24 settembre 2007

La sinistra secondo Panebianco e Galli della Loggia

L'editorialista del corriere Panebianco solleva il problema di coscienza della sinistra:

Non si può, ad esempio, fare una campagna elettorale all'insegna della lotta contro il «regime » di Berlusconi promettendo che le leggi, tutte «infami» per definizione (con la sola eccezione, forse, della patente a punti), approvate dal regime stesso, verranno abolite, e poi pretendere, quando le prassi di governo non si accordano con le promesse, di non suscitare delusione e scandalo in coloro che avevano preso sul serio quei propositi.

Dunque l'errore è stato definire "leggi vergogna" le riforme fatte dal governo Berlusconi.

Rincara la dose Galli Della Loggia nell'editoriale di domenica:
Bisognava mantenere la finzione del cammino ininterrotto e soprattutto coerente da Gramsci a Romano Prodi, che tra vini vecchi e otri nuovi, o viceversa, non ci fosse alcuna incompatibilità. Quindi al massimo «svolte», ma mai l'idea che fosse necessario affrontare a muso duro il passato dicendo, anzi gridando, chessò: «Nel '48 De Gasperi ha salvato la libertà del Paese», ovvero «era giusto, come voleva Craxi, mettere i missili a Comiso » ovvero ancora «la questione morale di Berlinguer era una strada che politicamente non portava da nessuna parte»; e magari aggiungere: «Guardate, cari amici e compagni, ammazzare o essere complici degli assassini forse è peggio che rubare». Invece nulla. A loro parziale attenuante i dirigenti della sinistra ex Pci possono peraltro osservare, e ben a ragione, che né i cattolici democratici né la sinistra non ex Pci, entrambi loro alleati, non li hanno mai incalzati in questa direzione.

Non solo dovevamo stare zitti contro le leggi ad personam, ma ringraziare pure; e ringraziare pure Craxi.Perchè se Craxi ha ragione, Pio La Torre ha torto.
E così tutti quelli che manifestavano contro gli Euromissili e la corsa agli armamenti.Se la questione morale non porta da nessuna parte, perchè chiedere la fedina penale quando assumi le persone.De Gasperi salvò la vita al paese.
Ma non ci salvò dalla DC.
Chiedete ai parenti delle vittime di Portella Della Ginestra, di Piazza Fontana, piazza della Loggia ... come sono contenti di essere stati salvati.
Questi editorialisti, degni giornalisti di questa classe politica.
E' anche merito loro se la politica è arrivata così in basso.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente. Ormai gli editoriali li fanno fare a chiunque... sarà colpa anche degli editori?
quindi se dici degli editorialisti che "E' anche merito loro se la politica è arrivata così in basso",,, allora se la politica è al punto in cui si trova sarà colpa anche degli editori. e se gli editori e i politici fossero la stessa persona???

Anonimo ha detto...

"E' anche merito loro se la politica è arrivata così in basso"

Come hai ragione! Lo penso da tempo. Giornali e politici sono 2 facce della stessa medaglia. I giornalisti veri, avrebbero potuto creare una coscienza politica. Avrebbero potuto avvicinare la politica alla gente. L'informazione è potere. Potere usato malissimo.