26 gennaio 2009

Bugie, volgarità e minacce

Bugiardo.
Di fronte alle proteste di alcuni studenti, all'ennesima convention dove insulta Soru, il presidente se ne esce con la balla:"Vedete la differenza tra noi e quelli della sinistra: noi non sogneremmo mai di andare a disturbare una vostra manifestazione".

Vogliamo ricordare Prodi al motorshow?
Ai cancelli sono una quarantina. Gruppo compatto. «Scemo». «Buffone». «Vattene a casa» urlano appena lui arriva. Giovani, giovanissimi. «Butta giù l' Italia, come tutti i comunisti» dicono. «Diventiamo uguali agli albanesi». «Berlusconi è il migliore». «Silvio, Silvio». Lo seguono dentro, trascinano altri ragazzi. Si ode un «viva il Duce». La festa di Romano Prodi è rovinata. Il presidente del Consiglio è stato contestato al Motor Show.

Volgare.
Dopo i casi di stupro, cerca la battuta, volgare e inopportuna:
Berlusconi ha detto, con riferimento alle violenze sulle donne, che "anche in uno stato più militarizzato e poliziesco cose di questo genere possono sempre capitare. Non si può pensare di mettere in campo una forza tale (da evitare il rischio)""Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze. Credo che non ce la faremo mai", ha commentato, ripreso da Sky Tg24.

Minaccioso.
Basta con le intercettazioni: per mettere a tacere le critiche interne (e con l'opposizione), agita lo spauracchio dell'archivio Genchi (i tabulati fatti dal consulente per le inchieste Why Not e Poseidone).
"Sta per uscire uno scandalo che forse sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350 mila persone".

A meno che non si tratti di un bluff, deve aver dato ad una occhiata al contenuto delle telefonate. E intende usarle come minaccia: attenti a voi ...
Chissà nelle redazioni dei suoi giornali come fremono, con l'articolo già pronto. Al segnale, scatenate l'inferno.

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