14 giugno 2009

Scissioni e alleanze a sinistra

Ogni tanto si legge sui giornali la notizia della scoperta di nuove parti dell’atomo: sorprende che l’atomo che una volta si riteneva la particella elementare, possa essere scisso ulteriormente.
Non sorprende invece, la continua scissione dei partiti, delle correnti, dei capobastone, nella sinistra italiana. Piacerebbe non sentire più, dopo ogni sconfitta elettorale, quelle solite parole “è ora di fare una profonda analisi sui motivi della sconfitta, del non voto …”.
Da una parte l’assurda vocazione maggioritaria del PD (io corro da solo), dall’altra la ricerca di alleanze: a sinistra o a destra? Il DP deve cercare l’alleanza con l’UDC?
I partiti della sinistra devono accordarsi tra loro, cercare un accordo col PD o continuare con la vocazione “antagonista” ?
Il punto è che prima delle alleanze bisognerebbe cercare un accordo sulle idee: possibilmente di sinistra.
Cosa vogliamo mettere in agenda? Operai, lavoro, ambiente, istruzione per tutti, sanità?
Oppure anche a sinistra dobbiamo parlare di inceneritori, nucleare, finanziamento alle scuole private, cementificazione selvaggia?

Che fiducia può avere oggi un operaio in una sinistra (in alcune sue parti) che flirta coi furbetti del quartierino (i soliti noti D’Alema, Fassino, Latorre)? In un partito in cui si parla ancora di cilicio, castità, aborto come omicidio? Che fiducia può avere in uno stato vittima di caste, privilegi e sprechi?
In una politica che chiede sacrifici e poi amministra male con i soldi delle nostre tasse: vedi casi Alitalia, Cassa del mezzogiorno, alta velocità, tutte le municipalizzate piene di consigliere trombati delle elezioni?

Ecco spiegato il successo della Lega, anti-stato, a favore della secessione, del federalismo fiscale come strumento per non dare più soldi alla Roma ladrona ..
Ieri i giovani industriali alla convention di S. Margherita Ligure chiedevano allo stato un aiuto per superare la crisi. Le solite richieste: meno tasse, meno vincoli, meno controlli (ci siamo già dimenticati della crisi), più libertà. E i salari? E la dignità del lavoro?
E, già, ma queste sono cose di sinistra.

Alla convention ha fatto in tempo a passare anche il nostro presidente che ha fatto in tempo a dirci che la crisi è passata. Che c’è stato un tentativo eversivo di far cadere il governo tramite le quattro calunnie (minorenni, voli di stato, sentenza Mills, le veline). L'autogolpe, è il titolo de l'Unità.
Gheddafi? “una persona originale”, dove però i pregi sono superiori ai difetti.
Davanti ai soldi, chiudiamo un occhio sul passato del dittatore libico: c’è ne per tutti, Eni, Impregilo, Unicredit, Telecom, Enel…
Perché, come ha detto Ghedini ad Annozero, “Berlusconi è un buono”. Così buono che minaccia l’uso dell’esercito contro chi protesta contro le grandi opere.
Siamo noi i fessi. Fessi e pure di sinistra.

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