noemi, cui si apriranno probabilmente le porte della Rai.

Cosa penseranno tutte le giovinette di fronte al dilemma, cosa faccio da grande?
Si faranno furbe.
Come pierfurby, che capito che la politica dei due forni non portava a granchè, apre le porte al PDL in Puglia.
Si allarga la coalizione, in cambio di appoggio dell'amnistia e dell'immunità allargata.
La famiglia si era già allargata da tempo. Dai tempi cioè di Vallettopoli e della Gregoraci, di Cosimo Mele e delle ragazze a Palazzo Chigi.
Ma anche Delbono e Marrazzo.

Di chi la colpa? Delle primarie, ovvio.

La giornata della memoria

Se pensate che sia una storia lontana, che non ci riguarda, sbagliate.
Perchè se è il sonno della ragione che genera i mostri, allora dobbiamo essere noi a tenere sveglia la memoria.

Il pasticcio della Ticosa a Como

Sono anni che a Como si parla della rivalutazione dell'area della ex Ticosa.
I capannoni dell'industria sono stati abbattuti alle passate elezioni regionali (con un Formigoni e Bruni belli sorridenti davanti alle telecamere) per far partire il progetto di un nuovo quartiere esclusivo.

Una demolizione in tutta fretta, che non tenne conto del rischio amianto e degli inquinanti nel terreno: perchè quando si scoprì che si doveva anche bonificare l'area, l'impresa che aveva vinto l'appalto si tirò fuori.

Oggi, pare che sia venuta fuori una società privata terza, che sarebbe interessata all'area.
E i cittadini comaschi, doop il muro della vergogna sul lago, devono ingoiare un altro rospo. E aspettare.

26 gennaio 2010

La fattoria degli animali di George Orwell

C'è già tutto scritto in questo libro.
Scritto da
George Orwell alla fine della seconda guerra mondiale, con bene in mente la dittatura comunista in Russia, ma che in realtà si adatta benissimo a qualsiasi regime dittatoriale in cui un capo si arroga il diritto di governare in nome del popolo e per il popolo.
Senza nessuno che lo contraddica, con uno stuolo di servi pronti a incensarlo.

Un racconto che ricorda tanto le allegorie di Esopo con gli animali a raffigurare tutte i caratteri negativi degli umani.
Qui sono i maiali della fattoria del dottor Jones che prendono il potere, scalzando il padrone incapace di portare avanti la fattoria.
E in nome di una libertà che garantisca a tutti una vita migliore e libertà per tutti, instaura un sistema di potere basato su sette brevi comandamenti.
Qualunque cosa cammini su due zampe è un nemico.

Qualunque cosa cammini su quattro zampe o abbia le ali è un amico.
Nessun animale deve indossare vestiti.
Nessun animale deve dormire in un letto.
Nessun animale deve bere alcol.
Nessun animale deve uccidere un altro animale.
Tutti gli animali sono uguali.

L'iniziale libertà degli animali, dopo la cacciata del fattore, scivola pian piano in una forma di regime in mano ai maiali, ritenuti i più idonei perchè più intelligenti, a mandare avanti la fattoria.
Nonostante le leggi che gli animali si sono dati.
Nonostante la battaglia comune per la libertà.

In particolare i due leader sono Napoleone e Palla di Neve: il primo deciso a respingere tutti gli attacchi esterni con la forza. Il secondo dell'idea di espandere la rivoluzione ad altre fattorie.

Come sempre, Palla di Neve e Napoleon erano in disaccordo. Secondo Napoleon, ciò che gli animali dovevano fare era procurarsi armi da fuoco e addestrarsi al loro uso. Palla di Neve era invece del parere che si dovessero spedire stormi e stormi di piccioni a suscitare la Rivoluzione fra gli animali delle fattorie. L'uno argomentava che se non avessero saputo difendersi da soli erano destinati a esser vinti; l'altro ragionava che, se la Rivoluzione fosse scoppiata dappertutto, essi non avrebbero avuto più bisogno di difendersi. Gli animali ascoltavano prima Napoleon, poi Palla di Neve e non sapevano decidere chi dei due avesse ragione. In realtà si trovavano sempre d'accordo con quello che parlava al momento.


In che modo si arriva a tutto ciò? Con la propaganda, con l'offuscamento della memoria, sfruttando la paura con frasi ad effetto ("volete che torni Jones").
In apparenza lavorano per il bene comune, dicono tramite il loro portavoce, il maiale piffero. In realtà il loro è solo un tentativo di conquistare l'egemonia e poi il potere.
Napoleone e
Annientando la fronda interna; assumendo tutti i tratti di comando caratteristici dell'uomo: la frusta, il camminare a due zampe, il dormire in casa, mangiare i cibi ad altri proibiti ..

Infine facendo uso di una fitta operazione di disinformazione , sfruttando l'ignoranza e la ingenuità di tutti gli altri.
Le leggi che gli animali si erano dati, vengono cambiate nottetempo, con piccole aggiunte e, di fronte alle perplessità di qualcuno, Piffero la voce del maiale Napoleone risponde "ma no, vi ricordate male ..".

Nessun animale deve dormire in un letto. (con le lenzuola)
Nessun animale deve bere alcol. (in eccesso)
Nessun animale deve uccidere un altro animale. (senza motivo)
Tutti gli animali sono uguali. (ma alcuni sono più uguali degli altri)

"Napoleone, ha sempre ragione" è la risposta del cavallo Boxer.
"quattro gambe buono, due gambe cattivo" è invece il belato delle peeeeecore, cghe chiude ogni discussione.

Profetico il finale: maiali e umani, così nemici un tempo, diventano alleati. Le bestie costrette a lavorare più di prima, non riescono a scorgere le differenze tra i primi e i secondi:
Gli animali da fuori guardavano il maiale e poi l'uomo, poi l'uomo e ancora il maiale: ma era ormai impossibile dire chi era l'uno e chi l'altro.

Lo ripeto, Orwell nel libro parlava della rivoluzione russa trasformatasi poi nella dittatura staliniana:
Napoleone = Stalin
Palla di Neve = Trotskij
Piffero = la pravda e tutta la propaganda comunista («quattro gambe buono, due gambe meglio»)
Le pecore: tutta la parte del popolo pronta a incensare il capo, sezan porsi la domanda, perchè?
Boxer = Aleksej Stachanov. Usato come riferimento per tutti i lavoratori della fattoria per il suo impegno. Ma gettato in pasto al macellaio, appena malato:

Napoleon stesso partecipò alla riunione della domenica seguente e pronunciò una breve orazione in onore di Boxer. Non era stato possibile, disse, riportare i resti del loro compianto compagno perché trovassero sepoltura nella fattoria, ma egli aveva ordinato una grande corona composta con foglie della pianta di alloro del suo giardino, da deporre sulla tomba dello scomparso. Pochi giorni dopo era intenzione dei maiali tenere un grande banchetto funebre in onore del defunto. Napoleon terminò il suo discorso ricordando le due massime favorite da Boxer: "Lavorerò di più" e : "Il compagno Napoleon ha sempre ragione!", massime, egli disse, che ogni animale avrebbe dovuto adottare come proprie.

Ma i personaggi della storia potrebbero benissimo essere calati in altre realtà. Il leader indiscusso. Il suo portavoce. I suoi giornali, il sistema di informazioni controllato. I pecoroni che ripetono quello che vuole il capo....


Diceva Owell, in un suo aforisma celebre: Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.


Il link per ordinare il libro su
ibs.
Wikipedia:
La fattoria degli animali, George Orwell
Technorati:

Morte a scuola



"Come facciamo a crepare in fabbrica se ci ammazzate prima?"

Come è possibile morire in classe?
Nei giorni in cui la Rai manda in onda una fiction dive si parla di lavoro e di morti per lavoro, dobbiamo porci questa domanda. E pretendere una risposta, che non sia "è stata la solita fatalità ..."

Si muore a scuola.
Sul lavoro, come gli operai alla Thyssen.
Per il crollo della propria casa, a Favara.
Per il deragliamento di un treno, come a Viareggio.
Per il terremoto, come all'Aquila.
Per una frana, come a Messina.
Si umore in Italia, e non è solo fatalità.

25 gennaio 2010

Nella fattoria degli animali

La vicenda umana e politica di Giulio Andreotti, di Bettino Craxi, di Enzo Tortora, di Calogero Mannino, di Ottaviano Del Turco e di Silvio Berlusconi, sia pure diverse fra di loro, dimostrano chiaramente che in Italia la politica è sotto scacco e che gravi ingiustizie sono state commesse ai danni di persone che rivestivano e rivestono importanti responsabilità.
Oltre alle sofferenze patite dalle singole persone e dalle loro famiglie, iniziative giudiziarie che si sono rivelate dopo anni e anni di indagini e di processi totalmente destituite di fondamento, hanno cambiato il corso degli affari pubblici e negato il responso democratico degli elettori.


Il ministro poeta Bondi, sulla riforma della giustizia.

Più tardi Piffero fu mandato in giro per la fattoria a illustrare le nuove disposizioni.
"Compagni - disse - confido che ciascuno di voi sia in grado di apprezzare il sacrificio di cui si è fatto carico il compagno Napoleone, assumendo su di sè tanto lavoro supplementare.
Non crediate, compagni, che comandare sia una cosa piacevole! Al contrario è una responsabilità grande e onerosa. Nessuno crede fermamente come il compagno Napoleone che tutti gli animali sono uguali. Lui sarebbe fin troppo felice di lasciarvi prendere da soli le vostre decisioni. Ma qualche vostra potreste prendere le decisioni sbagliate, compagni; e allora cosa succederebbe? "

La fattoria degli animali, pag 47

Gli ultimi del paradiso

La vita degli operai, nel mondo del lavoro.
Le morti sul lavoro: morti spesso classificate come fatalità. Che è un modo ipocrita per nascondere la fretta con cui si deve lavorare, senza sicurezza, senza riposarsi. Perchè il tempo è denaro e il denaro è tutto.

Concorsi (universitari) truccati: persone meritevoli che vengono bocciate e altre che, per le conoscenze, sono invece premiate. Il merito e la casta.
Padroncini cinici, che usamo espressioni come "siamo una grande famiglia", per nascondere lo sfruttamento della persona. E la persona, un autista di tir, che è cpstretto all'assunzione di coca, per mantenere i ritmi, non sentire la fatica ("corri, bisonte, corri!").

Già dall'inizio, per i temi che tocca, si capisce che "Gli ultimi del paradiso" non è una fiction come le altre. Perchè si parla di persone di origini umili, spesso immigrati, che cercano nel lavoro un meccanismo di riscatto sociale, per dare ai figli quello che loro non hano avuto. Una istruzione. Un lavoro senza troppi sacrifici.
Il paradiso, appunto.
Adriano Sofri su Repubblica con un paragone un tantino azzardato, lo indica come la versione di "Rocco e i suoi fratelli" ambientato ai giorni nostri.

La vittoria di Vendola

La cosa peggiore che potrebbe succedere, dopo che il popolo della sinistra ha sancito la vittoria di Venfola alle primarie in Puglia, è che non succeda niente.
Ovvero che i vertiti del Partito Democratico non dicano niente, non prendano cioè atto dello scollamento tra la base degli elettori e la segreteria.


Basta con i candidati paracadutati da Roma.
Forse l'alleanza col partito di Cuffaro è sembrata troppo, oppure, in tanti, devono aver pensato che non è vero che "il partito ha sempre ragione", come il maiale Napoleone de "La fattoria degli animali".

PS Bersani e D'Alema temono la resa dei conti "Serata amara, ma la linea non cambia"

Allora è proprio vero .. non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Segnalazioni:
Il ritorno del Ciarpame senza fine. Le candidature di papi alle regionali.

Ma coma è andato a fare Bertolaso ad Haiti? Non era meglio se rimaneva a Favara?
La risposta della Clinton alle sue critiche: "Mi sembrano quelle polemiche che si fanno il lunedì dopo le partite di football"

In Italia si diceva che di calcio e di f. tutti ne possono parlare. Lo stesso vale evidentemente per la politica.

24 gennaio 2010

Le perfezioni provvisorie di Gianrico Carofiglio

Ne vale proprio la pena di leggerlo, l'ultimo libro di Gianrico Carofiglio dove, per la prima volta, porta Guido Guerrieri lontano dalle aule giudiziarie per trasformarlo in novello (ma abbastanza capace) investigatore.
Investigazione che entra nelle solitarie giornate di Guido, alla ricerca di un nuovo equilibrio dopo la separazione con Margherita per mano di un suo collega civilista, che lo mette in contatto con una coppia di genitori in cerca della figlia scomparsa.

Manuela Ferraro, sparita dopo una gita a Ostuni: una indagine in cui si parte da ben poco. Le amiche di Manuela sanno ben poco; l'ex fidanzato che pure non è uno stinco di santo, era all'estero.
Tra un dibattimento in Cassazione, uno in appello, l'incontro con una ex cliente che ha messo su un locale gay (scoperto in una delle sue passeggiate notturne), l'investigazione va avanti.
E non sarà facile per Guerrieri, risolvere alla fine il suo caso di coscienza per prendere la decisione sul cosa fare.
Alcuni temi attraversano il libro, rimanendo in sottofondo. Primo tra tutti, i ricordi della sua giovinezza: quel piccolo furto al supermercato, dove non ebbe il coraggio di rubare nulla. Il pastore tedesco del nonno, che apre la strada a tanti altri piccoli episodi, piccole cose dimenticate.
Il concorso in magistratura (dove compare un amico di università Sergio Carofiglio). La festa di addio al celibato di un amico con tutti quei film porno …
Forse anche il nostro Guido sta prendendo la strada della vecchiaia, e all'improvviso una parte della sua vita che credeva di aver nascosto nell'armadio dei ricordi.
Altro tema, la passione per le letture: tanti sono i libri citati, che in fondo ho cercato di recuperare.
Infine l'amore: sta soli non fa bene. Si richia di passare le ore a parlare al proprio sacco di allenamento (lo sapete no, che Guerrieri è pugile?).
E proprio in questa storia, in mezzo alla gioventù bene di Bari, superficiale e alla ricerca di una scossa per vivere la giornata.
Nadia, l'ex cliente, con cui inizia una sincera amicizia; e Caterina, giovane amica di Manuela. Una donna sicura, ma forse solo all'apparenza.
Le due donne del libro: solo un accenno, non voglio dirvi altro.

Tutti i libri citati ne “Le perfezioni provvisorie”:

Luci nella notte di George Simenon (ibs)

Una questione privata di Beppe Fenoglio (ibs)

Garcia Lorca raccolta di poesie
Tutte le poesie e tutto il teatro. (ibs)

Perché la vita accelera con l'età. Come la memoria disegna il nostro passato
Draaisma Douwe, 2005, Marsilio (ibs)

La rivoluzione della speranza. Per costruire una società più umana
Fromm Erich, 2002, Bompiani (ibs)

I misteri di Bari : l'unico libro citato che non sono riuscito a trovare (una falsa pista?).

Arthur Conan Doyle: Silver Blaze il cavallo scomparso
http://en.wikipedia.org/wiki/Silver_Blaze

Il mastino dei Baskerville
Doyle Arthur Conan, 2008, Barbera (ibs)

Più tardi nel pomeriggio di Paley Grace (ibs)

Tutti i Piccoli contrattempi del vivere. Tutti i racconti
Paley Grace, 2002, Einaudi (ibs)

La Bibbia, da cui è tratto il famoso passo:
[10]«Chi è costei che sorge come l'aurora,
bella come la luna, fulgida come il sole,
terribile come schiere a vessilli spiegati?»
.

http://it.wikipedia.org/wiki/Bibbia

Hannah Arendt (ibs): in questo libro la frase di Hanna Arendt sul perdono e la promessa, che torna in mente a fine libro, di fronte all'amara verità.


L'intervista di Carofiglio, sul blog leragazze.wordpress
Il link per ordinare il libro su ibs.

Technorati:

23 gennaio 2010

Malitalia

La campagna elettorale degli Angelucci contro la Bonino in Lazio: perché tanta acredine nei confronti della canddata del PD Emma Bonino, su Libero?
Forse perché se dovesse vincere, la Bonino porterebbe avanti una politica più laica nei confronti della sanità laziale (in cui gli Angelucci sono ben presenti).
E Casini (che Dagospia chiama Pierfurby) rischia di rimanere pure a bocca asciutta, per i niet nel Lazio del PDL.

Dalla Puglia con furore: forse solo in Puglia l'UDC è alleata col PD. Forse per farlo perdere? Non credo che sia una alleanza che la base gradisca.
Che succede se Vendola vince? Verrà lasciato come candidato?

Addavenì la Clinton: una volta a sinistra si diceva così di baffone. Oggi, in un Italia che sta prendendo la strada cinese per i paletti alla rete internet, aspettiamo più democraticamente il segretario di Stato americano.

Cuffaro condannato: in appello, i giudici hanno aumentato la pena.
Siamo garantisti, è bvero. Ma se fosse colpevole. Chi lo racconta ai siciliani?

Crollo a Favara (Agrigento): siamo il paese delle stragi e dei morti senza colpevole. Nell'epoca delle grandi opere, si muore come i topi, sotto le macerie dell'unica casa malandata che la povertà ti consente.

Facciamo del male ancora: la vicenda del sindaco Delbono a Bologna indica l'urgenza di affrontare la questione morale nel PD. A prescindere dall'eventuale colpevolezza del sindaco.

Le mani delle tasche degli italiani: lo continuano a ripetere, Berlusconi e Tremonti. Noi non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani. E le tasse regionali senza freno? Il canone Rai (per vedere che cosa, poi?) aumentato? Le tariffe autostradali? Le bollette che aumenteranno?
Oggi poi, Scajola diceva una cosa (entro il 2010 giù le tasse) e Tremonti un'altra.

Leghisti rinviati a giudizio a Verona (36 persone tra cui il sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo e il deputato Matteo Bragantini). Lo avevamo detto noi, che certe cose non si possono fare. Sono accusati di aver costituito attraverso le 'Camicie verdi' una vera e propria associazione a carattere militare

Garantisti a targhe alterne.
Lo avete visto Gasparri ad Annozero, quando incalzava Flores D'Arcais sulla fondazione presieduta a fine anni 70? Avete le prove di bilanci puliti, chiedeva? Ma non era garantista?

Le indagini ad orologeria. Il solito commento nei confronti dei guai giudiziari del premier (perché i suoi processi, ultimo quello per l'inchiesta Mediatrade, sono ad orologeria, e quelli agli avversari, come Delbono, Vendola, invece no).
Rubare di meno?

La manifestazione in Val di Susa: erano in migliaia a protestare contro la TAV. Tanti: anche molti sindaco contrari alle direttive dei partiti centrali.
Dalla parte della gente: non si dice che la politica deve essere radicata nel territorio?

22 gennaio 2010

Un brutto clima

I magistrati di Rovigo che subiscono una ispezione dopo le parole di Violante:

... è arrivato a denunciare i suoi ex colleghi al ministro Alfano, che ovviamente li indaga. In ballo ci sono interessi miliardari. L’inchiesta che Violante vorrebbe bloccare con l’aiuto di Alfano parte dagli accertamenti sull’inquinamento prodotto dall’impianto Enel. La centrale è stata già oggetto di un processo. In primo grado i pm hanno ottenuto la condanna dei vertici della società. In appello gli ex amministratori sono stati assolti. In questa classica battaglia tra la grande società e i cittadini, Violante sta con l’Enel. Per lui la nuova centrale a carbone è meno inquinante di quella vecchia a gas. Anche se Violante presiede l’associazione “Italia decide”, nella quale l’Enel figura come socio fondatore, non ha avuto nessun imbarazzo il 5 gennaio scorso, a Cortinaincontra, il salotto di Enrico e Iole Cisnetto, tra una mostra di Marina Ripa di Meana e un dibattito di Marta Marzotto, a sparare sulla Procura di Rovigo: “Il ministro della Giustizia dovrebbe fare delle ispezioni e capire se un’autorità giudiziaria può compiere un atto di questo genere, sequestrando un atto che non c’è, intimidendo sostanzialmente quelli che dovevano prendere la decisione”.

La colpa dei pm? Quando i consulenti avevano segnalato “l’esposizione da parte di Enel di dati ritenuti non reali” la Procura ha chiesto al ministero “l’invio di tutti gli atti”. Tanto è bastato per dare al piccolo Vishinsky una scossa. Elettrica.

Ci sono poi magistrati dell'ANM che fanno cadere le braccia al ministro. Ministro di un governo che è così convinto della sua legge sul processo breve che avrebbe deciso di aspettare il dopo elezioni per la discussione alla Camera.
Un brutto clima. D'altronde se la casta sta celebrando un latitante ..

Annozero B&B

Da Bettino a Berlusconi: dalla fine della prima repubblica, con i partiti messi con le spalle al muro dai processi per il sistema di corruzione, a Berlusconi, con la fine della seconda repubblica. Con un parlamento svuotato dei poteri, partiti senza valori.
Il passato che ritorna: non solo i vecchi reperti archeologici come De Mita, Andreotti, Ciarrapico. Tra l'altro tutti ancora in politica.
Non solo la cancellazione della storia: tangentopoli senza le tangenti. Il grande statista che cancellò la scala mobile, creò la frizione con gli Stati Uniti per la vicenda di Sigonella e del terrorista palestinese, finanziò Arafat.
Ma anche, e soprattutto il ritorno all'immunità parlamentare: la superiorità della casta politica (perchè al popolo, alla gente normale che non ha problemi di tangenti della riabilitazione di Craxi non importa) rispetto alla Costituzione e alle leggi.

Il vuoto politico della stagione di Mani Pulite fu riempito come sappiamo: dal partito fondato da Berlusconi, amico di Craxi, da cui ottenne le famose leggi sulle televisioni (la Mammì, p.e.). E negli anni successivi la classe politica anzichè interrogarsi sulla "questione morale", emanò leggi tese a bloccare l'azine dei magistrati contri i reati dei colletti bianchi.
Fino a oggi, con la corruzione dilagante, su cui il DL sul processo breve metterà una pietra sopra.

Ad Annozero sono stati ritrasmessi spezzoni del processo Enimont: l'interrogatorio di Forlani sulle tangenti prese dalla DC, la bava agli angoli della bocca, l'atteggiamento quasi impaurito per l'essersi trovato (forse per la prima volta) a dover rispondere dei propri reati.
Ma anche l'atteggiamento con cui, senza nessuna ipocrisia, Craxi rispondeva (sempre a Di Pietro) del sistema illegale di finanziamento ai partiti.
Forlani non sapeva delle tangenti.
Craxi le ammise: ma coinvole tutti i partiti. Dai comunisti dell'attuale presidente Napolitano (che non poteva non conoscere i traffici del PCI con i paesi dell'est).
Il grande statista Craxi, si dice: ma si può essere grande statista senza rispettare le leggi dello stesso stato?
Come la legge sul finanziamento ai partiti.
Come nella vicenda della maxitangente Enimont: "tutti i partiti sapevano che i loro bilanci erano falsi", diceva Craxi in aula, e lo si sapeva da quando portava i pantaloni alla zuava.

In studio erano presenti il senatore Gasparri, il direttore di Micromega Flores D'Arcais, Luca Josi.
All'epoca di Mani Pulite il partito di Gasparri (e il suo partito) stava da una parte ben precisa: favorevole ai processi contro il sistema di corruzione, al processo ad Andreotti.
Flores ha chiesto a Gasparri quali delle dichiarazioni fatte allora da Fini, condivideva ancora oggi.
"Ma sia il vostro parlare: Sì, sì; no, no; poiché il di più vien dal maligno" Matteo cap. 5
Invece il senatore cercava di spostare l'attenzione sui soliti luoghi comuni di Mani Pulite.
Le indagini che si sono fermate quando coinvolgeva il PDS.
Di Pietro che ha risparmiato la sinistra in previsione di una sua discesa in campo: "Di Pietro si dovrebbe chiudere in carcere da solo" per quello che ha fatto.

Stesso ragionamento poi portato avanti da Luca Josi (collaboratore e fedelissimo di C.): i finanziamenti dall'Unione Sovietica, il paese nemico del blocco atlantico.
Peccato che si scordi dei soldi ai palestinesi; dei finanziamenti presi dalla DC dalla Cia (anche ai movimenti di estrema destra).
Un personaggio ambiguo, Josi: tanto pacato, all'apparenza, ma capace di ritirare fuori dal fango la diffamazione contro Travaglio (la vacanza a spese di un boss), tanto per dire che tutti avremmo qualcosa da nascondere.
Craxi rubò, ma solo per il partito, la solita tesi (che è già un passo avanti rispetto alla balla nagazionista sulle tangenti).
E i conti di cui era beneficiario in Svizzera? (15 miliardi)
E i soldi per la televisione data alla Pieroni?
E le ville, le operazioni immobiliari?

Altro spezzone interessante è stata l'intervista a Michele Raggio:colui che fece sparire i soldi dai conti Svizzeri.
La sua versione era che "Di Pietro è un burattino" che si muove per colpire Craxi dopo Sigonella.

Altro spezzone interessante, l'intervista di Corrado Formigli a Beppe Grillo (oscurato in Rai, nemmeno fosse una escort), in cui raccontava del suo movimento, dei partiti di oggi, dell'economia del debito.
Da Tremonti che vende il nostro debito ai cinesi, alle concessioni regalate su acqua, autostrade, televisioni.

E mentre il paese è a rischio di una grave crisi sociale, per il lavoro, non dobbiamo dimenticarci del rischio della criminalità organizzata.
Le mafie che, dopo la corruzione, sono la seconda piaga dell'Italia.
A Palermo Ruotolo, davanti ai magistrati antimafia, muti per protesta, registrava un brutto clima.
Le notizie di un ritorno alla strategia stragista (le minacce al pm di Caltanisetta Lari). Le intimidazioni contro il presidente Napolitano.
Il pm Nino di Matteo parlava di un clima di astio, di delegittimazione.
Pericoloso.

Perchè non si può continuare a sciorinare le solite cifre dei sequestri, degli arresti fatti (come ieri sera da Gasparri), delle confische, quando poi si dice agli stessi magistrati che sono deviati, imparziali, un plotone di esecuzione.
Quando si fanno le leggi per bloccare le intercettazioni, sui beni confiscati all'asta. Quando si riducono i fondi per la giustizia.
Quando si fanno le leggi come quella del "processo breve".

Perchè vero che il centrodestra ha inasprito il 41 bis. Ma è lo stesso centrodestra da cui escono le proposte di togliere il reato di concorso esterno in associazione mafiosa (come per Dell'Utri).

Travaglio, infine, nel suo punto, ha ricordato le vicende giudiziarie di Craxi e del PSI milanese.
Lo scandalo petrolio del 1973; lo scandalo P2; l'arresto di Roberto Calvi; l'arresto di roberto Natali, nel 1987, poi riparato in senato.
I due comunisti arrestati a Milano (i primi due arresti).

Come mai ha pagato solo Craxi e non Occhetto o Napolitano? Forse perchè loro non avevano conti a proprio nome.
E le tangenti, le paghiamo noi, con le tasse (il prelievo straordinario dai conti del 6% del 1993 del governo Amato): forse è vero che Mani pulite ha salvato l'Italia da una rivolta popolare, come in Argentina.
La puntata di Annozero.

Technorati:

21 gennaio 2010

L'immunità di Scalfari

A Scalfari piace l'immunità solo quando serve a lui , scrive in un articolo Il giornale, ricordando la condanna scampata da Eugenio Scalfari per il libro scritto per denunciare il "tintinnar di sciabole" del generale De Lorenzo (il golpe del Piano Solo).

Scalfari come Craxi? Le cose furono più complesse: perchè a trovare rifugio in Parlamento furono sia Scalfari che Lino Jannuzzi (altro giornalista del Giornale).
E lo stesso generale De Lorenzo si candidò col MSI.

Sempre nel 1968 pubblicò insieme a Lino Jannuzzi l'inchiesta sul SIFAR che fece conoscere il tentativo di colpo di Stato chiamato piano Solo. Il Generale De Lorenzo li querelò e i due giornalisti furono condannati rispettivamente a 15 e a 14 mesi di reclusione, malgrado la richiesta di assoluzione fatta dal Pubblico Ministero Vittorio Occorsio, che era riuscito a leggere gli incartamenti integrali prima che il governo ponesse il segreto di stato. Ambedue i giornalisti evitarono il carcere grazie all'immunità parlamentare loro offerta dal Partito Socialista Italiano, che nelle elezioni politiche del 1968 conseguì l'elezione di Scalfari a deputato e di Jannuzzi a senatore. [Wikipedia]

Non una banale storia di mazzette e ruberie.