17 settembre 2007

Blu notte piazza della Loggia, il luogo della memoria

Blu Notte: piazza della Loggia.
Il 28 maggio 1974 a Brescia, durante una manifestazione antifascista, scoppia una bomba, mentre il sindacalista Franco Castrezzati sta parlando dal palco.
Le ultime parole "a Milano ...".
Poi una fiamma e uno scoppio: la bomba è stata collocata in un cestino sotto i portici, dove la gente si è radunata, perchè fuori piove.
Lo scoppio, la morte, il terrore "fermi, state fermi .. compagni e amici .. state calmi ...".
C'è l'inferno quel giorno in piazza della Loggia, a Brescia in Italia nel 1974.
La bomba causa 6 morti subito, che diventeranno 8 in seguito, e 94 feriti.

Ma non sono solo i morti: ci sono anche i familiari delle vittime: il marito di Livia, il fratello di Luigi, che poi si costituiranno parte civile nell'associazione vittime di Piazza della Loggia.
La manifestazione era stata organizzata contro il clima di intimidazioni, di aggressione, di tensione che in quei mesi si stava alimentando a Brescia.
Una microconflittualità quotidiana, la chiama l'attuale sindaco Corsini. Tensione di stampo neofascista. Dopo il periodo dell'autunno caldo, dove molti imprenditori rifiutano i confronti con i sindacati preferendo scelte unilaterali, dopo gli scontri .. qualcuno nelle stanze del potere vuole una modello “forte” dello Stato.
Per quel motivo la gente andava a manifestare a Brescia.

Al funerale arrivano da tutta Italia 60000 persone: il servizio d'ordine è affidato al sindacato.
Il presidente della Repubblica Leone e quello del Consiglio Rumor vengono fischiati.
Perchè lo sanno tutti a Brescia di che stampo è quella strage.
Perchè Leone e Rumor hanno accettato i voti dell'MSI per governare.
La strage di piazza della Loggia matura in un periodo particolare: non è la prima bomba del periodo

  • Piazza Fontana, 12/12/1969. 12 morti.
  • Gioia Tauro, 12/7/1970. 6 morti.
  • Strage di Peteano, 31/5/1972 3 carabinieri morti.
  • Bomba alla questura di Milano, 17/5/1973. 4 morti.
  • Italicus, treno Roma Brennero, 4/8/1974. 12 morti.

Piazza della Loggia non è la prima e non sarà l'ultima. Stragi nere, stragi fasciste, stragi politiche.
Qualcosa di strano si avverte subito, dietro la bomba: i carabinieri sono stati ritirati dalla piazza; nessuno ha controllato i cestini sotto i portici.
Qualcuno ordina ai Vigili del Fuoco di pulire la piazza con gli idranti (e perdere così preziosi indizi); chi ha dato l'ordine? Il questore? E' già in atto il consueto depistaggio?
Negli ospedali vengono estratti dalle vittime pezzi di bomba: anche questi spariscono. Si parla di una strana telefonata dal ministero degli Interni.Erano arrivati degli avvertimenti ai giornali di Brescia, da parte di Ordine Nero: “state attenti!”.
È indubbiamente una strage fascista: art. 422 del codice. È anche una strage politica: art. 285 del codice.

La prima domanda: chi è stato a mettere la bomba e a organizzare la strage?
Inizialmente le indagini si orientano verso Avangardia nazionale e i M.A.R. di Fumagalli (i neofascisti di Milano).Ma poi i carabinieri del cap. Delfino si spostano su una figura enigmatica di quell'area dei nostalgici del fascismo: Ermanno Buzzi e il suo gruppo.
Spuntano dei testimoni: Ugo Bonatti e Angelo Papa. Si arriva al processo che li condanna in primo grado nel 1979. Ma in appello, nel 1982, emergono le incongruenze dei testimoni. Tutti gli imputati assolti. Ugo Bonatti sparisce, sebbene fosse controllato dai carabinieri.
Buzzi viene ucciso in carcere a Novara dal altri terroristi di estrema destra: Concutelli (assassino del giudice Occorsio) e Mario Tuti.
Viene assolto anche il figlio del giudice Arcai, che stava indagando sui M.A.R.
Di Fumagalli e sugli agganci politici e che per l'imputazione del figlio gli sono state tolte le indagini.
Il secondo processo parte nel 1984, seguendo le rivelazioni di un informatore, Ivano Bongiovanni, e le rivelazioni di altri neofascisti come Gianni Guido (imputato per il massacro del Circeo), Angelo Izzo.
Parlano di Cesare Ferri e Giancarlo Rognoni.
Ma Bongiovanni ritratta tutto e le indagini vengono invalidate.
Tutti assolti per insufficienza di prove.
Dopo 10 anni non si riesce a rispondere alla domanda: chi è stato?


Allora la seconda domanda è: perchè la strage?
Il giudice Zorzi, nella sentenza di assoluzione parla di “prove di attribuzione della strage ad una parte politica. È una strage nera”.

Che anni sono gli anni 70?
Nel 1974 c'è stato il referendum sul divorzio. Il 12 maggio.
Qualcuno vuole una svolta presidenziale della Repubblica: magari addirittura guidata da una giunta militare. Per questo cambiamento esistono delle scorciatoie: I Golpe.
Lucarelli nella trasmissione ricordava i diversi tentativi storicamente accettati:

  • 1964: il Piano Solo dei carabinieri del gen. De Lorenzo. Si stava insediando il primo governo Moro DC/PSI.
    Il golpe viene svelato da due giornalisti, Scalfari e Jannuzzi, nel 1967.
  • 1970: golpe Borghese.
  • 1973: golpe della Rosa dei venti, del col. Amos Piazzi con i gruppi eversivi di Ordine Nuovo e M.A.R., che vedeva il coinvolgimento del SID e della CIA, finanziato da gruppi industriali.
  • 1974: il golpe Bianco, dell'ex partigiano della Bianchi Edgardo Sogno. Processo spostato da Torino a Roma, finito in assoluzione.Stragi, atti di terrorismo.

Lo storico De Lutiis: “c'era un atmosfera tesa, in quegli anni. E le bombe servivano per intimidire la sinistra e rendere meno forte la protesta giovanile e lo spostamento dell'elettorato a sinistra”.
Non ci sono solo i gruppi terroristici di estrema destra (e quelli di estrema sinistra che si svilupperanno negli anni successivi): ci sono anche gruppi paramilitari formati dall'elite dei corpi militari italiani.C'è la struttura Gladio, rivelata da Andreotti nel 1990. A cosa servivano?
Esiste una teoria che ne da una spiegazione: la teoria del doppio stato.

  • Esisteva in quegli anni una realtà governativa.
  • E poi esisteva una struttura occulta che prendeva ordini dall'esterno (dall'estero), per azioni di strage e terrorismo.

In quale funzione? Per prevenire l'ingresso al governo dei partiti della sinistra e dei comunisti in particolare.
Occorreva cambiare il paese con le bombe, oppure forse, impedirne il cambiamento con le bombe.
In effetti i tentativi di Golpe non andarono mai a termine.

Parli di Piazza della Loggia e finisci per parlare di strategia della Tensione, di servizi segreti deviati (i generali Maletti, Musumeci, gli ufficiali Labruna, Chirico, Belmonte), della riunione all'Hotel parco dei principi, nel 1965.
Come per Piazza Fontana e le altre stragi nere.
Le otto morti di Piazza della Loggia diventano delle vittime sacrificali per una ragione di stato, sbandierata, ma in realtà nascosta dal Segreto di Stato.
Dietro cui celare in realtà strategie politiche ben precise.
Per cui l'Italia doveva rimanere un paese a sovranità limitata, dentro la sfera atlantica.
Ma le otto morti ancora non tornano all'appello.

Oggi come allora si torna a parlare di “autunno caldo”, tensione che cresce, disaccordi tra sindacato, mondo politico e mondo industriale.È brutto dirlo, ma io, ieri sera, ho avuto paura, oltre che indignazione e rabbia.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

... E nemmeno un responsabile, per questa come per le altre stragi! Quanto ai tentativi di Golpe: assoluzioni assoluzioni assoluzioni (laddove almeno c'è stato uno straccio di processo).
In Italia pare che regni l'impunità per certi reati, per certe aree politiche. Gli autori in molti casi non ci sono più, le copeture sono ancora tutte lì, intatte e intoccabili!

alduccio ha detto...

E parlano anche di conciliazione, partigiani con repubblichini.
E se chiedi conto delle porcate che hanno fatto (o fatto fare) agli ex DC, ti rispondono che grazie a loro l'Italia è stata una democrazia!
Vergogna.