07 maggio 2009

Pinelli, la diciottesima vittima

Dopo quarant'anni, la vedova di Giuseppe Pinelli (non l'anarchico Pinelli, come si dice sempre, ma Pinelli e basta) Licia Pinelli , vede rinosciuto il suo dolore da parte dello stato.
Come le altre vittime della strage di Piazza Fontana, come le altre vittime del terrorismo.

...le viene chiesto, se nella cerimonia, creata l'anno scorso dal presidente Giorgio Napolitano, per ridare onore, dignità pubblica, visibilità, spazio alle persone che subirono la violenza - a volte organizzata a volte folle - dovesse incontrare la vedova Calabresi?
"Si deciderà al momento", dice.

Gemma Capra, donna altrettanto silenziosa, vedova del commissario, ha però già teso la mano: "Penso che il gesto del presidente della Repubblica sia di grande importanza. In questi quarant'anni non l'ho mai incontrata, ma mi sento di dire che lei, io ed i nostri figli siamo stati tutti vittime di una stagione di odio e di terrorismo. Oggi sento che la nostra sofferenza ci accomuna".

Altri parenti delle vittime sono chiusi per ora nel "no comment", in totale disaccordo c'è Giovanni Berardi, figlio di un maresciallo ucciso.
Per lui l'invito è addirittura un "oltraggio alla memoria delle vittime di piazza Fontana". "Molto perplessa" si è detta Mariella Magi Dionisi, vedova dell'agente Fausto Dionisi.


Consigli di lettura:

- La notte che Pinelli di Adriano Sofri
- Piazza Fontana di Carlo Lucarelli
- Spingendo la notte più in la di Mario Calabresi

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