04 maggio 2008

Quei luoghi comuni sulla sinistra

Nell'intervista con Gad Lerner, ieri sera a Che tempo che fa, si è cercato di smontare un po' di luoghi comuni emersi dalle rendeti elezioni sulla sinistra.

Gli operai non votano più a sinistra.
Il voto si è spostato. Come la rappresentanza sindacale nelle grandi imprese: in Pirelli Bicocca si è passati dalla CGIL alla UGL. Forse perchè si è visto i dirigenti sindacali che finita l'esperienza sindacale non sono tornati al loro lavoro. Forse perchè si è avuto uno spostamento delle risorse dai salari al profitto. Circa 8 punti di Pil (come 4 finanziarie), sono stati spostati dal mondo del lavoro al mondo del profitto. Profitto fatto anche col lavoro dei paese del terzo mondo. Dunque nei lavoratori è sorta la sensazione di difendere ciò che gli rimane.

La sinistra ha esaurito il suo compito?
Non avendo ancora raggiunto un sufficiente livello di benessere, no.

La sinistra ha perso gli ideali?
Finchè inseguiremo gli argomenti degli altri, si. Si parla di insicurezza .. ma c'è dietro una bugia: perchè ci da fastidio l'arrivo degli altri; ci da fastidio che le donne le violentino gli altri. Quando la donna è violentata in casa, oppure viene ritrovata una prostituta uccisa laciata dentro in sacco nero, i politici e molti giornali non si scatenano.
Non è mai la sicurezza sul lavoro, perchè gli operai non hanno il casco in testa. La sicurezza è la paura che arrivi l'altro. Se scrivi che tutti i rom sono predisposti al furto, allora riesci più facilmente a coalizzare la tua comunità a compattarla.

La sinistra che ammette (come in Lombardia) “di non aver fatto abbastanza per la questione sicurezza” da ragione alla destra. Per questo ha perso.
Così come deridere chi dice che le tasse servono perchè fanno cassa comune per erogare servizi sociali, fare scuole e ospedali. Padoa Schioppa nel suo ragionamento era molto di sinistra.

Realtà percepita: c'è una differenza tra realtà percepita e reale. Si dice che chi ha causato il disastro dei rifiuti a Napoli non può governare. Ma quello è un caso di malgoverno locale e di inefficienza per cui si dovrà trovare il colpevole.
Ma dovrebbe valere lo stesso per le discariche abusive, per il traffico dei rifiuti, per i terreni inquinati ..

Tra qualche anno diremo grazie a Prodi e a Visco, per il riordino dei conti (con la sua lotta all'evasione ha recuperato 20 miliardi di euro).

La sinistra non ha fatto la sinistra.
Il ceto politico è stato percepito come una Casta. Mentre però altri politici si presentavano come capi del popolo.
Giavazzi scrive sul corriere: “queste persone si illudono di proteggersi con i dazi .. invece servirebbero più scuole”.
La cultura e le scuole sono l'unico antidoto alla globalizzazione, anzichè rinchiudersi con la nazionalizzazione inversa.
Vi ricordate Bossi quando gridava “Statalista”. E oggi che vogliono comprare Alitalia con Trenitalia?

Abbracciare gli ideali e lasciare i partiti.
Abbiamo difeso troppo il confine della laicità. Senza accorgerci che quel confine era già stato attraversato, magari da quelli che sono entrati in politica proprio per la religione.
Come la Binetti.
I politici cattolici dovrebbero alzare la voce contro i messaggi xenofobi: come quelli della Lega che va a volantinare contro l'arcivescovo Tettamanzi a Milano che difendeva i rom.
Non esistono più popoli colpevoli nel loro insieme, come è avvenuto per gli ebrei, accusati di personificare l'avidità.
Servirebbero politici cattolici come Lech Walesa che condannò la nomina di un arcivescovo xenofobo a Danzica.
Le religioni non sono esclusività della destra. Ci siamo preoccupati troppo della Binetti, di Eminens, e oggi, con l'attuale maggioranza dove il peso dei cattolici è ancora diminuito.

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