04 febbraio 2008

La battaglia attorno all'aborto

Leggetevi questo articolo, scritto da un giornalista radiato, a soldo del Sismi, la cui specialità era costruire bufale da spacciare attraverso i giornali del padrone.
Non un dottore, nè un espero di bioetica, nè tantomeno di etica.
Il tram è la pillola abortiva Ru 486.
"Questo governo però prima di essere seppellito fa un ultimo regalo all'Italia: l'aborto in pillola, più facile, senza bisogno di bisturi. Vai in ospedale un giorno, poi ci torni un altro forse per un controllo. Infine, quando sei per strada, o in bagno, ti esce un flusso ed era un bambino ma non se ne accorge nessuno. Bello vero?"

Non ho mai sentito parole tanto dure e brutali per descrivere uno dei momenti più difficili nella vita di una donna.
Sembra di leggere le parole dell'Antico Testamento "tu donna partorirai col dolore".
Dunque tutto ciò che in qualche modo lo allevia il dolore, nel parto o nel percorso abortivo, è condannato.
Che ne sa, Farina, oltre di rapimenti e torture contro Imam stranieri, del parto, dell'aborto, dei progressi scientifici, che hanno portato, nel resto dell'Europa, a sperimentare la pillola Ru486?
A leggere l'articolo si viene indotti a pensare che la pillola viene data così, come fosse una aspirina da un medico (ovviamente in divisa da SS) ... falso.
La realtà è ben diversa "L'utilizzo della pillola abortiva Ru486 avverra' solo con le garanzie previste dalle legge 194." Parola del ministro della sanità.

"La donna che scegliera' la Ru486 per interrompere la gravidanza - ha aggiunto il ministro Turco - si comportera' esattamente come chi si avvale della legge 194. Ovvero andra' in consultorio o dal proprio ginecologo privato per avere il certificato previsto dalla legge; nel colloquio si fara' tra l'altro consigliare dal medico sulle controindicazioni della pillola abortiva e sui suoi aspetti positivi; poi avra' una settimana di tempo per riflettere e infine, in totale autonomia, andra' in ospedale dove potra' scegliere come abortire e lo fara' con tutte le cure mediche del caso".

In risposta di chi pensa che si possa instaurare una situazione fai-da-te il ministro precisa: "non voglio che l'aborto venga privatizzato". "E' giusto che questa tecnica abortiva chimica rientri nell'ala della legge 194".

La realtà è che in questa battaglia contro i diritti delle donne, contro uno stato laico, sui valori non negoziabili, si stanno mettendo in atto tutte le strategie, anche le più mostruose.
Come la rianinmazione forzata dei feti, dopo un'interruzione di gravidanza.
"Mi sembra però una crudeltà insensata che certo non aiuta ad accogliere una vita umana farlo contro la volontà della madre. Credo che conti il parere del medico e che la vita vada alimentata ma non contro la volontà della madre ma con quella volontà e il medico non può non tenerne conto."

Sarebbe bello vedere certe parti, che vogliono difendere la vota prima della nascita, difendere la vita anche dopo la nascita: prendere la difesa delle famiglie chiedendo stipendi più alti, rette per asili e scuole più basse, cure mediche gratuite ...

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