17 ottobre 2008

Annozero: chi perde paga

Credo di aver capito qualcosa di più, dopo la puntata di Annozero sui precari e sulla crisi finanziaria in corso. A cominciare da qualche numero:
  • 57000 precari nella pubblica amministrazione cui non verrà rinnovato il contratto
  • 40 miliardi di euro il fondo stanziato dal governo per salvare la finanza e le banche
  • 800 ML di euro quelli risparmiati dai tagli sui precari.

E i servizi che i precari svolgevano chi li farà? Con che costi?
La Legge Biagi ha creato 2,6 milioni di posti di lavoro. Vero.
Di questo 600000 a tempo determinato: ma che genere di lavoro parliamo? Di lavoro qualifificato o di lavoro che di mortifica, che non ti fa crescere?

In Italia abbiamo precari di 40, 50 anni. Come le persone che lavoravano al Call Center dell'ospedale di Legnano. Che dopo il decreto Brunetta sono state licenziate per fare il posto ad altre precarie. Del Call Center di Paternò (di Lombardia Call), con la benedizione della politicia clientelare di Formigoni e del ministro La Russa.

A controllare sullo stato di salute della finanza il presidente del Consiglio chiama Gianpiero Cantoni: condannato per bancarotta nel 1994.
Possiamo oggi fidarci della Consob (che non ha visto i crac Cirio e Parmalat)?
Di Bankitalia, che dopo Draghi ancora non si è dato un codice etico per le banche e i banchieri?
Del governo, che non ha perso tempo per inserire un'emendamento salva manager nel decreto Alitalia?
Lo stesso governo che ha dato per chiuso un caso Alitalia, mentre chiuso ancroa non è, come ha spiegato Report.
Possiamo fidarci dell'opposizione, che non si è accorta della salva manager e che ancora oggi ha parole di apprezzamento per l'ex governatore Antonio Fazio (vedi alla voce Colaninno Jr, e Bersani)?

Siamo in recessione: come ne usciamo? La domanda è semplice semplice. Eppure nessuno in studio, tra i presenti, dava una risposta secca, precisa.

Colpa delle pensioni, sosteneva Benedetto Della Vedova: uno dei liberisti che oggi richiedono l'intervento dello Stato per salvare banche e imprese. Colpa delle imprese che non investono in ricerca e formazione, rispondeva Rampini.

Colpa del governo, ribatteva la Bindi, che licenzia i precari; che ha cancellato l'accordo sul Welfare dell'estate scorsa.Si è usciti dalla crisi del 29 con maggiori investimenti dello stato a tutela delle fasce deboli.

Oggi, la strada è ben diversa. Da una parte finaziamenti a pioggia per le grandi opere (il ponte sullo stretto, la TAV, il Mose ..).

Finanziamenti chiesti per salvare il mercato (che si sarebbe dovuto gestire da se, dicevano una volta gli amanti del reaganismo, i riformisti) per le banche, per i politici (i cui costi sono in continuio aumento).Dall'altra un sistema che lascia 11 precarie a casa. 11 persone che perdono il lavoro, cui dopo 6 anni di lavoro viene proposto un lavoro di pulizie nell'ospedale.

Siamo sicuri che questa è la scelta giusta, in un momento di crisi come questo?
E, della scelta di spostare il call center da Legnano a Paternò, giù in Sicilia, i leghisti non hanno nulla da dire?
I difensori della terra e della Padanità? Oppure, come spiegava bene l'ex radicale Della Vedova, questo è un esempio di federalismo? Il sud che attrae il lavoro al nord, perchè ha capitale più basso ..
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