21 gennaio 2009

Si stava meglio quando si stava peggio

I punti in meno di PIL (come dicono le previsioni) significano tornare indietro di due anni.
"Non è così grave perché non mi sembra che due anni fa stessimo meglio" dice il presidente del Consiglio.

E forse, senza di lei, stavamo meglio, caro cavaliere. Con una Alitalia in mano ai francesi, con ancora l'Ici in mano ai comuni ..
Sarà stata l'ammissione di colpa di Mills ad averlo ringalluzzito (che pare si volesse incolpare anche della condanna di Previti ..).

2 commenti:

savohead ha detto...

Ci son due cose in ciò che dice che mi hanno lasciato perplesso:
1 - due anni fa, lui non era al governo: QUINDI SI STAVA MEGLIO. punto;
2 - due anni fa, lui e i suoi han fatto saltare un governo per un'alitalia che "non si può lasciare in mano a stranieri" e perché tutto andava malissimo e Prodi era un comunista brutto e cattivo.
Ora, la matematica è un'opinione come tutto il resto, ma possibile che nessuno faccia questo collegamento nella propria testolina e si incazzi?! No, mai. Tutti pesciolini.
Questi due pensieri, poi, non rendono l'idea, perché c'è un piccolo fattore che sta alle spalle di questa "soglia di PIL". La tendenza.
Se il PIL (accettato da quasi tutti, io ho le mie riserve, come indice di ricchezza) raggiunge un punto ma in tendenza positiva, vuol dire che il futuro è roseo, saremo più ricchi; ma se lo raggiunge in tendenza negativa, vuol dire che ci attende dello sterco avariato.
Certo che non si stava così male (forse), ma si sapeva anche che le cose avrebbero potuto migliorare.

alduccio ha detto...

Oramai, chiunque può permettersi di alazarsi e parlare di economia, giustizia, amministrazione, scuola.

Come Tremonti che parla di sbattere in carcere chi ha causato i disastri finanziari, dopo aver depenalizzato il falso in bilancio e varato diversi condoni.

Come quelli che parlano di riformare la giustizia senza conoscere l'attuale codice penale.
E i giornalisti che dovrebberi controllare, o se ne stanno zitti perchè assoldati, o vengono zittiti dal caos mediatico
Aldo