20 novembre 2008

La difesa della vita

Stride l'accostamento delle due notizie: l'assurda difesa del Piave di chi si oppone alla sentenza della Cassazione su Eluana Englaro (per una pretesa difesa di una vita artificiale), messa a fianco della strage continua sul lavoro (ieri altri cinque morti).
Dalle colonne di Avvenire interviene il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Cuccurullo: "Eluana non muore della patologia da cui è affetta ma di fame e di sete. Anzi, viene fatta morire, quindi si tratta di eutanasia".
E che dire allora delle migliaia (siamo a quota 1000 quasi, per le morti bianche), di persone morte, per cui nulla è stato fatto (anzi, molto per affievolire le leggi a tutela)?

Scrive Salvatore Gianella, autore di "Voglia di cambiare":
Sono state apportate ben 11 modifiche alla legge 81, il “Testo unico sulla sicurezza”, che era stata l’ultima norma approvata dal governo Prodi. In “Gazzetta Ufficiale” era stata pubblicata proprio in un giorno simbolo per il mondo del lavoro: il 1° maggio scorso. Undici modifiche negative, senza alcun accordo preventivo con le parti sociali
..
Il primo bullone salta con il decreto sui rifiuti in Campania. C’è un’emergenza e si deroga alle norme sul lavoro sicuro. Si continua poi con il cosiddetto decreto “proroga termini”. Vengono differiti la comunicazione all’Inail dei dati relativi agli infortuni, le norme in materia di visite mediche, il documento di valutazione dei rischi la cui presentazione è stata rinviata al gennaio 2009.

Vengono abrogate le misure che prevedevano la responsabilità solidale tra committente e appaltatore per la regolarità delle ritenute fiscali.
Con la manovra Finanziaria viene poi meno l’obbligo, per i datori di lavoro e i dirigenti, di munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento nei cantieri dell’edilizia.
E si modificano alcune norme in materia di orario di lavoro, variando le definizioni di lavoratore notturno e di lavoratore mobile.
E ancora: si consentono deroghe a contratti aziendali e territoriali in materia di riposo giornaliero, pausa, modalità di organizzazione del lavoro notturno e durata dello stesso.
E con la formula della semplificazione si consente, al datore di lavoro, nei casi di effettuazione di lavoro straordinario e di lavoro notturno, di eliminare l’obbligo di informare la direzione provinciale del lavoro.

Un disegno organico che culmina il 18 settembre scorso con la delibera del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che ama autodefinirsi “socialista”. Quindici pagine destinate agli ispettori il cui succo è: non accanitevi troppo con le imprese.

“Chiederò al prossimo governo di rivedere la legge 81”, aveva tuonato il presidente della Confindutria Emma Marcegaglia, subito dopo l’approvazione del Testo unico sulla sicurezza.Il governo del fare ha risposto immediatamente. Ma fare non basta: bisogna fare bene.
Strano che le stesse persone che parlano di eutanasia e condanna morte per il caso Eluana, poi si dimentichino del fatto che i dirigenti della Thyssen sono stati rinviati a giudizio per omicidio volontario.

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