31 gennaio 2008

Il paese della vergogna di Daniele Biacchessi

Dallo spettaoclo teatrale che Daniele Biacchessi porta in giro per l'Italia, un libro, che sotto forma di racconto mette assieme vicende distanti nel tempo, ma accumunate dal comun denominatore, quello della giustizia incompiuta.
In 125 pagine si ripercorre parte della storia recente del belpaese, in realtà il paese senza vergogna, senza verità, senza giustizia.

Che non avendo chiuso i conti con un certo passato sarà condannato a ripeterlo.
Non vivono forse in mezzo a noi (e sono anche saliti al potere) i nostalgici del fez e del manganello?
Non è stato forse un ministro di questa repubblica ad aver detto che con la mafia bisogna convivere?
Strage di Portella della Ginestra, l'omicidio di Ambrosoli, le stragi della strategia della tensione, le vittime del terrorismo e della mafia, fino ad arrivare all'estate delle bombe del 93.

Ciascun episodio è ricordato a volte in modo riduttivo (l'autore stesso rimanda ad altre fonti per avere ulteriori approfondimenti), ma l'idea è di dare la sensazione (anche fisica, dei rumori, delle voci) dell'evento.

Non è un libro di inchiesta su Piazza Fontana o sulla stagione dei Golpe: alla base c'è il concetto della memoria perduta (così come della dignità di uno stato inteso come insieme dei suoi rappresentati). Non a caso il libro parte con un armadio, scoperto per caso nel decennio scorso, in un palazzo del settecento: l'armadio della Vergogna nel quale sono stati rinchiusi i fascicoli sulle stragi compiute dai nazifascisti nella seconda guerra mondiale.

Un armadio con le ante rivolte verso il muro, a nascondere quella verità imbarazzante (per l'Italia, per il governo dell'epoca e quelli che si sono succeduti, per la Democrazia Cristiana), in nome di una superiore Ragione di Stato. Di uno stato che si è dimostrato impotente nel difendere i suoi cittadini: bambini, donne, anziani, ragazzi ..

Un paese senza memoria è un paese che non sa interpertare il suo presente e prevedere il suo futuro. Un paese della vergogna, appunto.
Oggi si parla tanto di una memoria condivisa, di pacificazione, di condivisione. Ma su quali basi questo può accadere?I nostalgici del fascismo hanno forse fatto abiura del loro passato?
Abbiamo chiuso i conti con i tanti misteri della nostra storia (Ustica, Gladio, rapimento Moro, ...)?
La politica ha deciso di tagliare i rapporti con la mafia?Non mi sembra: e allora quale pacificazione si può avere in questo caso?

E' come un gioco a somma zero, si tratta di rinunciare a qualcosa: la nostra libertà, la nostra dignità, la nostra giustizia.

Come è stato possibile che per tutte le stragi, tutte le morti, tutti questi misteri spessi non si sia riusciti ad arrivare ad una verità giudiziaria?

Delitti e stragi perfetti nella loro imperfezione.
Corrado Guerzoni, il collaboratore più stretto di Aldo Moro, provò a spiegare un giorno una teoria: quella dei cerchi concentrici.

Dice Guerzoni:
“Per cerchi concentrici ognuno sa che cosa deve fare.
Non è che l’onorevole X dice ai servizi segreti di recarsi in Piazza Fontana e mettere una bomba.Non accade così.
Al livello più alto della stanza dei bottoni si afferma: il Paese va alla deriva, i comunisti finiranno per andare presto al potere.
Poi la parola passa a quelli del cerchio successivo e inferiore dove si dice: sono tutti preoccupati, cosa possiamo fare?
Si va avanti così fino all’ultimo livello, dove c’è qualcuno che dice “ va bene, ho capito ”.
Poi succede quello che deve succedere.
Una strage in una banca, in una stazione, in una piazza, sopra un treno.
Oppure, come nel nostro caso, un omicidio di due ragazzini
[si riferisce all'omicidio di Fausto e Iaio a Milano nel 1978].
Così nessuno ha mai la responsabilità diretta.
E se vai a dire all’onorevole X che lui è il mandante della strage di Piazza Fontana, ti risponderà di no.In realtà, è avvenuto questo processo per cerchi concentrici.

Quello che va ricostruito è il contesto politico di questo insieme di progetti e di iniziative. L’obiettivo non è il colpo di stato, ma la stabilizzazione imperniata sulla DC. Il modello non è Santiago 1973 (il golpe del generale Pinochet in Cile) ma Parigi 1968 (la riscossa elettorale gollista dopo il “maggio francese”): non la repressione militare, quindi, ma un plebiscito stabilizzatore.

Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Il sito di Daniele Biacchessi; il post sul sito di Chiare lettere ed altre recensioni.
Technorati:

Avvoltoi mediatici

Matrix con gli audio delle dichiarazioni di Rosa.
Porta a Porta con le lettere di Olindo.

Gli avvoltoi volano basso, notoriamente. O forse sarebbe più appropriato parlare di sciami di mosche.


Cogne, Erba, Perugia, Garlasco ..... tutto pur di non parlare della mafia che non spara, della politica che non si rinnova (a decidere il futuro del governo Cossiga, Ciampi, Napolitano, Scalfaro), dei salari bassi e delle industrie che licenziano, esternalizzano, chiudono.
Dei morti sul lavoro e della chiesa che si fa partito.

Poi in televisione vedi Mastella attaccare i magistrati che lo indagano (il complotto contro lady Mastella), ma che si guarda bene dal rispondere sulle telefonate a Bisignani e Saladino, delle nomine in regione Campania.
Berlusconi autoassolversi.
E pensi alle famose armi di distrazione di massa ..... anche nell'antica d'altronde Roma, si dava la popolo lo spettacolo di sangue dei gladiatori

L'uomo delle markette

Dalla marchetta a Dell'Utri a quella su Moggi.
Chiambretti si sta preparando al Sanremo in Rai.
D'altronde qualcuno ha detto, "in Rai prostitute e comunisti"

30 gennaio 2008

Vossia navaddare i piccioli

"Vossia navaddare i piccioli" diceva la voce minacciosa al telefono a Libero Grassi.
Devi darci il pizzo.
Ma uno che si chiama Libero, è libero di nome e di fatto.
Pagò con la vita la sua onestà, la sua ostinazione, la sua incoscienza diciamo pure. Come altri in Sicilia prima di lui: Peppino Impastato, Falcone, Borsellino ...
Nella famosa puntata di Samarcanda in onore di Libero Grassi, in staffetta tra Santoro e Costanzo, ad un certo punto compare un ex democristiano, a difendere l'indifendibile, la vecchia DC collusa con la mafia.
La DC di Salvo Lima, Andreotti, dei fratelli Salvo.

Buono questo Cuffaro, dissero i boss: occorre puntare su di lui.
Nonostante la condanna, nonostante il monito della DNA sulle infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni del sud, questa persona non smette di attaccare.

Pretende non solo le scuse, ma anche di andare in onda a continuare l'accusa senza contradditorio a magistrati, giornalisti, siciliani onesti.

"Ma forse il presidente del tribunale di 'Annozero', preferisce processarmi in mia assenza per evitare di ripetere la figuraccia mediatica che ha subito nel mio precedente intervento nella sua trasmissione."

Chi ha visto la scorsa tramissione di Annozero, è non è mafioso, un'idea se l'è già fatta, grazie.
Quest'arroganza se la può risparmiare: "Vossia navaddare i piccioli" .....Cos'altro c'è da dire?
P.S. Chiusa per mafia Calcestruzzi Spa, leader nel cemento.



Berlusconi sempre più assolto

Ecco un altro effetto benefico della caduta del governo: Berlusconi si autossolve per i falsi nei bilanci della Fininvest dal 1986 fino al 1989.
Reato estinto nel 2002, con le nuove normativa sui reati societari.

Dunque il reato non esiste più. Ergo, Berlusconi assolto: la Boccassini era arrivata a chiedere la prescrizione. Sarebbe almeno rimasta la colpevolezza..
E pensare che il governo di centro sinistra stava reintroducendo il reato di falso in bilancio con il decreto sicurezza (quello inizialmente contro i romeni). Pensa che sfiga.

Il giornale titola: Sme Berlusconi assolto.

Ghedini, avvocato difensore nonchè senatore, dice : "Sentenza in ritardo di sei anni".
Il risultato è che lo stato ha ricevuto un danno che non sarà mai più sanato.
Chi ha fatto il danno può tornare a farlo (e a governare) e altri imprenditori seguiranno il buon esempio.
Così si sfascia lo stato: altro che antipolitica, Beppe Grillo o laicisti .....

Processi mediatici

Sempre ieri partiva il processo show a Como sul massacri di Erba.
Ma non si era detto basta ai processi mediatici? Oppure lo stop riguarda solo i processi contro i politici?

Cosa faremo con Olindo e Rosa? I giustizialisti anche con loro?

Festa a casa Mastella

Sandra Lonardo in Mastella viene scarcerata: essendo già a casa (sottoposta ad un provvedimento di custodia cautelare) per lei non cambia nulla.

Ma è lo stesso un festa a Ceppaloni: il paese dove la gente vive grazie alle grazie di San Clemente.Un paese in festa per un politico indagato per concussione.
Nello stesso giorno dove la Direzione Nazionale Antimafia
lancia l'allarme sul voto di scambio al sud e sulle infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni: la mafia, nonostante gli arresti, è ancora viva ed è più imprevedibile.

Come avranno accolto questo allarme del procuratore Pietro Grasso:
gli stessi che hanno applaudito l'indagato ministro della giustizia Mastella?
Forse per questi, il voto di scambio, la mafia non rappresentano problemi, ma opportunità.
Cetto l'aveva detto: "libertè, fraternitè, inpunitè"

Dal vangelo secondo Crea (da
striscia rossa):

«Ma che te fotte a te cretino dello stipendio da consigliere... 10mila euro al mese... e che cazzo sono? Quando io a quello storto di B. gli ho detto vieni a farmi il direttore generale che gli volevo dire?
Che di miliardi ne abbiamo 3mila, 4mila, 7mila... con me Pino, Bruno, Sandro sono diventati tutti miliardari... il più fesso di loro è miliardario»

Giusto per la cronaca, io non sono miliardario. Forse solo fesso.
Domenico Crea, intercettazione della telefonata con Antonio Iacopino, suo uomo di fiducia

29 gennaio 2008

Ammazza a zozzeria


C'è del pecoreccio a Montecitorio. Berlusconi a Veltroni: "la posizione non si cambia"
Cosa sarà successo: gli avrà chiesto di uscire dal tran tran della solita missionaria?
Dopo la proposta turbe al cavaliere
si allarga il fronte del no ...
"Vorrei esortare tutti i soggetti politici a mettere sempre davanti il pene comune .."

I cattivi cattolici

«Nonostante abbia chiesto al Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute di avviare uno studio su preservativi e Aids, Benedetto XVI non ha cambiato la posizione della Chiesa. Questo pontefice conservatore ha inoltre ribadito la ferma opposizione della Chiesa all’aborto. Eppure ci sono molti cattolici che hanno realizzato l’importanza del preservativo contro l’Aids e sanno che 68.000 donne muoiono ogni anno da aborti non sicuri»
The Lancet, 28 gennaio

Ruini ad Otto e mezzo.
La legge sull'aborto è cattiva. Anzi è "intrinsecamente cattiva", perchè autorizza l'uccisione di un essere umano innocente.

Dunque le donne che ricorrono all'aborto sono delle assassini, che commettono un crimine particolarmente efferato, perchè compiuto contro un bambino indifeso.
Peggio delle SS che facevano gli esperimenti sui gemelli ad Auschwitz.

Dunque un cattolico esprime un giudizio non solo morale, sulle donne che abortiscono: non delle cattive cattoliche, ma proprio delle assassine.
Come Veronica Lario in Berlusconi, padrone del giornale da cui è partita la moratoria sull'aborto lanciata da Giuliano Ferrara.
A chi parla Ruini? Non ai cattivi cattolici, costretti a vivere il dramma dell'aborto nel silenzio e senza il conforto della chiesa.
E' un messaggio ai politici.
Tutti cattivi cattolici.

Tutti al voto, anzi no ...

Silvio deve essersi accorto di averla detta grossa e di aver dato troppa briglia alle parole di Bossi ..
Tutti al voto !! Anzi no ..
Silvio smentisce se stesso. Bisogna capirlo: noi siamo sempre a ripetere che le televisioni e i giornali sono tutti suoi .. non è vero, c'è ancora qualcosa fuori.


Ma anche a sinistra non sono niente male.
Intanto, crolla il governo di centrosinistra e ricompaioni i girotondi, per due manifestazioni, la prima a Bologna e la seconda davanti al Senato.

Tema dell'incontro: il voto.

"Il voto è nostro; rivogliamo la democrazia; basta liste bloccate; basta candidati imposti; basta con i parlamentari voltagabbana; basta con il conflitto di interessi".

Insomma, basta.

Chiù pilu pi tutti!

Perchè tutta questa fretta per il voto da parte di Berlusconi e dei suoi sottoposti?

Il cavaliere ha diversi motivi urgenti, per spingere verso il voto e la rielezione a presidente del Consiglio.
Il primo è il processo a Milano per i fondi neri Mediaset: film comprati dalle major USA a prezzi gonfiati.
A Milano, in un processo separato si giudicherà l'avvocato Mills, processo che vede coinvolta Mediaset stessa. Un Berlusconi presidente del consiglio potrebbe affrontare questi processi con i mezzi di cui dispone: l'attacco alla magistratura con i suoi giornali e le sue televisioni. Magari con qualche modifica alle leggi per depotenziare i capi di accusa.

A Milano Berlusconi rischierebbe di essere condannato proprio sotto le elezioni, se non si votasse subito ....

La seconda urgenza riguarda il processo d'Appello a Palermo contro Dell'Utri, che sta avvenendo nel più completo silenzio mediatico.Processo cui saranno presentati nuove carte, come la testimoinanza del pentito Cucuzza, ritenuto dal PM Gatto una fonte attendibile.

L'incrocio tra le dichiarazioni dei pentiti e riscontri oggettivi (come le date e le annotazioni sulle agende di Dell'Utri) fanno pensare che gli incontri tra Dell'Utri e lo stalliere di Arcore, il mafioso Vittorio Mangano, avessero a che fare con alcune leggi ad mafiam, come la riforma della custodia cautelare. Del nuovo pocesse se ne parla nell'ultimo numero di Micromega.

Salvate il soldato Cuffaro: occore trovare un posto al senato per l'ex presidente della regione Sicilia, Totò Cuffaro, che tanto si è speso per la famiglia.

Altri attori hanno interessi affinchè ci sia un cambio di governi: Bankitalia ricorda che i salari sono fermi dal 2000, che le famiglie itaiane sono strozzate dai mutui (delle banche stesse).
Chi ha bloccato i salari?
Forse gli stessi industriali che non rinnovano i contratti, che chiudono gli occhi sulle morti bianche ma che poi si lavano la coscienza con opere di volontariato.

Strano che il governo Prodi sia caduto proprio ora che i sindacati avevano chiesto un confronto sul tema salariale.

Poi c'è la candidatura di Formigoni, ci sono le nomine agli enti statali (Eni, Finmeccanica): 600 posti d'oro in cui piazzare i propri cavalli di razza.
Per cui rassegniamoci, al voto e "Chiu pilu pi tutti"!!! (l'ultimo video di Cetto la Qualunque)

28 gennaio 2008

Quella onorata società in Calabria

Arrestate 18 persone per ordine della DDA antimafia in Calabria .... tra cui un consigliere regionale della Margherita, Domenico Crea, e i presunti killer del vicepresidente del consiglio regionale, Fortugno.
Sicuramente tutte persone innocenti.
Sicuramente un'altra scheggia impazzita all'interno della magistratura.

Il basilisco di Michele Giuttari

Terzo libro per la terza indagine del commissario, capo della Mobile di Firenze, Michele Ferrara.

Il migliore, a mio giudizio, dei due precedenti, dove il personaggio del commissario finiva per shiacciare gli altri (come il suo vice Rizzo, Ascalchi, Venturi, Fanti ..).

Questa storia inizia dove terminava la precedente, con l'arresto del capo mafia zu Turi, Salvatore Laprua.
Arresto che qualcuno, nel clan del boss, decide di vendicare, piazzando delle bombe contro il commissario e contro Anna Giulietti, la procuratrice che assieme al poliziotto aveva coordinato le indagini.

Ma siamo anche nei mesi successivi all'11 settembre 2001 e, forse, gli attentati, hanno anche una matrice islamica.Le indagini seguono tutte le direzioni, ma finiscono per portare nella direzione della mafia: qualcosa sta avvenendo nel suo interno.
La morte di un capomafia, Laprua, che comandava fuori dalla Sicilia, ha scatenato una guerra per la sua successione. Per il controllo del territorio e per il consolidamento di nuove gerarchie e nuovi equilibri in Cosa Nostra, governata dalla primula rossa, Antonio Caputo.
Se ne rende conto il commissario, quando scpre che tutte le persone indiziate negli attentati vengono uccise: chi è stato? Quali sono le fazioni in guerra?
Chi sono i due misteriosi personaggi che escono da soffiate e intercettazioni, 'u liuni e, soprattutto, il Basilisco?

Dalle riflessioni del boss dei boss:
"Il basilisco era il suo capolavoro, la testa di ponte della mafia nel cuore dello stato. L'aveva praticamente alevato fin dalla nascita, come un figlio, sottraendolo quasi alle braccia della madre dopo la morte del padre. Gli aveva insegnato l'arte più sottile di tutte, la mediazione. Il basilisco - creatura infida, micidiale - l'aveva scherzosamente nominato , e il nome era rimasto a significare l'astuzia di tessere rapporti profittevoli, di stabilire alleanze con la forza della persuasione, dei voti, e all'occorrenza della minacca e del ricatto."

Un indagine che, pagina dopo pagina, porta al commissario Ferrara in un groviglio che vede coinvolta, mafia, terrorismo islamico (siamo nei mesi della guerra in Afghanistan) e il legame tra mafia, mondo politico e colletti bianchi. Fin dentro il "terzo livello", come lo chiamava Falcone.

Nel libro non è difficile individuare dei richiami alla realtà, cui sicuramente Giuttari si è ispirato: dai misteri sull'arresto di Riina (qualcuno nella cupola ha soffiato il vecchio Toto in cambio di un patto di non belligeranza); al boss mafioso Antonio Caputo che è un mix tra Provenzano e Riina; infine qualcuno riconoscerà chi è il l'esponente dello stato, cui Giuttari si è ispirato per il Basilisco.
Speriamo che, Giuttari non metta in pensione il commissario Ferrara proprio ora..,

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Brigate Bosse

Bossi "Se ci va anche la Lega in piazza diventa una rivoluzione: noi abbiamo una grande massa d'urto composta da un popolo che non è forbito ma capisce bene tutto ed è molto arrabbiato" [QN]

Dopo le urla, le corna, gli sputi, gli insulti al senato, mancavano solo i proclami insurrezionalisti a Montecitorio di Umberto Bossi.

Ma non è solo il senatur. Berlusconi: "In piazza milioni di italiani se non si va alle urne".
Se questo non un ricatto bell'è buono, dal politico che chiedeva il dialogo sulle riforme.
E pensare che ci sono ancora persone nel centrosinistra che ci credono ancora a quello che dice il cavaliere.

27 gennaio 2008

La memoria della giornata della memoria

Furono esclusi dalle scuole, dalle università, cacciati dagli incarichi pubblici.
Privati man mano delle loro proprietà e dei loro diritti.
I loro nomi inseriti in lunghe liste.In nome della legge, di una legge che parlava di una presunta superiorità razziale.
E poi, quando arrivò il momento, tutto il lavoro burocratico preparatorio, permise alla macchina dello sterminio di essere applicata anche in Italia.
Parliamo della Shoa.
Del genocidio degli ebrei in Italia e anche in Europa.
Tutto questo è stato: e il ricordo e la testimonianza non sono mai a sufficienza.
Un solo giorno della memoria, specie in Italia, paese senza (memoria, dignità, etica, senso dello stato).

E' stato anche che, nella fabbrica dello sterminio, messa in piedi dai nazisti (con la collaborazione dell'elitè industriale, scientifica, ma a che della popolazione), un gruppo di stessi ebrei fosse incaricato della fase operativa dello sterminio, nei lager. I Soderkommando (la cui storia è raccontata anche nel film La Zona grigia).
Che dovevano occuparsi della raccolta dei cadaveri gassati, del recupero dei capelli, dell'oro dai denti e della loro cremazione.
Anche questo è stato: lo ricordava Shlomo Venezia, nelle sue memorie raccolte nel suo libro, "Sonderkommando Auschwitz".
Impossibile riuscire a dimenticare, diceva il signor Venezia.
Che fu preso, rinchiuso su un treno e dopo un viaggio di 11 giorni, spedito ad
Auschwitz.
Separato dalla madre senza nemmeno la possibilità di un saluto o di un addio.
Il signor Venezia aveva 20 anni.

Si può dimenticare e cosa si può fare perchè non accada più?
“Tutto mi riporta al campo [..] il mio spirito ritorna sempre la. Non si esce mai dal crematorio”.

Quello che possiamo fare è ricordare. È nostro obbligo morale, affinchè questo non sia solo un ricordo storico da archiviare, ma parte di noi stessi. Della nostra memoria.

Sinistra anno zero

Ora che è saltato il governo sarebbe il momento di tirar fuori i sassolini ...

Chieder subito al futuro governo le commissioni di inchiesta sui brogli elettorali del 2006 (il cavaliere dovrebbe essere d'accordo), sui fatti del G8 a Genova del 2001, sul dossieraggio Telecom.

Un ostruzionismo forte, per la discussione delle leggi sul conflitto di interessi, sul riordino televisivo (che sono ancora più importanti della legge elettorale).

Perchè invece tutto questo non si farà?
Perchè chi siede ora tra i banchi del centrosinistra non ha alcun interesse a fare queste battaglie.
O si cercherà l'inciucio (come i veltroniani nel PD); o si cercherà di arrivare ad una comoda pensione riposandosi tra i banchi dell'opposizione (come i bertinottiani, i comunisti comunisti, i trotskisti); ci sarà anche ci cercherà un accordo (i buona fede) con la nuova maggioranza (come farà Di Pietro).

Chi rimane a sinistra a battersi per la laicità, per la giustizia (e non solo contro i lavavetri), per la libertà di informazione, per una politica meno clientelare, meno costosa e più efficiente e trasparente?Sinistra anno zero.
Ricostruiamo la sinistra: ricordava il senatore Colombo una frase di Bettini “Siamo di fronte ad un paese diviso, incarognito, avvelenato. Allora, o il Partito Democratico ribalta questa situazione o non ha senso che esista. O ridà speranza all'Italia o fallirà nella sua missione”.

La sensazione è che sia un progetto fallito in partenza.

P.S. Oggi il centrodestra rinnega l'esigenza della legge elettorale e chiede il voto subito.
Si scannavano sul partito unico a destra fino a pochi mesi fa e oggi ....
Votare oggi in questo clima, sarebbe quasi un colpetto di stato. Pensateci.

Dopo tante notizie cattive, una buona: ritorna Diario in edicola.
Enrico Deaglio ieri a Che tempo che fa, parlava del numero speciale, in ricordo della Giornata della Memoria. E anche del ultimo dossier, dedicato alla crociata franchista.
Giusto per ricordare, Deaglio era stato accusato di procurato allarme sociale (o qualcosa del genere), dalla procura di Roma, per l'inchiesta sui brogli.
Come è finita: al Senato la procedura di riconteggio è stata interrotta. Alla Camera han fatto sapere che mancano 600000 schede. “Un alluvione capita a tutti”..
Parlare dei brogli, due anni dopo, è ancora tabù.

Cuffaro dimesso da Mastella

Cuffaro si dimette: ma non abbiamo nulla di cui rallegrarci.

Primo perchè sarebbe stato cacciato dal consiglio dei ministri stesso, nei prossimi giorni, in seguito alla condanna per cinque anni (per favoreggiamento ad un boss mafioso), con l'interdizione alle cariche pubbliche.

Secondo, le sue dimissioni sono frutto delle pressioni che forza Italia fa sul partito de L'UDC affinchè rientro nei ranghi.
In vista delle prossime elezioni dove il centrodestra se vuole vincere deve riunire Forza Italia, An, Lega e UDC.
Dunque, se qualcosa di buono ne è uscito dalle dimissioni di Mastella, la cacciata di Cuffaro...Rimane da capire come mai Miccichè (anche lui indagato per mafia, e autore della gaffe sull'aeroporto a Falcone), si sia permesso di criticare i festeggiamenti di Cuffaro dopo la sentenza e non abbia niente da dire contro Dell'Utri che, per mafia, è stato condannato a 9 anni.

Ma il pensiero del centrodestra sull'etica, sui principi morali degli eletti è cosa ben nota: lo dimostra l'appassionata difesa fatta da Cicchitto (tessera P2 1814) ad Annozero all'ex ministro Mastella.
Travaglio scherzando diceva “Maffei è una mente diabolica” e Cicchitto “.. e si, abbastanza”.

Come mai al futuro (probabile leader) politico Montezemolo fa schifo Cuffaro che non si dimetteva e non tutti gli altri impresentabili in Parlamento, nei consigli regionali, provinciali e comunali?Salvate il soldato Cuffaro.

Ma Silvio si ricorderà degli amici: “Silvio ricordati di chi ti ha voluto bene”. Sono sicuro che Silvio (e anche Casini) riserverà un bel posto in senato a Totò, ben protetto da tutti privilegi di casta. D'altronde Cuffaro non fa parte della mafia .. però garantisce l'appoggio esterno (la battuta è di Vauro).

Voglio vedere che faccia farà l'ingegner Castelli quando si troverà fianco a fianco con Mastella, Dini e il Lama (non inteso come il Dalai, ma come l'animale) Barbato che ha aggredito Cusumano, sempre dell'Udeur. Già che si trova potrebbe anche imbarcarsi magari anche gente come Polito, la Binetti?

Dopo le scene di giubilo, la rissa, le corna, lo sputo, lo spumante, vengono in mente altre parole, pronunciate da un tizio che voleva fare la rivoluzione, cambiare l'Italia ma che viene ricordato per esser riuscito a far andare in orario i treni.
“Potevo far diventare quest'aula sorda e grigia un bivacco per i miei manipoli ...”

Su l'Unità Travaglio ricorda la vicenda del complotto contro Mastella nell'articolo “Lo diceva Neruda”.

Il 15 Mastella nomina 5 rappresentanti della scuola di magistratura, ovviamente a Benevento. Come Ceppaloni, il paese di San Clemente.Tra questi c'è il suo avvocato, Titta Madia (ma Clemente è uno che fa tutto in famiglia) e anche un magistrato di S.M. Capua Vetere: uno buono perchè ha denunciato il procuratore Maffei.
Il 15 sera prepara il discorso sulla giustizia e in serata il consuocero Camilleri si sente improvvisamente male e si ricovera. Il 16 mattina esce la notizia che la sua signora, il consuocero e mezza Udeur stanno per essere arrestati; Sandra inscena il pianto greco (Sannita) per la “fuga di notizie”, mentre Camilleri non può essere arrestato, perchè ricoverato.
Alle 11, Clemente annuncia le dimissioni tra gli applausi e le standing ovation del Parlamento, destra e sinistra.Chi ha dato la notizia alla stampa, la notte del 15?
“Lo diceva Neruda, che di notte si suda ...”

E, un'ultima cosa: i procedimenti di arresto li convalidano i Gip. Non i procuratori, che li richiedono. Tutti quelli che dicono che i provvedimenti contro la signora Mastella (che a decisione del Viminale decadrà da presidente del consiglio regionale) sono stati eccessivi dovrebbero saperlo.

25 gennaio 2008

NY Times: la caduta del governo Prodi

Il collasso del governo Prodi, nei giornali esteri.

Piazzale Loreto


Immagino che sia difficile per i nostalgici del fascismo, del duce ... che hanno governato con cosa nostra, cosa loro, adottare principi della democrazia.

L'immagine vale più di tante parole: questa è la politica dell'odio, del disprezzo, del chiècontrodinoièunnemicodauccide ....

È caduto. E noi godiamo. Smisuratamente. Prodi è rimasto appeso alla sua superbia. Il peggior trapasso, per un politico. Si può perdere con dignità, per sfortuna. Perché qualcosa di imprevisto va storto. Ma quando si perde così, per pura e livida tigna, senza lasciar speranza a chi si lascia nell'onta della sconfitta, allora si perde per sempre.

Le stesse persone che accusavano (una parte sempre più di nicchia) della sinistra di essere antiberlusconiana, oggi sono felici di aver fatto cadere il governo grazie ad in ministro indagato.
I forcaioli siamo noi quando chiediamo il ripetto della legge, anche per Berlusconi.
Ma anche per Mastella.
Evidentemente la forca, così come la giustizia come la intende il centrodestra, non è uguale per tutti.

Questo è quello che ci aspetta, allora?
Il presidente della Repubblica che parla al senato delle leggi razziali, della Shoa (il 27 è la Giornata della Memoria), dei
60 anni della Costituzione, per poi vedere i fascisti in piazza a festeggiare?

Scrive Sofri junior:
Ora si può dire: il centrosinistra ha vinto le elezioni malamente e per un pelo, candidando gente impresentabile, e ha governato male e sfinentemente, alleandosi con gente impresentabile e scendendo a patti con ricatti che hanno tolto ogni senso alla definizione di centrosinistra.
E prima dei due anni è stato fatto fuori esattamente dai sostenitori impresentabili di quei ricatti inaccettabili.

Ora si può dire?? Noi lo avevamo detto da subito .... da anche da prima delle elezioni. Speriamo di non essere impiccati per tradimento.

La fine dell'Unione


Ansa dell'ultim'ora:
"Verranno installate delle sputacchiere d'argento a palazzo Madama, per soddisfare le esigenze salivari dei senatori".
[iniziamo con una battuta]

Morto il re, viva il re.
Ma che siano maledetti tutti i cattivi consiglieri, dignitari di corte, nani e saltimbanchi della corte.
Cade il governo, per la crisi partita sul caso Mastella/Lonardo.
In realtà una scusa, quella usata dal Ceppalonico: il governo doveva cadere, e non sarebbero mancate occasioni. Dini, Bordon, Turigliatto, qualche senatore a vita...
Cade il governo di centrosinistra, cade l'idea dell'Unione e ritornano in mente le parole di Moretti "con questi dirigenti non vinceremo mai ..".
Rischia di naufragare anche il progetto del Partito Democratico: dichiarazione di Berlusconi dopo il voto al senato "basta col dialogo con Veltroni ...".
E' finita la storia d'amore, sedotto a abbandonato.
Adesso l'hai capita coglione, con chi volevi dialogare?
Ieri Cicchitto ad Annozero, accusava in modo velato Prodi di aver messo in piedi la compravendita di senatori ("al senato abbiamo assistito ad una caccia al voto in modo discutibile").
Ma sbaglio o è il cavaliere ad essere stato rinviato a giudizio?

Sbaglio o era lui ad aver telefonato a Saccà dicendo "devo aver la maggioranza al Senato ...".
Voleva comprarsi la maggioranza con qualche velina e alla fine ha trovato Mastella: non è più il cavaliere di una volta.
Che futuro ci aspetta? Raccogliendo qualche chiacchiera da treno, sento dire sempre più spesso l'intenzione del riflusso. Non votare più. Dunque il riflusso ...
Se il futuro che ci aspetta è Cicchitto, Castelli, Mastella, Dini ...
E che dire di Casini, Fini, Bossi (quello dei fucili) che fino a qualche mese fa attaccavano la leadership di Berlusconi e che invece oggi spingono tutti per il voto?

Possiamo sopportare un Castelli che "Bindi, sei come la moglie delle barzellette ..." che diceva che contro le lottizzazioni non c'è niente da fare, a meno di non privatizzare tutto.
Lo sa quello che è successo con le nomine nella sanità in Lombardia?

In ogni caso, se è questo che vogliono gli italiani, lo avranno presto.
Nomine decise in base alla tessera di partito (come per il povero Vittorio Emanuele Iervolino), concorsi pilotati, clientelismo, informazione bloccata, raccomandazioni ...
Benvenuti in Italia.

24 gennaio 2008

Salvate almeno la vostra immagine


salvate il soldato Cusumano ironizza il vecchio Cossiga, al senato, commentando quanto sta succedendo tra, corna, sputi, rissa e malori.

Salvate almeno la nostra immagine, se non tenete più alla vostra.
Che immagine girerà il mondo domani (El pais, Le Monde, ..) e che arricchirà già ricco campionario di bestialità, dopo quelle dei rifiuti?
In ogni caso sono d'accordo con Prodi: chi vuol far cadere il governo, abbia il coraggio di farlo in modo esplicito, mettendoci la faccia ....

E per dei politici che fingono malori in difesa della casta, un magistrato che abbandona la sua.
Dopo la Boccassini, anche De Magistris lascia l'ANM.

Già da alcuni mesi avevo deciso - seppur con grande rammarico - di dimettermi dall'Associazione nazionale magistrati. I successivi eventi che mi hanno riguardato, le priorità dettate dai tempi di un processo disciplinare tanto rapido quanto sommario, ingiusto ed iniquo, mi hanno imposto di soprassedere.Adesso è il tempo che 'tutti i nodi vengano al pettine'.

Annozero: chi di Mastella ferisce...

Di Mastella perisce: torna Annozero e si ritorna a parlare della malapolitica italiana.
Mentre in Senato (forse)
si deciderà della sorte del governo, in studio si parlerà dell'inchiesta che ha portato all'arresto della moglie del ministro della giustizia, Mastella.
Forse un giorno si riuscirà a capire il perchè di questa scelta insensata (visto che la vicenda Campanella e l'amicizia con Cuffaro, era già cosa nota).

Cosa c'è di nuovo da dire? Nulla:
difficile e anche penoso commentare la vicenda, che parla della visione politica che hanno i membri della Casta.
Dio Patria e famiglia
: Dio mi ha detto che posso considerare la patria come la mia famiglia.

A Porta a porta l'ex ministro parlava di complotto contro i giornalisti che
avevano parlato dell'inchiesta: come facevano a saperlo? Perchè quei giornalisti (Travaglio, Barbacetto, Gomez) facevano il loro lavoro. Semplice.

In studio sarà presente anche l'ex ministro Castelli: immagino già l'atteggiamento da sbruffone che assumerà. Compare anche lui nel libro "Mani sporche": nelle pagine 13, 32-37, 39, 41-48, 53, 80, 82, 84-85, 109, 121, 124, 132-33, 140-41, 144-45, 156-58, 160-63, 185, 200, 370, 500-01, 503, 505, 514-15, 544, 564, 566-67, 580,608, 671, 694-700, 702, 704-05, 710-11, 713, 774, 827, 851, 859 .

Essendo stato degno compare di Silvio Berlusconi, per cui ha scritto tutta una serie di leggi che la Cosnulta ha giudicato anticostituzionale, dovrebbe prima di dare giudizi, guardarsi la trave nell'occhio.

Ballarò: spingendo la notte più in la

C'è stato un momento ieri sera, nello stesso studio di Ballarò dove qualche ora prima aveva avuto sede un battibecco tra politici, è calata una spessa coltre di emozione.

Dopo le parole di una delle persone che, per continuare a sopravvivere al loro dolore, hanno dovuto spingere la notte più in la.
Benedetta Tobagi
(figlia di Walter Tobagi), aveva con molta difficoltà, ricordato il suo percorso per cercare di capire chi fosse suo padre: nello stacco prima della pubblicità si vede Mario Calabresi perderle la mano e rassicurarla.

Mario Calabresi, Benedetta Tobagi, Marco Alessandrini e Luisa Todini: ieri sera la televisione pubblica ha voluto dare spazio alle vittime del terrorismo, alle persone che hanno dovuto affrontare quel vuoto, quella mancanza, perchè qualcuno, di sua volontà, aveva deciso di scatenare una guerra.
Per una volta non si sono intervistati i Sofri, Sergio Segio, D'Elia, Moretti, Curcio.

Ieri sera parlavano quelli che la storia, lo stato ha cancellato dalla sua memoria. La memoria e il ricordo, prendendo spunto dal bellissimo libro di Mario Calabresi "Spingendo la notte più in la".
Mario Calabresi
"Uno stato opaco, repressivo e una contestazione che iniziava a prendere toni violenti. In questo scontro mio padre è stato schiacciato".
Chi era Luigi Calabresi?
"Una persona perbene. [...] Il Viminale costrinse mio padre a fare causa a Lotta continua. Nel processo contro Lotta Continua, mio padre impersonò lo Stato.[..]
Mio padre fu ucciso con due colpi, uno alla schiena e uno alla testa".
Era il 17 maggio 1972.

Spingere la notte più in la significa metterci il terrorismo alle spalle. Questo paese non chiude le partite col passato. Suille stragi ci sono ancora troppe mancanze di verità storiche e giudiziarie. Manca la memoria: oggi nelle librerie, sugli anni 70, ci sono solo libri scritti dagli ex terroristi.Ma ci sono anche storie come la mia, di persone che hanno perso tanto, troppo, da quegli anni.

Benedetta Tobagi
"Mio padre non era in guerra, era un professionista che amava il suo lavoro. Diceva che a ricerca della lacerazione che stava avvendendo nella società è necessaria per capire i cambiamenti in corso. Uno storico, un ricercatore che si occupava del presente: uno storico del presente".
Perchè fu ucciso?
"Ucciso perchè era un cronista intelligente, così diceva il volantino".

Era un riformista, di idee socialiste: ucciso perchè era un uomo di cerniera, del dialogo. Una figura da eliminare in quel periodo dove si voleva cercare lo scontro.
Fu ucciso il 28 maggio 1980, da 6 ragazzi. Il killer era Marco Barbone, un ragazzo di 22 anni. Dopo esser diventato collaboratore, uscì dal carcere dopo 3 anni.

Luigi Marangoni: Mario Calabresi ha ricordato nel suo libro, come caso emblematico della violenza di quegli anni, la morte del direttore sanitario del Policlinico di Milano.
Una persona onesta: denunciò gli infermieri che sabotavano l'ospedale, per far vedere che il sistema era marcio. Marangoni era colpevole perchè voleva far funzionare un ospedale.

Sapeva che avrebbe pagato con la morte il suo coraggio: una notte si svegliò "Vanna, sappi che io sono una persona perbene". Fu ucciso il 17 febbraio 1981.

Marco Alessandrini
Figlio del sostituto procuratore Emilio Alessandrini, che aveva indagato sulla strage di Piazza Fontana (ricordata in una recente puntata di Blu Notte), prima che l'indagine fu scippata da Catanzaro.Si occupò di eversione: sul tavolo aveva un fascicolo sul Banco Ambrosiano, quando fu ucciso, nel 29 gennaio 1979.

Il volantino diceva "col suo lavoro dava credibilità a questo stato".
Emilio Alessandrini ha voluto ricordare un episodioper lui doloroso: un servizio del TG1, dove si parlava dello smantellamento delle nuove Br.
A commentare il servizio fu intervistato Sergio Segio: nel sottopancia non c'era scritto niente, chi fosse, cosa avesse fatto, perchè veniva intervistata proprio questa persona.
Gli ex terroristi non sono presentati per quello che erano: le responsabilità penali possono terminare. Ma quelle morali si portano dietro per tutta la vita. Come il dolore delle vittime.
Invece chi è stato ucciso, scompare dalle interviste, avviene una rimozione: non si scrive Sergio Segio, assassino di Emilio Alessandrini, oggi collaboratore del gruppo Abele.
Invece oggi il terrorista è fuori, libero, scrive libri, rilascia interviste. Tutto lecito: ma nessuno che gli chieda conto di quello che ha fatto in quegli anni.
Infine in studio, prima della lettura teatrale di Luca Zingaretti del libro "Spingendo la notte più in la", l'imprenditrice Luisa Todini ha voluto portare la sua testimonianza.

Di quando, in quegli anni, percepiva delle morti, della violenza. Di suo padre, imprenditore, che iniziava proprio negli anni 70, ad avere fortuna.
Violenza scatenata da una minoranza, che oggi viene ricordata quasi come degli eroi romantici, che lottavano per una società migliore.
Dicevano colpirne uno, per educarne cento: dove sono i cento che avete educato?In uno dei comunicati, rilasciati dalle Br per il rapimento Moro, sta scritto
"il proletariato ha già emesso la sua sentenza ....".

Mio padre, operaio tessile, non aveva emesso alcuna sentenza. Ne aveva dichiarato guerra a nessuno. E come mio padre, tanti altri.

23 gennaio 2008

I misteri sul caso Moro

"Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta.
La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi"

Aldo Moro


Un piccolo dizionario dei punti oscuri del rapimento del presidente della DC Aldo Moro.
  • A come agguato: una sola arma spara 46 dei 93 colpi. E' una mitraglietta. Chi la usa? L'agguato dura in tutto 90 secondi, meno di un minuto per sterminare la scorta. Moro non viene ferito, tutti i poliziotti vengono invece uccisi col colpo di grazia. Dovevano essere sicuri della loro morte: cosa non dovevano raccontare?
  • G come guardoni: cosa ci faceva in via Fani il colonello dei carabinieri, Camillo Guglielmi? Era in veste ufficiale come agente del Sismi o in veste non ufficiale (come iscritto alla P2)?
  • C come covo: possiamo credere al covo in via Montalcini? Sotto le scarpe di Moro sono stati rinvenuti dei residui bituminosi. Come la sabbia nei pantaloni, messa apposta delle br per sviare le indagini. Come han fatto ad attraversare Roma?
  • M come le morti: non solo Aldo Moro e la sua scorta. Ma anche il colonello Varisco, il giornalista Pecorelli e il generale Dalla Chiesa. Tutti che indagavano sul memoriale di Moro. Tutti uccisi. Nessun colpevole.
  • F come falso comunicato numero 7 (del 18 aprile), quello del Lago della Duchessa (in concomitanza con la scoperta del covo di via Gradoli): stampato da Toni Chicchiarelli, tipografo e falsario della Banda della Magliana. In zona della Magliana anche il covo di via Montalcini: cosa c'entrano Dandy, Libanese, Il freddo?
  • G come Gradoli: cosa ci faceva un covo delle Br, in una palazzina dove molti appartamenti erano intestati a società ricondicibili al sisde? Non lo sapeva Moretti che in via Gradoli 89 abitava Arcangelo Montani, agente del Sismi
  • L come loggia P2: appartenenti alla loggia i vertici delle forze armate, della polizia e dei comitati istituiti per gestire l'emergenza del rapimento. Del Comitato Informazioni, inizialmente presieduto dal prefetto Napolitano, in seguito dal prefetto Pelosi (P2), non è rimasto al Viminale nemmeno un appunto. Cosa si sono detti in quelle stanze?
  • C come copisteria: tutti i comunicati sono stati stampati nella tipografia di via Pio Foà da una macchina con testina IBM, che apparteneva ai servizi, all'ufficio R del Sid. Quello che addestrava i membri di Gladio.
  • H come Hyperion: apparentemente una scuola di lingue a Parigi. Copertura di una struttura di aiuto per terroristi (Ira, Raf, Br, Eta). In realtà la più grande sede della Cia in Europa. Secondo alcuni storici (De Luttis ne Il golpe di via Fani), era una camera di compensazione tra servizi segreti e terroristi. Usata per infiltrare e pilotare questi gruppi. Moretti, mentre era latitante, fece diversi viaggi a Parigi, alla Hyperion.
  • U come Uccisione di Moro: ufficialmente lo statista viene ucciso in via Montalcini; poi il cadavere sulla Renault 4 attraversa Roma fino in via Caetani. Senza essere blocato da un pattuglia o da un controllo. Possibile? Poi c'è il mistero dei colpi, che hanno raggiunto il corpo di Moro sul fianco sinistro, mentre era sdraiato sulla schiena. E' l'unico modo per cui ciò sia possibile è che siano stati sparati dall'interno della macchina. Tra l'altro le traccie di residui bituminosi sono state ritrovate anche sulle ruote della R4 ...
  • F come Field Manual: manuale scritto dal gen. Westmoreland, per contrastare nei paesi occidentali l'avanzata dei partiti comunisti. Dove sta scritto che occorre "Adottare misure come il sequestro e l'assassinio di leader politici".

Riassumendo: un sequestro anomalo. Un covo, quello di via Gradoli, anomalo. E Moretti era un capo terrorista anomalo.

Il De Prodifundis

Spettacolo penoso alla camera: politici in vendita, che cambiano coalizione (come Fisichella), partiti che escono dalla maggioranza e si mettono in vendita al miglior offerente.

Dove va l'Udeur?
Il Campanile contro Berlusconi e il suo annuncio "entro stasera Udeur sarà nella Cdl". In una nota dell'ufficio stampa dell'Udeur si legge di "ignobili tentativi di fare incursione nel nostro partito e le concussioni politiche di alcuni che stiamo registrando e che respingiamo con sdegno.

E cosa fa la maggioranza?
Ci sono immagini che parlano da sole. L'istantanea dell'aula di Montecitorio dice molto sulle condizioni del governo. In aula accanto a Prodi ci sono i "suoi" uomini, Arturo Parisi, Tommaso Padoa Schioppa e Enrico Letta. Non ci sono nè D'Alema nè Rutelli. E tra i banchi del Pd spicca un solitario Piero Fassino.

Asta siempre comandante!!
Bossi: "O al voto o c'è la rivoluzione. Troveremo le armi"

Eseguendo la sentenza di Giovanni Bianconi

Sono arrivato esausto alla fin di questo libro, che racconta i 55 giorni di della prigionia di Aldo Moro usando pagine di diario, articoli di giornale, referti medici, comunicati delle BR, le lettere scritte dallo statista, documenti e relazioni di polizia, carabinieri, servizi e magistratura ...

Bianconi ha volutamente omesso di trattare argomenti scomodi, poco chiari, delicati legati al rapimento Moro: non un accenno ai misteri del rapimento, sul luogo della prigionia, le trattative per il memoriale, su chi ha fatto il falso memoriale numero 7 (quello del lago della Duchessa) e sulla morte del presidente della DC.

Paradossalmente, proprio basandosi su documenti ufficiali e reali, non è un libro che racconta molto di più sulla sanguinosa vicenda, su uno dei più grandi misteri della storia recente.

Anzi, l'aver scelto questa strada, del voler raccontare la storia dietro, del dramma familiare, dei politici amici (e nemici), dei collaboratori, dei brigatisti (come vivevano queste giornate?), anzichè fare della "dietrologia", da una visione limitata e distorta.Si rischia di dare un qudro sbagliato, ma non perchè il giornalista racconti delle falsità, ma per quello che non racconta. E anche perchè, in alcuni punti, si è bastato sulle testimonianze dei terroristi stessi, sulle loro versioni.

Cosa hanno detto Valerio Morucci e Mario Moretti (nel libro chiamati con i nomi di battaglia Matteo e Maurizio)?
Nessun killer nell'agguato in via Fani; il carcere del popolo era in via Montalcini; Moro è stato ucciso e trasportato in via Caetani attraversando Roma; il covo di via Gradoli scoperto per "caso" ....

La sensazione che rimane, a fine lettura, è che sia le Br che il governo (presidente del consiglio era allora Andreotti) non abbiano avuto altra scelta, ingessati ciascuno nel proprio ruolo in un gioco delle parti. La ragione di stato contro al ragione dei terroristi: un muro contro muro che ha portato alla morte del povero Moro.

Bianconi, non dando spazio a critiche personali, a considerazioni, valutazioni che vadano al di la dei fatti (o meglio, ciò di cui si sa, che è diverso dai fatti reali) è come se volesse assolvere qualcuno da responsabilità morali. Cos'altro si poteva fare, è la domanda che continuavano a farsi collaboratori e amici di Aldo Moro, come anche i brigatisti?

Cosa poteva fare la polizia, sommersa com'era da mille segnalazioni, impreparata ad affrontare il terrorismo, non avendone che una conoscenza superficiale?
Eseguendo al sentenza non risolve alcuno degli enigmi posti: non compare mai la parola Massoneria, loggia P2, banda della Magliana, Hyperion, ...
Scriveva Moro
"Non bisogna aver paura della verità [..]
La verità ci aiuta ad essere coraggiosi".

Di certo, non lo è, coraggioso, questo libro.

Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati: ,

Quei magistrati impazziti ...

La miglior difesa è l'accusa, e quando un politico finisce sotto inchiesta attacca. Attacca i magistrati, ricatta i politici che non manifestano abbastanza solidarietà nei suoi confronti.
Così fan tutti, diceva una volta Craxi, nel luglio 92, e dice lo stesso Mastella, in questo inverno 2008.Per attaccare i magistrati (non tutti, solo quelli che si permettono ancora di indagare sulla politica) si usano una serie di menzogne.

L'ultima, in ordine temporale, è quella raccontata da Casini, intervistato da Fazio: non potendo difendere più di tanto Cuffaro sposta l'attenzione sui magistrati, rei di aver partecipato ad una manifestazione di Rita Borsellino.
Un palla clamorosa, raccontata anche da Cuffaro e Jannuzzi ad Otto e mezzo, ovviamente senza smentita. I magistrati sono Ingroia e Paci.
Mentre Jannuzzi in quella puntata li definiva di "bande di magistrati", Cuffaro ripeteva che Ingroia era intimo del suo coimputato Michele Aiello, dunque non si vede perché non è sotto processo anche lui; e Paci era in prima fila a un comizio elettorale di Rita Borsellino.

Per queste falsità, che Cuffaro ha già raccontato ad Annozero, è già stato denunciato dai due pm.

Paci presenziò a una proiezione del film La mafia è bianca; Ingroia incontrò due volte Aiello quando era un imprenditore incensurato e insospettato; e Cuffaro non è imputato per aver conosciuto Aiello, ma per aver avvertito lui e il boss Guttadauro delle intercettazioni a loro carico, rovinando un'inchiesta che poteva sgominare la nuova Cupola.
Il vero scnadalo è che un politico (che è stato terza carica dello stato) affermi una falsità del genere, per difendere uncompagno di partito condannato per favoreggiamento ad un mafioso.

Stesso politico che ieri a Ballarò dava del cialtrone al ministro Pecoraro Scanio (che non è nemmeno indagato) per l'incompetenza sulla gestione dei rifiuti.
Se questo è il preludio di quanto ci aspetta nei prossimi mesi di campagna elettorale, ce da rimanere nauseati.
Il nodo dello scontro magistratura politica, come spiegava Davigo in tramissione, nasce dal non aver voluto affrontare temi di etica:"possibile mai che debbano sedere dei pregiudicati in Parlamento, come fosse una cosa normale?".
Una politica che rivaluta il condannato Craxi, che difende Berlusconi, Mastella (ma anche Fassino e D'Alema), sarà sempre contro la magistratura. A meno di non voler estendere l'umpunità parlamentare: una sorta di 00, come a James Bond, licenza di delinquere.

22 gennaio 2008

La battaglia di Alamo

Eroico Prodi alla camera ... sembra di vedere il film sulla battaglia di Forte Alamo.
Peccato che poi il film finisce con gli indiano che espugliano il forte.
Anche se zio Giulio dice:
Andreotti: "Non vedo clima di elezioni, Mastella ci ripensi"

La censura contro Travaglio

L'intervista a Marco Travaglio, che doveva andare in onda a Terra, su Canale 5, dove si parlava dei soldi rubati da Craxi, non è andata in onda, stoppata da Clemente J. Mimun.
Lo stesso che, a proposito delle contestazioni al papa alla Sapienza, parlava di una pagina vergognosa dell'Italia.

Sempre sul blog
Voglio Scendere, il giornalista commenta in modo amaro le vicende di questi giorni:
Insomma: Cuffaro resta, Mastella è atteso dal governo come il figliol prodigo dal padre buono che prepara il vitello grasso, la first lady ceppalonica dirige il consiglio regionale dagli arresti domiciliari, mentre l’unico che se ne deve andare è De Magistris...

Moratoria contro la strage dei bambini

Il rapporto Unicef, riportato da repubblica, parla chiaro.
Ventiseimila ogni giorno, una strage continua: è questo il numero dei bambini che muoiono nel mondo prima di arrivare ai cinque anni d'età.
E le cause sono facilmente prevenibili, dalle malattie infettive alla diarrea, dalla fame alle scarse condizioni igieniche.

Piacerebbe vedere lo stesso impegno messo contro l'aborto, messo a favore dei bambini che ogni giorno muoiono per fame, malattie ..

L'appello laico

Italia paese di emergenze e petizioni.
Come quella lanciata da questo blog (appellolaico), per cui si può firmare qui.
Se le emergenze servono a gonfiare molti portafogli e costruire luminose carriere, le petizioni possono servire a far sentire la propria voce, contro la deriva antilaicista (raccontata nel libro Sante Ragioni di Castellacci, Piovani) di questo stato. Siamo noi a doverci difendere.
E' poco. Ma è già qualcosa.

To: Presidente della Repubblica Italiana Napolitano, Rettore della Sapienza Guarini
Esprimiamo la nostra piena solidarietà e la nostra gratitudine ai docenti firmatari dell'appello affinché la partecipazione di Papa Benedetto XVI all'inaugurazione dell'anno accademico venisse annullata.

Apprezziamo la sensibilità del Papa per aver declinato l'invito; non altrettanto si puo` dire del Rettore Renato Guarini, che si è mostrato inadatto al ruolo che ricopre, incapace di tutelare la laicità dell'Università e il dialogo universale. Inadempiente alle sue responsabilità di garante, ha posto i firmatari del suddetto appello nella scomoda posizione di dover supplire ai compiti di garanzia che gli sarebbero stati propri e determinato una spiacevolissima situazione.
Siamo inoltre stupiti ed amareggiati per la superficialità con cui esponenti politici e istituzionali di primo piano, tra cui dispiace in particolar modo dover annoverare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Ministro dell'Università Fabio Mussi, si sono uniti al linciaggio morale cui i firmatari dell'appello sono stati e sono tuttora sottoposti.
Infine, ci dichiariamo esterrefatti dalla devastante superficialità ed incompetenza di gran parte della stampa, che si è lanciata alla ricerca dello scoop nel migliore dei casi, o della strumentalizzazione politica nel piu` frequente. In particolare, è stato completamente stravolto il significato dell'appello, non certo inteso a tacitare una voce e a impedire il dialogo e il confronto, ma a tutelare il profondo significato storico e morale dell'inaugurazione dell'anno accademico, la piu` solenne cerimonia accademica, nella quale l'università celebra la libertà del sapere universale, idealmente libera da qualunque condizionamento e patronato.

Onore al comandante Bulow

Onore al comandante Bulow!
E' morto Arrigo Boldrini, lo storico comandante partigiano 'Bulow' e presidente onorario dell'Anpi. Aveva 92 anni e dall'8 gennaio era ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Ravenna.
Almeno a lui è stata risparmiata
questa crisi di governo partita dalle agenzie di stampa e dalle tv.

Da wikipedia:
Dal 1947 Arrigo Boldrini per alcuni decenni è stato Segretario Nazionale dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), di cui ne è stato successivamente Presidente onorario.
Membro della
Consulta Nazionale prima e dell'Assemblea Costituente poi, è stato poi eletto alla Camera dei Deputati nella II, III, IV, V, VI legislatura, nella XII Circoscrizione (Bo-Fe-Fo-Ra), nonché Senatore nella VII, VIII, IX, X, XI legislatura, in Emilia-Romagna nel Collegio di Ravenna. Dirigente regionale e nazionale del Partito Comunista Italiano, è stato membro del Comitato Centrale e della 'Direzione Nazionale' del Partito. Nel 1989 ha aderito al Partito Democratico della Sinistra (PDS) e successivamente al Partito Democratico.

Questo amore è una camera a gas!!!!


Fotoromanza al governo: finita la stagione del centrosinistra.

C'eravamo tanto odiati .... e alla fine tanto tuonò che piovve.

Le polemiche ad arte sulla Sapienza, la prova di forza a Roma domenica, le dichiarazioni di Bagnasco (che da la colpa al governo per le contestazioni della Sapienza, attacca la 194...).

Quasi un anno fa il governo aveva rischiati di cadere col pretesto del voto delle missioni all'estero (grazie a Pininfarina e Andreotti), ma in realtà per il disegno di legge sui Pacs.

Il bel regalo di Mastella al centrodestra, che non era riuscito da solo a far cadere il governo, sarà ricompensato. Amaro pensare che lo sfratto arriva da un politico indagato (e chiacchierato) e che porterà a Palazzo Chigi un altro politico indagato, condannato, amnistiato e prescritto.

A meno che la penosa campagna elettorale che ci toccherà sorbire, permetta al centrodestra di candidare Montezemolo.



21 gennaio 2008

Ma Mastella era nel centrosinistra?

Clemente Mastella (e l'udeur) lascia la coalizione di centrosinistra ... la notizia è che apparteneva alla nostra coalizione.
Dopo aver dato (e anche preso) tanto: indulto, controriforma della giustizia, legge sulle intercettazioni....
Evidentemente non ha resistito al richiamo delle sirene del centrodestra.
D'altronde l'aveva detto, parlando ai carcerati a Roma "sono più il ministro vostro che dei magistrati".

Lo so è un battuta brutta, per gli elettori del centrodestra.
Ma piacerebbe vedere un certo imbarazzo, anche un certo disgusto, in chi ha votato Berlusconi, Cirino Pomicino, Elio Vito, Cesa, De Michelis ..
Così come noi ci siamo sentiti in imbarazzo da Mastella, De Mita, Bassolino, Carra, ....

La difficile strada

Chi volete libero: Barabba o Gesù?

Il governo dovrà scegliere del suo destino, in questa difficile settimana.
Deve scegliere se votare la relazione di Mastella alla camera (attacco ai giudici incluso) e scavarsi la fossa oppure se prendere le distanze dall'ex ministro (e perdere il sostegno dell'Udeur).
Una terza via democristiana non la vedo. Spero che la trovi Romano Prodi.

Ma in settimana c'è anche il voto sulla «bozza Bianco» in commissione al Senato mercoledì e, nel pomeriggio, la mozione di sfiducia a Pecoraro Scanio.
Non essendo un ex Ds, o tra i membri del PD, non ha ottenuto la solidarietà del governo, nè ottera il trattamento di favore con le solite assenze in aula, che hanno salvato Bassolino.
La colpa, per l'emergenza rifiuti, è di Pecoraro Scanio per i troppi no che ha detto. Noi abbiamo un gran bisogno di energia, tuonava Casini dall'alto della sua esperienza di governo.

Energia con centrali costruite grazie a fondi pubblici, con appalti ad aziende amiche.
Come la Impregilo dei Romiti (il cui titolo sta andando bene in borsa), la stessa che doveva costruire gli inceneritori in Campania.
Chi volete libero: Barabba o Gesù?

Che strada sceglierà il governo?
L'inizio della svolta, dopo aver pensato a risanare i conti, oppure continuare su questa strada minata?E se il governo cade si andrà veramente a votare con questa legge? Veramente il Partito Democratico andrà alle elezioni da solo?

Ieri sera blob tornava indietro di 15 anni, nel 1992, ai primi arresti di Tangentopoli.
"C'era una volta": l'arresto del consigliere regionale del PSI Michele Colucci, il suicidio di Sergio Moroni dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia, la gara a chi prendeva più avvisi tra Craxi, Citaristi e De Michelis, il cappio al senato, sventolato dal leghista Luca Leoni Orsenigo ...

C'era una volta .. ma la classe politica ha dimostrato di non sapersi dare una morale, una etica contro sprechi, corruzione, clientelismi. Che speranze abbiamo?

Riporto il finale dell'articolo di Furio Colombo "L'odore del diavolo":

Solitudine. In quella solitudine non c’è la politica. La politica non dice, non vede, non guida, non sente, non dà un senso al caotico precipitare di eventi.
Forse, da noi in Italia, siamo talmente schiacciati tra il Papa e Mastella che il lavoro diventa solo una questione di contratti che non si rinnovano e le morti sul lavoro sono il destino.

Come la spazzatura, riguardano solo coloro che sono coinvolti nella sequenza sgradevole. Resta il vuoto. Resta la solitudine. Restano le notizie inventate o insensate che ci riversano addosso ogni giorno per tenerci occupati.

Non è una buona vita. E non è una buona politica. Mi servono, per spiegare quello che ho cercato di dire, due frasi che l’ex senatore Goffredo Bettini ha detto alla Repubblica il 19 gennaio:
«Siamo di fronte a un Paese diviso, incarognito, avvelenato. Allora o il Pd ribalta questa situazione o non ha senso che esista. O ridà speranza all’Italia o fallirà nella sua missione».

Qui l'appello per la ricerca della verità sull'emergenza rifiuti.

Reati e disgusto

Pierluigi Battista sul corriere difende Mastella. Fin qui nulla di male. Anche l'ultimo dei tipo di appartamento ha diritto ad un avvocato difensore.
Ma leggiamo l'articolo:

Un cardiologo premiato grazie a una tessera di partito. Non è reato. Un ginecologo sostituito solo perché la sua casacca non coincide con il colore (pro tempore) del potere locale. Non è reato.

Lo sa Battista che non è reato? E' per caso laureato in legge, un procuratore, un giudice? O è solo un giornalista della Casta?
Si chiama, il reato ipotizzato, abuso d'ufficio. E sulla sua pericolosità, basta fare questo esempio. Ci si può fidare del cardiologo assunto non in base ai suoi meriti ma per una tessera?

Mastella e lo stato maggiore dell'Udeur campana facciano un giro, se ne hanno tempo e voglia, sui blog che infiammano il variopinto arcipelago internettista. Troverebbero una ferocia senza limiti, un disprezzo radicale per la politica, parole di una violenza inusitata. Per carità, sono solo blog: spesso sboccati, sconclusionati, culturalmente e psicologicamente border line, attrezzati a soffiare sui miasmi più beceri e qualunquisti dell'antipolitica.

I blog sono sboccati?
Mastella su Maffei:
"un farabutto - dice - che di diritto non sa nulla, non conosce le differenze fra decreto legge e un voto di fiducia"
Berlusconi sui giornalisti Rai "In Rai lavorano solo ‘prostitute’ e raccomandati di sinistra"

I blog fanno antipolitica?
"O lunedì si vota una mozione a favore di Mastella o è crisi" (Mauro Fabris, capogruppo udeur alla camera).

Il vero disgusto è nostro, che dobbiamo assistere a questo spettacolo e dobbiamo convincerci che i criminali siamo noi. Che ci permettiamo di dissentire, criticare, indignarci.
Siamo noi gli sboccati, culturalmente border line. Se siamo una nicchia, allora perchè Battista si preoccupa tanto di noi?

La scienza e la fede

A che tempo che fa ieri sono stati invitati uno scienziato e un esponente politico, un teodem democristiano.Il confronto delle loro interviste, delle risposte date, da un senso allo scontro e alla battaglia in corso, che vede schierata la chiesa come espressione politica da una parte e dall'altra laici, politici dello schieramento opposto.

Prima parlava Umberto Veronesi: con tono pacato esponeva il suo punto di vista sulle differenza tra fede e ragione. Difendeva i 67 professori della Sapienza (qualcuno anche in odor di nobel), perchè libertà di espressione significa proprio poter esprimere i loro giudizi anche e persino contro il papa.
Dall'altra parte la fede, dogmatica, rivelata, che non permette dubbi, eccezioni, ripensamenti: "un credente è fondamentalista".

E' arrivato il turno di Pierferdiando Casini: in tutti i sensi. Pensavo che da uno che si ritiene cattolico, moderato, non ci si aspettasse toni così duri contro gli altri, contro i nemici.

Non poteva non parlare di Cuffaro, dei Berlusconi, dell'immondizia, degli inciuci tra Partito Democratico e Forza Italia sulla legge elettorale dell'antipolitica ....
Casini il talebano sputava sentenze, sbraitava contro magistrati (impazziti), addirittura contro lo scellerato referendum sul nucleare.
"Possiamo fare tutte le moratorie che vogliamo, ma se dipendiamo dagli altri per l'energia".

Lo dici tu alle perosne di Trino Vercellese e di Caorso, che ancora oggi hanno a che fare con le scorie?

Casini ha tirato fuori dal suo repertorio tutto l'armamentario classico:
- "Il nucleare è pulito" (guardatevi Report!!!)
- "Arriveremo a chiedere il permesso di andare in chiesa"
- "I terroristi che vanno in televisione a spiegarci gli anni di piombo" .. "mentre la Rai non invita i figli dei poliziotti uccisi".
Il riferimento era all'intervista di Sofri fatta da Fazio la settimana prima. Ricordiamo a Casini che la rete pubblica non intervista nemmeno i figli dei poliziotti uccisi dalla mafia di Cuffaro, Andreotti, Mannino, Contrada e Carnevale.
- "Questo governo è causa dell'antipolitica".

Nemmeno uno scienziato si sarebbe permesso certi toni su nucleare, rigassificatori, inceneritori ....
Pochi minuti prima Luca Mercalli spiegava come le direttive europee parlassero di inceneritori come quarta soluzione (su cinque) per gestire i rifiuti, dopo la differenziata. Poi arriva Casini e rispolvera addirittura il Carbone, bacchettando Pecoraro Scanio perchè si è permesso di dire di no.

Il culmine è arrivato quando Fazio si è permesso di chiedere al teodem se quella della Chiesa fosse ingerenza:
"lei mette sullo stesso piano i cattolici e le altre religioni!".
Adesso abbiamo capito, la Costituzione dice che tutte le religioni sono uguali, ma una è più uguale delle altre.
Se questi sono i moderati e i tolleranti. E' in atto una guerra, che non farà prigionieri: "o con Cristo o contro di Cristo" dicevano ai comitati di Luigi Gedda, il papa Pio XII, prima delle elezioni del 48.
E anche oggi, sentiamo sempre più vicina l'aria di elezioni.

20 gennaio 2008

Il giorno del padre

Il Santo padre chiama e tutti i politici (non importa se buoni cattolici o meno) accorrono al soglio per ascoltare l'Angelus.
Sarà presente anche Giulio Andreotti («Mi sembra il minimo che io possa fare in questo momento ») ...

Si reciterà l'Angelus, non sono previsti discorsi, lo stesso Pontefice si limiterà, al momento dei saluti, a ringraziare per la manifestazione di solidarietà. Sicuramente «non una manifestazione politica», nè tanto meno «un comizio», come ha detto Ruini, che fino alle ultime ore ha sollecitato i dirigenti politici che saranno presenti a evitare che sul sagrato compaiano bandiere di partito. La consegna verrà rispettata, hanno detto Gasparri e Alemanno di An, Giro di Fi e Cesa dell'Udc. Ma in ogni caso i parlamentari saranno numerosissimi. C'è stata quasi una una gara a partecipare, così com era avvenuto per il Family day.

Maurizio Gasparri di An sfilerà alla testa dei seicento che hanno sottoscritto la richiesta di dimissioni per i 67 docenti della Sapienza che si sono opposti alla visita di Joseph Ratzinger. E dopo che una cinquantina di parlamentari del Pd avevano annunciato la loro presenza all’Angelus, il ministro della Difesa, Arturo Parisi ha bollato come «tragica» la costituzione in piazza San Pietro di una componente cattolica organizzata del partito, con affondo diretto a Fioroni, ex Ppi e teodem: «Sarebbe la prima volta e sarebbe di gravità assoluta che una componente di partito partecipasse a questa iniziativa. Non potrebbe che dare all’iniziativa un contributo equivoco. E sarebbe un grave danno alla laicità e alla pace religiosa».

Ma
anche Calderoli, Rutelli, Romagnoli della Fiamma Tricolore, Bondi Casini, Fioroni, Mastella ....
L'esercito della casta religiosa serra le sue fila. Ancora crediamo alla favola della censura?