30 marzo 2008

Se li conosci li eviti di Travaglio Gomez

Tra due settimane andremo a votare, ancora una volta senza la possibilità di poter scegliere il nome. Se si escludono quella specie di primarie del Partito Democratico (che è stato più un plebiscito per il segretario Veltroni), i desiderata di noi elettori, in termini di programma, valori etici, morali, culturali, sono entrati poco nelle stanze dei bottoni.
E i partiti, PD incluso, hanno fatto poco in termini di trasparenza, per presentarsi e presentare il cv dei loro candidati.
Per questo si sente dire in giro "i programmi dei due partiti sono uguali". I due shieramenti principali vengono percepiti come uguali.

E in parte è vero: i programmi, specie in questo momento di campagna elettorale, rappresentano i buoni propositi: Berlusconi non poteva certo dire, nel 2001, che appena salito al governo, avrebbe depenalizzato il falso in bilancio, avrebbe varato le leggi vergogna (ex Cirielli per le prescizioni, la legge sulle Rogatorie.. ), il Lodo Maccanico Schifani (per non essere processato), la legge 30 (la legge Maroni sul precariato). Poteva dire Berlusconi che avrebbe portato l'Italia in guerra, al fianco dell'amico Bush, nelle sue guerre preventive al terrorismo?
Poteva il cavaliere dire agli elettori che avrebbe portato avanti condoni (per ingraziarsi gli evasori), scudi fiscali (per il rientro di capitali sporchi dall'estero)? Averlo saputo prima.

Lo stesso dicasi per il governo Prodi nato nel 2006: se avessi saputo che Mastella (quello in rapporto col mafioso Campanella, col mafioso Cuffaro) sarebbe diventato ministro dlla giustizia; se avessi saputo che il primo passo sarebbe stato l'indulto, che ha scarcerato 50000 condannati causando in danno sociale che ancora oggi paghiamo; se avessi saputo che tra le prime priorità del governo ci sarebbe stato il risanamento dei debiti (giustissimo dopo, l'aumento dei debiti e della spesa corrente col governo Berlusconi 2, ma saperlo prima..)....

Ecco, allora: meglio conoscere prima chi si sta andando a votare. Chi si sta portando in parlamento. Oggi, per la prima volta dalla stagione del 92-93 si torna a parlare di temi etici. Nessun condannato in parlamento dicevano: ma non è vero. Qualcuno, indagato, condannato, prescritto, amnistiato, riciclato, raccomandato specie nel Popolo della Libertà (Berlusconi, Alemanno, Bonsignore, Bossi, Brancher, Berruti, Dell'Utri ...), ma anche nel Partito Democratico (Bubbico, Carra, Crisafulli..) è presente.

Ecco, allora torna prezioso il contenuto di questo libro, che però parte con la lista dei magnifici 20, la lista dei buoni: chi nella XV legislatura si è ben distinto.
Da Rosy Bindi, Furio Colombo, Tommaso Sodano e Nando Dalla Chiesa nel centrosinistra. Ma anche nel centrodestra Giorgia Meloni e Napoli Angela di An, Bruno Tabacci Rosa Bianca.

Poi c'è la lista di quelli che hanno
votato si all'indulto (così se poi li sentite urlare sulla sicurezza sapete come comportarvi), no alla legge bavaglio di Mastella, si all'emendamento dell'onorevole Licandro (PDCI) che prevedeva l'esclusione dei mafiosi in commissione antimafia.
Poi la lista
Tengo Famiglia, cioè di quelli che han portato in parlamento amici, parenti, portaborse e segretari.
Una lista lunga e bipartisan, come quella dei nemici della stampa libera (sarà un caso?), cioè di quelli che di fronte all'editto bulgaro e alle censure hanno chinato il capo, hanno obbedito, hanno gioito. E sono molti anche nel centrosinistra (D'Alema e Veltroni ..).

La lista
Tengo Casa: ossia gli onorevoli che hanno strappato appartamenti a Roma a prezzi stracciati, appartementi di proprietà di enti previdenziali (Scip ex Indpai) e assicurazioni, che i vari partiti già ocupavano aversando affitti particolarmente favorevoli (come nel Mastella).
La lista Monnezza: politici che hanno approfittato dell'emergenza rifiuti in Campania per far assumere nell'organico del Commissariato straodinario in Campania.
In questa lista Ds e Margherita la fanno da padroni (Losco, Bassolino, Villari, Amato..).

Arrivano poi le liste dei "cattivi" (condannati, prescritti, indagati, riciclati, fannulloni, voltagabbana): si inizia, per una questione di rispetto, col cavaliere sua emittenza, bellachioma, psiconano, caimano Silvio Berlusconi.
Ma è in buona compagnia: anche Walter Veltroni ha la sua scheda: con i suoi "ma anche", con i suoi distinguo. Con i lavoratori (ma senza toccare la legge 30), ma anche con Massimo Calearo (che toglierebbe l'articolo 18, così disse a Ballarò). Per il verde, ma anche per gli inceneritori e i rigassificatori (come insegna Veronesi)...

Per par condicio sono inclusi anche i cattivi nelle altre liste: da La Destra di Storace (Epurator, Storhacker..); lista "Aborto? no grazie" di Giuliano Ferrara (con tutte le querele che ha collezionato); la Sinistra Arcobaleno di Marco Boato (quello della legge sulle intercettazioni ai politici), Caruso e Farina.
La Rosa Bianca UDC di Casini, Cuffaro (essere mafiosi non basta per essere allontanati dal parlamento), Cesa, De Mita, Francesco Romano, Calogero Mannino...

Chiude il libro un confronto tra i programmi, in termini di contenuti, di costi e coperture.
Allora, buona lettura e buon voto. Se li conosci li eviti, ma se non li conosci non li eviti e magari te li trovi seduti a Palazzo Madama a sputare come Tommaso Barbato.
E allora non c'è più nulla da fare.

Il link al libro sul blog di Chiarelettere; il blog di Gomez, Corrias e Travaglio VoglioScendere.
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