29 giugno 2009

L'unto del signore, Ferruccio Pinotti e Uto Gumpel

In una lunga e articolata ricerca i due autori hanno ricostruito i legami tra Berlusconi e le gerarchie del Vaticano. Un legame di lunga data e che, con pochi sobbalzi, è sempre stato solido e proficuo per entrambi.

Sodalizio iniziato dai tempi della banca Rasini, di cui il padre è stato presidente: crocevia di traffici con la mafia da una parte (presidente è stato, in un certo periodo, Giuseppe Azzaretto, e in seguito finita in mano all'imprenditore andreottiano Nino Rovelli) e con Calci e Sindona dall'altra, nei loro traffici di riciclaggio di denaro nei paradisi fiscali offshore.
Dalla Rasini Berlusconi ebbe i primi finanziamenti; oltre alla cascata di miliardi (della cui provenienza ha preferito tacere) ricevuti dalle finanziarie svizzere, con cui si sono create le numerose Holding che costituiscono l'ossatura dell'impero Finivest.

Il libro riporta racconta anche di due "gnomi" della finanza Vaticana: Herbert Batliner e Alex Wiederkehr. I loro nomi starebbero dietro le tre finanziarie elvetiche azioniste della Rasini, e anche del Banco Ambrosiano. Fiduciarie che erano amministrate dal gentiluomo di Sua Santità e gran croce dell’Ordine papale di San Gregorio Herbert Batliner, re dell’offshore, gnomo degli gnomi plurinquisito, che nel 2006 regalò un organo del valore di 730 mila euro a papa Ratzinger [nogaraonline].

Massoneria, finanza Vaticana e anche mafia.
Come l'uomo della mafia al nord, Mangano, stalliere della villa ad Arcore. E Dell'Utri (condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa), di cui il libro registra alcuni incontri con boss del calibro di Teresi, Bontade, nella sede dell'Edilnord.

Parte dei finanziamenti al gruppo Fininvest sarebbero arrivate dalle società riconducibili a Sindona (tramite la Fininvest Limited Cayman), lo IOR e la BNL (negli anni in cui era in mano ai fratelli della P2).

Storia che prosegue con la discesa in campo (retrodatata dagli autori nel 1992), così come viene raccontata dalle memorie di Ezio Cartotto: la nascita di Forza Italia da Publitalia
«Dell’Utri mi invitò a una convention di Publitalia a Montecarlo. Arrivammo nel principato con l’aereo aziendale. Su quell’aereo c’eravamo io, il professor Torno e monsignor Gianfranco Ravasi. Sono convinto che Berlusconi abbia cominciato a pensare all’ipotesi di scendere in campo nell’autunno del 1992, proprio in occasione di quella convention. Silvio fece un discorso nel quale rilevava che il clima politico si stava facendo pesante. Disse che gli amici perdevano potere, che i nemici ne conquistavano e l’azienda doveva attendersi momenti difficili».

Con la vicenda delle scalate bancarie dell'estate del 2005, il cerchio si chiude.
L'obiettivo delle scalate era la creazione di un polo di finanza bianca da opporre alla cosidetta finanza laica, tra l'altro oggi sparita.
Ecco gli aiuti a Gianpiero Fiorani (e della sua BPL, che nel 1992 assorbì la Rasini) per le sue scorribande; il salvataggio della Credieuronord della Lega per assicurarsi (oltre al simbolo di Alberto da Giussano) anche l'appoggio incondizionato della Lega di Bossi.La scalata al Corriere tramite Ricucci, per comprarsi anche il principale quotidiano nazionale. Sebbene non provata fino in fondo, la presenza del cavaliere è riscontrabile in tutte le scalate, tramite il ruolo dei suoi collaboratori. L'ex sacerdote Brancher e il senatore Grillo.
Non è un caso se, appena dimessosi dalla Banca d'Italia (e non per le pressioni del governo), l'ex presidente di via Nazionale Antonio Fazio sia stato ricevuto dal pontefice a Roma.

L'autore propone l'ipotesi per cui Berlusconi sia stata la fiches giocata da Andreotti (e dal Vaticano) per contrastare il grande potere della finanza laica (gli Agnelli, i Cuccia di Mediobanca). Questo spiega i primi finanziamenti cin cui riuscì a crearsi il suo impero.

L'occhio di riguardo nei suoi confronti come uomo politico nonostante una condotta non propriamente cristiana (il divorzio, i processi, le amicizie poco raccomandabili, lo stile di vita).
Il rapporto con la chiesa, con le gerarchie di oltretevere, spiegano Pinotti e Gumpel è in realtà un puro e semplice rapporto di potere, un patto che rafforzi entrambi.

Ecco spiegati i favori che i governi (craxiani prima) del centrodestra targato Arcore hanno elargito alla Santa sede: i finanziamenti a scuole e ospedali. L'8 per mille che è rimasto intoccato e intoccabile. I professori di religione. L'atteggiamento sui temi della laicità nello stato: aborto, fecondazione assistita, testamento biologico.

La rete di potere della Chiesa, tramite Opus Dei e Comunione e Liberazione, è capillare è ben diffusa proprio nelle regioni dove da anni governa o ha governato il centrodestra. La Lombardia di Formigoni, il Veneto di don Verzè e il Lazio dell'Opus Dei.
Come come era emerso il ruolo della Compagnia delle Opere di Antonio Saladino nel sud, dalle indagini del magistrato De Magistris. Un ruolo in cui l'appoggio della politica era ben trasversale.

Anche il ruolo e l'aiuto che l'avvocato David Mills (condannato nel febbraio 2009 per corruzione) han dato a Berlusconi non sfuggono a queste tesi.
Mills ha fatto parte di uno studio legale (CMM Corporate Services Limited/Edsaco Limited): una banca che ha avuto nel passato legami con Calvi, la Finabank di Sindona e lo Ior dell'allora amministratore Massimo Spada.
Non è un caso che, per la creazione delle sue società offshore, il signor B. si sia rivolto proprio all'avvocato Mills, la cui moglie è membro dell'Opus Dei.

Nel 1974 Pasolini aveva scritto della "liquidazione della chiesa", ad opera di un potere che se la ride del Vangelo. Ecco, il rischio è proprio che questo atteggiamento "terreno" da parte dei vertici del Vaticano (troppo impegnati in affari terreni, a rinforzare il loro potere politico) crei un distacco poi con la base della Chiesa. Uno scambio di favori, che ricorda tanto la vendita delle indulgenze del predicatore Tetzel.

Iniziano ad essere tante le voci fuori dal coro, dissonanti da quanto si dice a Roma. Pretacci di strada: da Don Vinicio Albanesi, Don Giovanni Nicolini, don Albino Bizzotto e Giancarlo Zizola, giornalista del Sole 24 ore, che nei suoi articoli parla di una chiesa divisa.

L'articolo di Alberto Statera su Repubblica.
Il sito di Pinotti.
Il link per ordinare il libro su ibs.
Technorati: ,

Nessun commento: