28 settembre 2007

Annozero: il disagio del nord-est

Preambolo: l'agguato a Mastella, o meglio il presunto agguato a Ballarò.
Santoro si chiedeva perchè il sindacato dei giornalisti non si sia espresso per difendere Floris. Che ha sbagliato a impostare la puntata (a mio avviso), ma ha solo fatto delle domande. Se non è possibile più fare domande scomode ad un politico, siamo proprio all'anno zero del giornalismo.

Tema della puntata, il disagio del nord-est: insicurezza sociale, mancanza di controllo del territorio, il rapporto col fisco e la richiesta di federalismo.
Spunto del reportage: la strage del Gorgo, dove due anziani coniugi furono massacratati e uccisi da una banda di albanesi. Uno dei quali uscito grazie all'indulto.
Strage raccontata dal figlio, con una certa emozione e fatica: la chiamata da parte del collega guardia giurata, i coniugi immersi nel sangue, l'ambulanza incrociata, la perdita di speranza.Le paure nei confronti della criminalità, spesso composta da albanesi, associata alla mancanza di un controllo costante del territorio delle forze dell'ordine, mischiata con la triste scoperta del fatto che parte di questi criminali sono hanno goduto degli sconti di pena dell'indulto, portano a generare tensione e rabbia da parte dei cittadini del nord-est.
E questa rabbia, questa sfiducia, questa tensione viene poi cavalcata e usata dalla lega: Borghezio parlava di "uno stato con sembianze di usuraio di merda".

Gentilini ritirava fuori corda e sapone.
Perchè gli assassini sono stati presi, è vero. Ma i cinquanta carabinieri che hanno svolto le indagini, ora sono tornati a Roma.
"Se non ci fosse stato l'indulto, tutto questo non sarebbe successo" l'amara considerazione di Daniele, il figlio dei coniugi.
Diversi temi si intrecciano: la pressione fiscale e le tasse, che vengono percepite come un'imposizione, visto il livello di servizi erogati da parte dello stato.
Perchè dare i nostri soldi a Roma, che vengono malgestiti? Queste le domande che raccoglieva Stefano Bianchi nel suo reportage.
"gli immigrati sono diventati per noi tutti delinquenti ... i magistrati poi li scarcerano .. dovrebbero torturarli in piazza davanti a tutti"."ci spremono con le tasse e poi non abbiamo la polizia per difendere le case".

Si sentono brutte cose ai presidi, dove sventolano le bandiere della Lega ma anche di Forza Nuova.
Ma se a questa gente bisogna dare risposte, ridare sicurezza e servizi, una domanda andrebbe fatta. Cosa hanno fatto quando erano a Roma, quelli della Lega?

A sentire gli imprenditori servirebbe un fisco equo, nessuno vuole la secessione. Per poter reinvestire i soldi sul territorio, per aumentare anche gli stipendi agli operai, le loro pensioni.

Se ad un operaio dai il posto all'asilo per il figlio, sarà più contento, visti i costi degli asili privati.La seconda parte del reportage mostrava i secessionisti veneti: i nostalgici di San Marco, che vorrebbero il veneto nei libri di scuola.

Bianchi, nella sua passeggiata con Gentilini, lo vedeva rispettato e riverito dalla sua gente.Il sindaco sceriffo si ritiene un predecessore degli attuali "se mi avessero ascoltato già nel 94, non saremmo in questa situazione .. Io volevo passare ai raggi x, tutti gli immigrati".
Di fronte alla paura della criminalità, poi le reazioni delle persone sono irrazionali, istitntive: come la signora che credeva in Dio, ma era favorevole alla pena di morte.O come la fidanzata dell'albanese "devono essere torturati, prima di ucciderli".

Ma cosa c'è dietro questa insicurezza, si chideva Santoro in studio: non è che la gente sente l'arrivo di una grossa crisi economica e allora ha paura?

In studio rispondevano l'ex ministro del Welfare Maroni, i sindacalisti Bonanni della CISL e Cremaschi della Fiom.

Per Maroni c'è una sensazione che questo governo ha aumentato la possibilità di ingresos dei clandestini. Che poi in Italia sono a delinquere. La crisi, la crescita economica che stenta a venire, l'aumento della pressione fiscale [per quale ceto?], questa miscela porta ad un disagio sociale, in gente che è abituata a vivere bene. La risposta è il federalismo fiscale.

Cremaschi: il sindacalista tendeva a separare il problema della criminalità (che coinvolge anche le regioni del sud); del mancato senso di giustizia che ci fa perdere le proporzioni tra ciò che è giusto o ingiusto.Perchè questo, continuava Cremaschi, è un sistema fiscale ingiusto e sproporzionato: i lavoratori autonomi sono tassati alla fonte e al 51%.

I lavoratori italiani hanno gli stipendi più bassi e meno tassati.
La sua battaglia per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, dovrebbe portare ad un aumento di 117 euro. Che saranno tassati al 28%.
Una speculazione in borsa viene tassata al 12%. E anche in questa finanziaria non si riuscirà ad equiparare le rendite finanziarie al resto d'Europa.

Bonanni invece sposava il federalismo fiscale (con l'incredulità di Maroni): perchè un sindacalista anziano sposa l'idea federale? Per cavalcare la protesta? Per salire sul carro dei vincitori futuri?
E di quale federalismo fiscale parliamo, visto che non esiste una definizione precisa: quello dei Lander tedeschi, quello spagnolo (che comunque sta portando risultati di crescita al governo Zapatero), la secessione punto e basta?

Il problema è che pensare di sostituire un'amministrazione corrotta e sprecona centrale, con tante piccole amministrazioni sprecone regionali, potrebbe non portare ad una situazione migliore.

Finchè non ci sara una chiara responsabilità di chi ha colpa e una chiara separazione di chi fa cosa. A legiferare su questioni culturali (scuola), sociali (ospedali), sicurezza (polizia e compiti della polizia municipale) ci sono comuni, provincie, regioni e governo. Spesso con sovrapposizione di ruoli.
E non è mai chiaro di chi è la responsabilità degli sprechi.

Bonanni parlava della confusione di certe scelte dei comuni che abbassano l'ICI e aumentano l'addizionale Irpef.
La classe dirigente è "un'accozzaglia di oligarchie". Dobbiamo far saltare l'impalcatura dello Stato, tra Stato, comuni e regioni". Peggio di Grillo.
Ma quali sono i dati sulla spesa delle regioni:

  • Lombardia: tasse versate 155 miliardi di euro. Servizi ricevuti 125 miliardi. Delta: -30
  • Veneto: 60,49,-11
  • Emilia Romagna: 62,52,-10
  • Campania: delta tra tasse versate e servizi ricevuti +12 miliardi
  • Calabria: +7 miliardi
  • Basilicata: +2 miliardi.

E la spesa delle regioni per abitante:

  • Lombardia: 91 euro/abitante
  • Veneto: 99
  • Emilia: 128
  • Campania: 181
  • Calabria: 304
  • Basilicata: 265

C'è effettivamente uno squilibrio tra la spesa delle regioni e i servizi, specie se si pensa alla qualità dei servizi offerti dallo stato nelle regioni del sud. Dove finiscono i soldi?
Cremaschi portava in luce un'altra questione: non è che dietro,o sciopero fiscale c'è dietro l'evasione? Ovviamente no, per Maroni.

Per Cremaschi il federalismo è inattuabile, a meno di non risolvere prima la questione etica di chi governa e gestisce la cosa pubblica.All'estero, in Germania, Spagna, il federalismo funziona. Ma in Germania, Francia, Spagna, pur essendo presente la corruzione, questa viene considerata un crimine e li i parlamenti sono più puliti.

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