08 giugno 2009

Report - la ricaduta

Il delta del Niger.
Chissà cosa avrebbe detto enrico Mattei del servizio sui comportamenti dell'Agip (e della corrispettiva Shell) nel delta del Niger.
Inquinamento, sfruttamento delle risorse a beneficio delle multinazionali, senza che la popolazione ne tragga beneficio (solo il 3%).
Utilizzo di pratiche come il "gas flaring", proibito dal Niger stesso, ma che la Shell e Eni continuano a fare, causando le emissioni di Co2 in atmosfera, pari al 3% delle emissioni totali.
Le aziende avevano promesso del benessere anche per gli abitanti del posto: scuole, ospedali, strade ...
Il Niger infine, è costretto a comprare il petrolio raffinato dall'estero, perchè la sua raffineria non funziona.

Questa disuguaglianza sociale, che porta alla fame una popolazione che una volta viveva con la pesca e con l'agricoltura e che oggi è vittima delle stesse malattie dell'occidente (causate dall'inquinamento) senza godere dei benefici, porta poi allo sviluppo dei gruppi criminali sotto la sigla del Mend.

Da una parte la Shell, che nel 2008 ha avuto il 14% in più dei profitti, dall'altra i produttori e venditori di armi che col Mend (e tutti i gruppi che fanno assalti agli impianti e rapiscono gli operai) fanno affari.
In mezzo una popolazione costretta a vivere in un inferno dantesco.
E il governo locale?
"La lotta armata è buona .. solo con la lotta armata il governo ascolta".
E il livello della tensione sale.L'Eni accusa gli indigeni di rubare il petrolio dagli impianti, dalla pipeline. Eppure per il petrolio non si riba con i secchi: servono attrezzature particolari. Serve la complicità dei militari e dei funzionali corrotti.
Come nel caso della tangente da 182 milion di dollari, per l'impiato di stoccaggio a Bonnie Island, in cui sono coinvolte Snam progetti, Halliburton, e la Tecnip.

"Tecnici e politici del governo nigeriano avrebbero chiuso un occhio in cambio di una tangente di 182 milioni di dollari, proveniente da una società costituita ad hoc nel paradiso fiscale portoghese di Madeira. A dichiararlo, a confessarlo al tribunale federale americano l’amministratore delegato del consorzio in questione, Stanley che ha patteggiato 7 anni di reclusione. Per quel che riguarda invece la parte italiana di Snam Progetti c’è un’inchiesta aperta presso la procura di Milano. Fatti loro si dirà. No, sono anche fatti nostri. Perché da quelle zone della Nigeria proviene gran parte della prostituzione nel nostro paese, e perché è nigeriano una parte del popolo dei barconi che punta su Lampedusa. "

Si dice oggi che gli immigrati dal sud del mondo dovrebbero stare a casa loro. Bene, iniziamo a non sfruttarli, a casa loro.

Benetton vs comunità di Santa Rosa.
La seconda parte dell'inchiesta, riguardava la disputa sui territori in Patagonia: 900000 ettari, comprati da Benetton e rivendicati da indios Mapuche che abitava le stesse terre da generazioni.Una storia dai risvolti etici molto profondi: se il governo Argentino stabilisse che quelle terre spettano agli indios, tutti gli indios del sudamerica: "infatti milioni di Indios dal Messico al Cile potrebbero richiedere la stessa cosa, scrollandosi di dosso cinque secoli di colonizzazione."
I Benetton, tramite il presidente dice che quelle terre non sono un investimento, ma quasi un hobby.Eppure contro gli indios ha intentato una causa penale e una civile. Forse non è tanto un hobby.
Technorati: , ,

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e