09 novembre 2007

Annozero: il partigiano Biagi

Introduzione di Santoro.
Domanda: chi si batte per la democrazia? Biagi e Montanelli. Ma anche noi di Annozero, Travaglio, Luttazzi.Dopo Tangentopoli pensavamo che il giornalismo avesse conquistato una sua autonomia. Autonomia miancciata dal fenomeno Berlusconi. Quelli che si battevano contro Berlusconi, oggi cosa vogliono? Una Rai libera? Una legge sul conflitto di interessi?
Ho molti dubbi.

La puntata di Annozero prevedeva la presenza del giornalista Filippo Facci; presenza che è poi saltata per la querela che la Rai gli ha fatto, per un suo articolo sul Giornale.
Un altro modo per tappare la bocca ai giornalisti.

Se fosse un libro giallo, sapremmo il nome della vittima, del colpevole, e dei testimoni.
Invece, nonostante pensavo che ormai si sapesse tutto della cacciata di Biagi (e della sua trasmissione Il fatto) dalla Rai, lo stesso è venuto fuori qualcosa di nuovo.

Loris Mazzetti, autore di "Il libro nero della Rai" ha spiegato tutti i retroscena: l'editto bulgaro, le telefonate da Saccà che non arrivavano, infine gli spostamenti della sua trasmissione.
Prima su Rai3 alle 19:50, poi lo spostamento alle 18:50, prima del Tg3.
Le prime falsità fatte girare ad arte (dal presidente di allora Antonio Baldassarre) su Biagi "Biagi ha uno stipendio troppo alto per Rai3".
Poi l'onta di vedere su Rai1, al posto della sua trasmissione, ma in una fascia che non si sovrapponeva con Striscia la notizia (guai a fare concorrenza a Mediaset) , Max e Tux.

La cosa che più dava fastidio, di tutta la vicenda, era la lettera di licenziamento da Saccà con ricevuta di ritorno. Apposta per annullare il suo contratto dove stava scritto che avrebbe fatto proprio quella sua trasmissione.
Ma altrettanto sgradevole leggere le dichiarazioni di Berlusconi di smentita all'editto bulgaro, oggi che Biagi non può più ribattere.
Altrettanto sgradevole sapere che nessuno dell'allora opposizione ha risposto oggi al cavaliere, ricacciandogli in gola le sue parole.Altrettanto sgradevole e preoccupante scoprire che parlare oggi della legge sul conflitto di interessi è ancora tabù.

Oggi Santoro è tornato in Rai. Travaglio ha il suo spazio di 5 minuti. Biagi è potuto tornare con la sua Rotocalco Televisivo.
Ma sembra più una riserva indiana: nella Rai di una volta, c'era maggiore informazione; la cronaca nera, i fatti di sangue avevano meno spazio nelle tramissisioni Rai.
Pensate a quante ore di televisione si sono dedicate ai fatti di Cogne, al delittto di Garlasco, al delitto di Erba; per non parlare delle puntate di Porta a Porta dedicate ai reality, al gossip, ai Vip ...Cogne anzichè Dell'Utri o Previti.

Sono scomparsi i fatti, raccontava Travaglio: i fatti di mafia, i fatti relativi alla corruzione, alle speculazioni finanziarie di banche e assicurazioni.

E' vero c'è Report: ma il giorno appresso i giornali non commentano mai di quanto si è parlato. Ma anche qui, non ho mai sentito una trasmissione commentare quanto raccontava la Gabanelli.
Che fine hanno fatto i fatti (scusate il gioco di parole)?
Spariti. Siamo in regime. Una dittatura morbida, non col manganello e l'olio di ricino: ma le persone che oggi sono ai verti della Rai, sono quasi le stesse del periodo berlusconiano.

E finchè la Rai sarà in mano ai politici, finchè i politici vorranno imbavagliare l'informazione, finchè ci saranno giornalista che non sanno tenere la schiena dritta, che anzi prevengono i desideri del potente di turno, avremo bisogno di giornalisti coraggiosi e onesti come Biagi.
Toccante il ricordo degli amici a Pianaccio, del cugino Benito e del cardinale Ersilio Tonini, che ha voluto commentare così la sua cacciata "si è tornati all'ostracismo e questo non è un bene".

In studio erano presenti Lilli Gruber, uscita dal TG1 nel 2004 per entrare in politica, per non subire le continue pressioni dall'esterno.
Ricordava come nel 1994, dopo la vittoria del Polo e la dichiarazione del cavaliere "non toccherò nemmeno una pianta a Saxa Rubra", i giornalisti Rai, i sindacati si mobilitarono.

Dopo l'editto bulgaro nessuno si mosse. Nemmeno un minuto di silenzio. E' stato quasi rimosso dalla nostra memoria; è tornato in televisione solo con Celentano, nel 2006.

Raccontava Enzo Biagi in un'intervista a Luzzetti (testo riportato qui):

Quando mi hanno dato la cittadinanza onoraria di Fucecchio sono stato solo con lui, al cimitero. "Indro - gli ho detto - mi dicevi che Berlusconi bisognava provarlo come un vaccino. Forse abbiamo sbagliato la dose..."».

Il malato non è solo l'informazione in Italia.
I malati siamo anche noi.
Technorati: ,

2 commenti:

suburbia ha detto...

Se vuoi sapere tutto, ma proprio tutto, dell'editto bulgaro che riguardo' in parte anche Massimo Fini, , paolo rossi, freccero e in particolare tutte le ti consiglio Regime di Travaglio Gomez
Tra l'altro contiene tutte le comunicazioni scritte, telefonate, raccomandate con ricevute di ritorno tra Biagi Sacca Baldassarre ecc. tutta la vicenda Santoro, dei giornalisti del tg1...
E' davvero difficile pensare alla sua uscita in libreria non sia scoppiata una rivolta. Come quella che mi aspetto dopo Report.
Efficacissimo e preciso resoconto, ciao

alduccio ha detto...

Grazie del consiglio.
Scandaloso il silenzio sulla cacciata e su questo regime "morbido".

Aldo