23 ottobre 2009

Annozero Il posto fesso

Quali sono gli effetti della crisi sull'occupazione in Italia, sulle piccole e media imprese?
Le misure messe in atto dal governo con i suoi decreti, sono state sufficienti, a tamponare la situazione?
Veramente l'Italia, come han detto in tanti, ne uscirà meglio e più rafforzata dalla crisi?

In prima serata, dopo Iacona e Presa Diretta, finalmente si parla di lavoratori in Cassa integrazione, di aziende che chiudono o che stanno spostando al'estero la produzione.
Come gli operai della Agile, della Magneti Marelli, che non prendono uno stipendio da luglio.
Come le persone della Metalli Preziosi, a spasso anche loro.
Il calzificio Ibc di Busto Arsizio, dove gli stessi operai hanno impedito che le calze prodotte uscissero dalla ditta. L'azienda prendeva contributi dallo stato, ma era in rosso e ora si vuole spostare il lavoor in Bosnia.

Un altro lavoratore della Alstom di Colleferro, sulla CIG "quello che uccide è star lì a non far niente .. fermo in Cassa integrazione".

La cassa integrazione è aumentata del 500% quasi, in un anno.
Il numero delle persone che si rivolge a strutture di carità per un pranzo è aumentato del 20%, in questo mesi.

E per gli imprenditori che vorrebbero continuare il lavoro in Italia, le porte chiuse delle banche, come per Giuseppe Pizzino, in sciopero della fame sotto la sede di Unicredit.

In studio a parlare di crisi e di scudo fiscale l'onorevole Maurizio Lupi, il senatore Ignazio Marino, i giornalisti Nicola Porro e Massimo Giannini.
Si partiva dalla difesa (d'ufficio) dell'operato del governo da parte di Lupi: i 9 miliardi messi per la Cassa Intefgrazione, gli aiuti alle banche del 2008 (quando le banche rischiavano il fallimento), i Tremonti Bond (non accettati dalle prime, forse per timore di un controllo da parte dell'esecutivo).

Peccato, ribatteva Marino, che i 9 miliardi provenissero dai fondi europei; che il numero delle persone in situazione di povertà oggi è di 8 milioni di persone; che compito del governo sarebbe stato anche quello di pilotare gli aiuti alle piccole e medie imprese.
E che i Tremonti Bond prevedessero dei tassi di interesse troppo alti.

Massimo Giannini, sul tema del posto fisso e della eliminazione della tassa Irap, ha tirato in ballo le elezini regionali future.
L'attuale politica attuata, di moderazione e di conservatorismo non ha dato i risultati, scontentando parte del suo elettorato (e su questo era d'accordo anche Porro del Giornale).
Che si aspettava una riduzione delle tasse.
Mentre in realtà il bilancio pubblico peggiora, la crescita non c'è stata e l'unica azione concreta è stata la Cassa integrazione in deroga.

E' vero che i consumi delle famiglie soco cresciuti, come anche il risparmio delle famiglie, come notava Porro, ma la situazione del lavoro è quella testimoniata dai servizi di apertura.

Cosa signidica il posto fisso (quello di cui parlano Tremonti e Berlusconi)?
Per Luigi significava tutto: quando lo ha perso, non ha retto al trauma e si è suicidato.
A Rocca Canavese il 2 dicembre partirà la mobilità dei 112 operai a 600 euro.

Lo scudo fiscale.
Formigli ha fatto parlare con la voce di Alessandro Haber un commercialista, uno di quelli che con lo scudo fiscale sta facendo affari.
Basta intestare i propri beni ad una fiduciaria, col conto in Lussemburgo, paga uno scudo del 5% e poi i soldi diventano puliti. Senza odore, nemmeno per la politica (infatti si parla di scudo bipartisan).
E, con lo scudo, non c'è la sicurezza nè che i soldi rimangano in Italia, nè che non provengano da reati come il traffico di droga o delle persone.

Con lo scudo fiscale ci guadagnano tutti: con buona pace di Lupi, che su questo punto si è scontrato con Travaglio, dandogli dell'irresponsabile per le sue parole. Lo scudo funziona bene solo sulla carta: in realtà veramente possiamo pensare che le banche riescano a fare da filtro, sui soldi della criminalità organizzata?

"Lo scudo è un mostro ... ma non un brutto mostro" la considerazione di Porro: servivano quei miliardi ora e subito, perchè altrimenti non si sarebbe nemmeno riusciti a trovare i soldi per coprire i servizi.
Vero: ma allora come mai non si sono bloccati i progetti per il ponte, per il nucleare?
Come conciliare la crisi con la gestione Alitalia? Con i debiti ripianati a Roma e a Catania?
"Questa legge non premia i mafiosi, gli speculatori" gridava Lupi
"E ci mancava anche questo", la risposta di Giannini.

Perchè i soldi dello scudo, sono in realtà una specie di concorrenza sleare contro le aziende, magari piccole, che con fatica cercano di andare avanti.
Come le imprese nel varesotto, come quella di Tiziano Carlotto.
"C'è la crisi? Che si vendano la casa in montagna" aveva risposto loro il ministro Roberto Castelli.
Nel serbatoio della Lega, le cose non vanno bene.

Ma il momento migliore è stato il battibecco Travaglio-Lupi, dopo il suo editoriale, persino orgoglioso di aver firmato una legge del genere.
"Finalmente si inizia la lotta all'evasione fiscale dura" - sempre Lupi. Con lo scudo fiscale? Cos'è? Una specie di cura oemopatica?
Le procure antimafia non hanno più le password per accedere all'anagrafe dei conti e dall'altra parte si scudano i capitali esteri senza nessuna certezza (se non la loro parola) che a rientrare non saranno solo i soldi dell'evasione?
Questa legge favorisce le mafie? Non è anti italiano chiederselo.

Il sito della puntata.
Le vignette di Vauro.

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