24 settembre 2007

Essere magistrati in Calabria

La la ’ndrangheta è diventata la mafia più forte d’Europa.
Circolano cifre che nessuno smentisce: 35 miliardi di fatturato l’anno, pari al 3,5% del pil, una ricchezza che arriva al 18% di quella prodotta dall’intera Calabria, un esercito di uomini a disposizione. E nessuno smentisce il signor Sabas Pretelt de la Vega, ambasciatore della Colombia in Italia, quando afferma che col traffico di cocaina ormai la ‘ndrangheta movimenta una cifra (100mila milioni di euro) «pari al 100% del pil» del suo paese. (fonte Unità)

Droga, armi, prostituzione, estorsione, usura.
Contro questo potere, uno stato democratico dovrebbe impegnarsi con tutte le sue forze.
Invece i vertici degli uffici giudiziari sono scoperti: la Procura di Reggio Calabria è gestita da un «procuratore reggente», quella di Catanzaro ha un procuratore del quale si chiede il trasferimento.

Le forze dell'ordine chiedono più mezzi e più uomini, basta andare in un commissariato della Locride e vedere che manca addirittura il collegamento alla rete internet, osservare le macchine di servizio e di scorta.

"A Reggio Calabria, i magistrati lavorano in condizioni di estrema insicurezza, non sanno più da che parte è il nemico, dopo che si è scoperto l’esistenza di «talpe» all’interno della procura che informano i capi cosca sulle inchieste e sugli arresti. Si è scoperto che la ‘ndrangheta intercetta le conversazioni di alcuni pm. In città è ancora all’opera un periodico che negli anni passati si è distinto per l’opera di disinformazione, di depistaggio e per gli attacchi ai pm più esposti nella lotta alla mafia e alla massoneria. Recentissime inchieste hanno portato alla luce il legame stretto tra pezzi del mondo politico e la ‘ndrangheta. A Reggio è stato arrestato un consigliere di An - poliziotto della Mobile in aspettativa - per gli stretti rapporti con una famiglia di mafia; il capogruppo alla Regione dell’Udeur, il partito del ministro della Giustizia, è inquisito per ragioni di scambio elettorale con la mafia."
Nell'articolo di Enrico Fierro si parla della zona grigia:
In Calabria c’è il bianco e il nero, ma domina il grigio. Agazio Loiero, il governatore, è un uomo minacciato dalle cosche, ma è sotto inchiesta per una storia di sanità e appalti, il Consiglio regionale ha norme antimafia severissime, ma nel contempo ha una quota elevatissima (33 su 50) di consiglieri inquisiti per vari reati. «Un marchio d’infamia», come ammette lo stesso Loiero, grava sull’intero mondo politico di quella realtà. La Calabria si stacca sempre più dal resto del Paese. La politica nazionale è assente, non ha programmi per affrontare una situazione sociale devastante, dove la povertà interessa il 44% delle famiglie, dove, ci dice l’Isveimer nei suoi rapporti, è ripresa l’emigrazione come negli anni Sessanta. L’informazione è distratta. Dopo la strage di Duisburg, la ‘ndrangheta è sparita subito dalle pagine dei giornali per lasciare spazio alle gemelline di Garlasco.

I magistrati in Calabria tornano alla ribalta dopo le rivelazioni che parlano di attentati nei confronti dei magistrati della Direzione antimafia di Reggio Calabria.
E per la notizia del trasferimento del magistrato De Magistris.

Dopo le ispezioni ministeriali (sia da parte di Castelli che da parte di Mastella), ecco la richiesta del trasferimento del magistrato, da parte di Dumbo Mastella.
C'entra qualcosa il fatto che nelle intercettazioni realizzate per le indagine "Why not", compare anche il nome del ministro.
Le cui telefonate con Saladino sono al vaglio degli inquirenti per valutarne l'eventuale rilevanza sul piano penale.
Un comitato d'affari, quello su cui si sta (ancora per quanto?) indagando che vede assieme cosche mafiose, massoneria, guardia di finanza e politica.
Complimenti.
Si rassegni Clemente: Grillo avrà anche avuto 3 omicidi, un condono e un passato oscuro alle spalle. Ma non pesa sul bilancio pubblico. E soprattutto non è ministro.

Ultim'ora: Renato Farina è contrario alle iniziative di Grillo. Possiamo tirare un sospiro di sollievo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pezzo incisivo e molto asciutto. Complimenti, non si poteva fare di meglio in maniera così sintetica.

alduccio ha detto...

Solidarietà ai magistrati che fanno il loro dovere, nonostante tutto.