31 agosto 2007

Tutti a casa loro!!

L'ultima inchiesta de L'Espresso: gli stabili d'oro acquistati (a prezzo di favore) da ministri, presidenti delle Camere, sindacalisti, politici. Attuali ed ex.

Stasera, tutti da Casini (o Mastella, se preferite) ..
La casa è un diritto di tutti. Ma per qualcuno di più.

L'armadio della vergogna a Blu Notte

Ritorna domenica su Rai3, in prima serata, la trasmissione di Carlo Lucarelli, Blu Notte.
La prima puntata sarà dedicata alle stragi nazifasciste del periodo 43-45, poi occultate nell'armadio della vergogna, come la strage a Sant'Anna di Stazzema.

Stragi raccontate poi nel libro di Franco Giustolisi, "L'armadio della vergogna".

Il libro di Franco Giustolisi su internetbookshop e la voce relativa alla strage di Stazzema su wikipedia.

La prima volta in Texas

Si è raccolta un folla festante, sotto il carcere statale in Texas.
Per festeggiare la grazia per la condanna a morte di Kenneth Foster.
C'è una prima volta anche in Texas.
"Foster, attualmente nel braccio della morte di Huntsville, in Texas, condannato nel 1997, era accusato senza nessuna prova e contro ogni verosimiglianza, di un delitto di cui è stato soltanto spettatore, senza esserne complice, mandante, e tanto meno esecutore materiale. Foster era stato condannato in base a una controversa legge del Texas, la Law of Parties, che estende ai casi di pena capitale la responsabilità penale dei complici. "

30 agosto 2007

La funzione sociale

"Si riconosca espressamente l'opera continua che la Chiesa continua a porre in essere .." afferma Bagnasco a proposito della vicenda degli sgravi fiscali alla Chiesa.

A questo punto, tutte le organizzazioni che svolgono una funzione sociale potrebbero chiedere di non pagare l'ICI.


O sbaglio? Perchè solo il vaticano, allora?

Q: la cronistoria dal libro

Appunti dal libro Q, di Luther Blissett.

31/10/1517: Martin Lutero, agostiniano, affigge le sue 96 tesi contro la vendita delle indulgenze
alla chiesa di Wittemberg. Inizio Riforma.

1525 Frankenahusen: la rivolta dei contadini guidati da Thomas Muntzer, il coniatore. Contadini contro i principi tedeschi.
Viene stroncata dai mercenari dei principi: è il Giudizio Universale. Muntzer muore gridando “Omnia sunt communia!”. Tutto è di tutti.

La prima lettera di San Paolo ai Corinzi: 7 11-13: “Vi ho detto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico ed avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro. Con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. Togliete il malvagio di mezzo a voi”.

L’importanza della stampa: dalla lettera di Q. a Carafa
“In più c’è la stampa, appunto; questa tecnica stupefacente, che come un incendio d’estate secca e ventosa, si sviluppa giorno dopo giorno, ci da idee in quantità per inviare lontano e più velocemente i messaggi e gli incitamenti che raggiungono i fratelli ..”

1534 Munster: il regno di Sion degli Anabattisti. Negazione del battesimo agli infanti.
“Ieri ho domandato ad un pargolo di cinque anni chi fosse Gesù. Sapete cosa ha risposto? Una statua. Questo ha detto: una statua. Per la sua piccola mente Cristo non è altro che l’idolo davanti al quale i genitori lo costringono a dire le preghiere”.

Quella piccola città del nord diventa il faro del’anabattismo in Europa, contro il potere della Chiesa e dei principi protestanti. E la chiesa scopre che i principi luterani possono essere ottimi alleati contro la ribellione dei ceti più umili.

Anversa 1538: il ruolo delle banche.
Eloi, l’eresia dei Semplici.

I banchieri Fugger finanziano le battaglie dell’imperatore Carlo V Asbugo.
“Tutto il meccanismo è mosso dal denaro. Senza il denaro non si solleverebbe un ago ad Anversa e forse in tutta Europa. Il denaro è il vero simbolo della bestia.”
….
“- Come credi che Carlo V sia riuscito farsi eleggere Imperatore nel 19? Pagando.[…]

E la guerra contro i contadini? Qualcuno ha prestato ai principi tedeschi il denaro per equipaggiare l truppe che vi hanno sconfitti.
E come pensi che Carlo V finanzi le sue guerre in Italia contro i francesi? E le spedizioni contro i pirati saraceni? [..]
Forse credi che i mercanti di qui abbiano abbiano a disposizione somme così grandi per armare le loro spedizioni commerciali?
Neanche per sogno. Denaro, fiumi di denaro che viene prestato in cambio di una percentuale sugli utili. Così funziona amico mio.

La domanda la sta aspettando da un pezzo:
- chi possiede un simile patrimonio?
Guarda dritto davanti a noi, poi punta l’indice sull’edificio che ci sta di fronte e mormora:
- Le banche.
Ora capisci dove si annida l’Anticristo che hai combattuto per tutta la vita”.

1545 Basilea “Il beneficio di Cristo” di Marco Antonio Flaminio, Frate Benedetto da Mantova.

1546 Concilio di Trento: scontro tra i cardinali Zelanti (Carafa) e gli Spirituali (Reginald Pole).
Il ruolo politico della Santa Inquisizione nello stabilire il controllo e il potere all’sterno della Chiesa (contro gli ebrei, contro i principi protestanti), ma anche all’interno della Chiesa.

Venezia 1551: La sfida finale contro Q. il cacciatore che diventa preda.
Roma 1555: papa Paolo IV Carafa “cuius regio, oius religio” ogni principe sceglie la sua religione per i suoi sudditi.

Le strategie contro gli Anabattisti, dalla lettera di Q l’occhio di Carafa,Qoelet l’Ecclesiastico.
Un agente segreto attivo nei territori imperiali, messo da Giovanni Pietro Carafa, a controllare l’operato di Martin Lutero; a consigliare in modo opportuno Muntzer, spronandolo al massacro; infiltrato presso la comunità degli anabattisti a Munster; dando la caccia agli Spirituali (i cardinali che volevano la riappacificazione con i protestanti).
  • contrapporre a Lutero un altro predicatore in modo da indebolire il fronte nemico.
  • Riunire tutti i predicatori Anabattisti, Rothmann, Jan Matthys, in un unico luogo.
  • Guadagnare la fiducia dei fanatici, dei leader, fornendo informazioni false e spronadoli al massacro
  • Infiltrarsi nel nemico

Personaggi
I morti: Thomas Muntzer; elias il minatore; Hans Hut; Melchior Hoffmann; Jan Matthys; Jan Bockelson di Leida; Bernhard Knipperdolling; Hans Krechting; Jan Van Batemburg; Balthasar Merck, Eloi Pruistinck.

Le donne: Ottilie, Ursula, Kathleen, Magda. Donna Beatrice Mendez de Luna e donna Demetra.
Carlo V, Qoelet, Giovanni Pietro Carafa, membro della consulta teologica, poi capo della Congregazione del Sant’Uffizio, papa Paolo IV.

Io narrante: un reietto senza nome, in fuga da sempre. Ultimo sopravvissuto di una razza senza fortuna, un popola che la storia ha voluto sterminare.
Guztav Metzger, Lucas Niemanson, Lienhard Jost, Gerrit Boekbinder (capitano Gert dal pozzo), Lot, Ludovico de Shaliedecker Ludovico, Tiziano.

Le ultime riflessioni del protagonista:
La confessione di Manelfi è stata bruciata. Gli uomini non sapranno mai che quelle poche pagine avrebbero potuto cambiare il corso degli eventi.
I dettagli sfuggono, le ombre minori che hanno popolato la storia scivolano via dimenticate.
Lenoni, piccoli chierici meschini, fuorilegge senzadio, sbirri, spie.Tombe anonime.

Nomi che non dicono niente, ma che hanno incrociato le strategie, le guerre, le hanno fatte saltare, a volte con la testarda consapevolezza della lotta, altre volte per puro e semplice caso, con un gesto una parola.

Sono stato tra questi. Dalla parte di chi ha sfidato l’ordine del mondo. Sconfitta dopo sconfitta abbiamo saggiato la forza del piano. Abbiamo perso tutto ogni volta, per ostacolarne il cammino. A mani nude, senza altra scelta.
Passo in rassegna i volti uno ad uno, la piazza universale delle donne e degli uomini che porto con me verso un altro mondo.
Un singulto squassa il petto, sputo fuori il groviglio.
Fratelli miei non ci hanno vinti.
Siamo ancora liberi di solcare il mare.
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Grandi inaugurazioni, grandi disagi

Domenica 9 settembre è il gran giorno dell'inaugurazione per il quadruplicamento della tratta Bovisa Cadorna.
Saranno presenti tutti: Formigoni, Di Pietro, Penati, l'assessore alle infrastrutture della regione Lombardia, Cattaneo.
E immagino anche qualche altro politico locale e nazionale in cerca di visibilità.Visto che non mancheranno televisioni e giornali per immortalare questo celebre avvenimento.
Televisioni e giornali, spesso latitanti nei giorni di caos sui binari: come oggi dove, causa pioggia, il mio treno ha fatto 30 minuti di ritardi.
E allora tutti lì, pronti e sorridenti per la foto del taglio del nastro, che dovrebbe avvenire in realtà in modo più suntuoso.

Quatto treni (i nuovi TSR, mai visti per il servizio pendolari) scenderanno affiancati da Bovisa.
Una bella scenografia.

Costo della pagliacciata: 600000 euro (secondo indiscrezioni). Mica male.
Vi aspettiamo tutti il festeggiamento, anche perchè, il buffet è omaggio.
E lunedì 10 settembre si ricomincia.

29 agosto 2007

Foto d'estate 2007

Tramonto da Agropoli con vista Capri

I bagnini


Il sole rosso al tramonto


La spiaggia di Trentova


Altre foto su flickr.

Il monito della UE sugli sconti alla chiesa

Dopo il monito della UE sul debito pubblico, che ha causato tante discussioni sulla destinazione del tesoretto, la UE torna a bacchettare l'Italia sugli sgravi alla Chiesa.
Perchè la Chiesa Cattolica non deve pagare l'ICI?
La risposta dei politici: "spirito anticristiano", "c'è lo zampino del governo Prodi", "È incredibile l'offensiva, anche sul piano fiscale, che il governo muove contro la Chiesa.", per finire in bellezza con i massoni "Nell'Ue prevalgono nuovamente i circoli radical-massonici".

Ditemi voi cosa c'entra la religione con gli sgravi fiscali?
Se sta scritto date a Cesare ciò che è di Cesare, perchè parlare ancora di spirito anticristiano?

W l'Italia diretta: speciale Libano

Cosa stano facendo i nostri soldati nel Libano?
Che obbiettivi ha raggiunto la missione Unifil in Libano, la cui partecipazione dell'Italia è stata fortemente voluta dal governo Prodi nell'estate scorsa, dopo la guerra tra israeliani e gli Hezbollah?
Ma anche, specie dopo le polemiche sulle spese per le missioni militari all'estero, come vengono spesi i nostri soldi in Libano?

Dalla piazza delle bandiere a Tbnin, nel sud del Libano, Riccardo Iacona ha raccontato la storia di soldati italiani, i loro compiti, i loro obiettivi: dal giro di pattugliamento del caporale Guadalupi, sempre con la paura di un attentato, una bomba ai bordi della strada come è capitato ai soldati spagnoli.
Gli sminatori, come il maresciallo Paleari: un ruolo difficile perchè le cluster bomb usate indiscriminatamente da Israele scoppiano al minimo contatto.

Al ten. Di Fazio, che si occupa della cooperazione civile e militare.
Il ten Lucia Locatelli (primo ufficiale della Folgore) si occupa invece dei rapporti con le donne libanesi.
Ci sono anche poi i civili della 35 Organizzazioni Non Governative.
A tutti questi si è rivolto il presidente Napolitano, in collegamento da Roma, cui ha rivolto un sincero ringraziamento, per il lavoro svolto.

Perchè sei qua, chiedeva Iacona al caporale Guadalupi: "perchè mi fa sentire migliore .. sono qui per aiutare. Sono qui anche per il mio paese. Pechè portiamo in giro il nome dell'Italia e facciamo del bene".

Nello studio improvvisato presenti il ministro della difesa Parisi, il CSM della difesa amm. Di Paola, il comandante della missione generale Graziano, il comandante della base il generale Fioravanti.
Assieme ai paracadustisti, ai militari fel genio, delle trasmissioni, dei trasporti, del 4 cavalleria: molti sono ragazzi del sud; ragazzi e ragazze del mediterraneo, nati sullo stesso grande mare.
Forse anche per questo gli italiani si sono fatti benvolere dai libanesi.

Ad un anno dall'inizio della missione Iacona ha voluto sentire qual'è la situazione chiedendola a due giornalisti: Filippo Landi da Gerusalemme e Bonavolontà da Beirut.
In Israele la guerra ha causato forti polemiche: per le morti, per non essere stati in grado di raggiungere gli obiettivi. Il portavoce del governo Pazner però parlava anche del fatto positivo di aver messo in sicurezza il nord del paese. Dove i contadini sono tornati a coltivare frutta e verdura. Tra qualche tempo potrebbe tornare anche il turismo, ad Haifa.
Diverse opinioni in Libano, che sta vivendo im momento politico difficile, per le imminenti elezioni presidenziali. Il vuoto di potere potrebbe destabilizzare la difficile tregua.Gli abitanti del sud del Libano vedono gli Hezbollah, che hanno imbracciato le armi contro i tank israeliani, come degli eroi, dei martiri. Una signora affermava convinta: "ci hanno ridato la dignità. Gli israeliani devono sapere che più ci ammazzano, più diventiamo forti".

Ma da entrambi gli schieramenti apprezzamenti per il lavoro svolti dai soldati italiani: ora, dopo anni, i due paesi tornano a parlare.
Il sud del Libano è controllato dall'esercito e non dalle milizie.
E' uno straordinario risultato politico e diplomatico per l'talia.
Straordinario come le immagini dei soldati della missione che si incontravano coi ragazzi libanesi per conoscersi, di persona: gli italiani che raccontavano del loro (il nostro) paese.
Che differenza rispetto alla missione in Iraq.
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28 agosto 2007

Il sorpasso di Dino Risi

Bruno (Vittorio Gassman) è uno spaccone, sbruffone, sempre con la battuta pronta. Che ci prova con tutte le ragazze che incontra.
Che si è lanciato in mille attività e in qualche modo è riuscito ad andare avanti.
Roberto (Jean-Louis Trintignant) è un ragazzo timido, studente, innamorato di una compagna di studi con cui ha parlato solo una volta. Non ha il coraggio di buttarsi in nulla di nuovo.Si incontrano in un caldo ferragosto a Roma.
Passano la giornata assieme, dove ciascuno si confida nell'altro.E il timido impara dall'altro a buttarsi senza pensare troppo alle conseguenze, nell'amore, nella vita.

Fino all'ultimo sorpasso.

Pochi film come questo insegnano sempre qualcosa, come questo. Sull'Italia (degli anni dell'illusione del boom) e sull'essere italiani.

La filosofia di Bruno:
"Bravo così me piaci, quando ridi me stai più simpatico. Ah Robbè, che te frega delle tristezze, lo sai qual'è l'età più bella? Te lo dico io qual'è. E' quella che uno c'ha. Giorno per giorno. Fino a quanno schiatta se capisce."

Due diverse filosofie di vita:
Bruno: Tu non fumi, non bevi e se bevi ti ubriachi. Non sai nemmeno guidare: ma tu che ti godi della vita?
Roberto: Ma non c'è solo questo nella vita.
Bruno: Qualche volta devi anche buttarti, come me!Roberto: Qualche volta cerco di buttarmi. E' che devo sempre vedere dove atterare, prima di buttarmi.

Il film su wikipedia e si imdb.

Circolazione perturbata

Oggi rientro al lavoro. Dopo qualche settimana son tornato a prendere il treno dei pendolari delle Nord per andare a Milano.
A Bovisa siamo rimasti bloccati perchè c'era una "circolazione perturbata" tra Bovisa e Cadorna.

Perturbata? Cosa è arrivato? L'uragano Mitch? Katrina? Uno Tsunami?Per fortuna si è trattato di un ritardo di soli 15 minuti.
Chi ben comincia ..

27 agosto 2007

I rispolveratori

Bossi rispolvera il fucile per la rivoluzione fiscale.
Casini parlando del Partito dei moderati, e rispolvera la DC (ma far resuscitare i morti non è un po troppo, Pierferdi?).
Rutelli parla di alleanze variabili, tanto per alzare i toni con la sinistra dell'Unione.

I lupi perdono il pelo ma non il vizio.
Le primarie del PD sono dietro l'angolo e ancora non riesco ad appassionarmi alle nuove (?) proposte. Spero che non nasca impolverato anche lui.

Il ladro d'acqua di Ben Pastor

Giallo storico che si muove dalle rive del sacro Nilo, a Roma. Capitale dell'impero romano, nell'era dell'imperatore Diocleziano.
Siamo nel 304 d.c.: a Elio Sparziano, ufficiale della cavalleria ma anche storico, viene affidato dall'imperatore stesso un delicato incarico. Dietro la facciata di stilare una biografia sul “divino” Adriano (questo il titolo che veniva dato agli imperatori), deve in realtà indagare sulle cause della morte del suo favorito, Antinoo, affogato nel Nilo in circostanze misteriose.

Il ritorno in Egitto è difficoltoso per diversi motivi: perchè qui combatté contro la rivolta scatenata contro il potere di Roma, nel quale venne anche ferito. In Egitto lasciò anche Anubina, sua amante, che ora ritrova sposata ad un altro uomo.
Ma i veri problemi iniziano col le morti di tutte le persone con le quali entra in contatto: a cominciare da Sereno Dione, mercante, che gli aveva scritto di una lettera di Adriano stesso, dove si parlava di un complotto che avrebbe messo in pericolo il potere di Roma.
Seguono altri omicidi e anche la vita stessa di Elio viene messa in pericolo.

Chi complotta contro la sua vita, osteggiando la sua ricerca? Cosa c'entra questo con la tomba di Antinoo (e con le sue spoglie che non si riescono a recuperare)? Chi è il “Ladro d'acqua”?

Le indagini lo portano a Roma, dove continua la sua ricerca tra le ville antiche di Roma. Fino alla scoperta del mistero che lega la catena di morti al destino di Roma.

Un romanzo storico nel quale l'autrice ha scelto di puntare molto sulle descrizioni dei luoghi: le città, prima di tutto. Da Antinopoli, dove la ricerca di Elio ha inizio, fino a Roma. Splendida la descrizione della villa Tiburtina, la villa di Adriano, con i suoi giardini, le sue stanze, la sua pianta che ricorda le costellazioni celesti. Tutto questo a scapito dell'azione: come l'altro celebre personaggio di Ben Pastor, l'ufficiale tedesco Martin Bora, Elio è un ufficiale solitario, forgiato dalle battaglie, che gli hanno causato diverse ferite all'esterno, ma anche dentro.
Il libro segue il ritmo lento delle riflessioni del comandante romano: il brulicare lento della città; la natura attorno al Nilo e il suo mutare con la piena; i luoghi di Roma; i riti e i costumi.

Leggendo le pagine del “Ladro d'acqua” ci si immerge in un epoca molto lontana: l'impero romano minacciato dai nemici esterno che premono alla frontiera (ma si copre poi, anche da quelli interni); i processi e le esecuzioni contro i cristiani. Ma gli intrighi, i complotti per il potere, le uccisioni e gli agguati sono elementi comuni a tutte le epoche.

Si può fare un confronto tra i due personaggi dell'autrice. Cos'hanno in comune Martin Bora con Elio Sparziano? Entrambi ufficiali di cavalleria tedeschi, dotati di una certa cultura (sebbene Elio ad un certo punto lamenti una scarsa conoscenza della filosofia). Tutti e due si trovano in territori occupati (il Bora di Kaputt Mundi a Roma e Sparziano in Egitto colonia romana) con tutto ciò che ne consegue: ostilità con la popolazione, con i ribelli, lontananza dalla casa e dalla famiglia.
Entrambi soldati, ma anche uomini, con tutte le debolezze che questo comporta: sofferenze, amori, dolori, dubbi e amare riflessioni.

Il link per ordinare il libro online su internetbookshop.
La voce dedicata a Ben Pastor su Wikipedia.
Technorati:

26 agosto 2007

Dove eravamo rimasti?

La solita estate giocata sulle emergenze, sugli scandali, sulle provocazioni, sui casi di cronaca col mostro da sbattere in prima pagina.
L'anno scorso c'era la guerra in Libano, col l'Italia che si gettava in prima linea per avere un posto al sole. La votazione (con pochi esclusi) dell'Indulto. Il delitto dei coniugi Donegani a Brescia.

Quest'anno cosa è capitato? L'emergenza incendi (con morti, feriti e addirittura spari contro un canadair).

La stupida provocazione di Caruso su Biagi e Treu: la sparata di Caruso serve solo ad alzare il polverone di accuse, smentite, rettificazioni.
Chi sono gli assassini dei lavoratori? Non certo i due tecnici. Ma le morti continuano. Un altra emergenza che ogni tanto torna alla ribalta, per poi finire nel dimenticatoio. Forse ha ragione Grillo: è un infiltrato di Confindustria.

La sciopero fiscale invocato da F.I. e Lega
. Non pagare le tasse è un reato: come si può sedere in Parlamento e fare queste sparate? Come può Tremonti parlare di alzabandiera e andare ai raduni di una forza politica che parla di secessione e che la bandiera la userebbe per altri scopi?

Sciopero fiscale cui molti italiani hanno già aderito e noi non lo sapevamo. Come Valentino Rossi e Loris Capirossi. Quello che loro evadano in un anno, io lo guadagno in una vita di lavoro. Dopo l'uscita televisiva a reti unificate, è già pronto a bere l'amaro calice.

In piena polemica sui costi della politica, il tesoriere dei Ds Sposetti sfida la sorte con la proposta di reintrodurre il finanziamento ai partiti. Bel coraggio.

Il partito delle libertà: creato da Berlusconi e con lui come presidente e una sua protetta come segretaria. Cos'ha di diverso da Forza Italia?

L'indagine su Don Gelmini e l'inchiesta de L'Espresso “Don Gelmini S.P.A.” La sua dichiarazione sulla lobby massonica, ebrea e radical chic. Sembra di sentir parlare un politico, piuttosto che un uomo di chiesa.

La falsa polemica sulle scarcerazioni facili: c'è ne accorgiamo solo ora che le leggi, fatte dai politici in questi anni, sono garantiste? Nel passato sono usciti dal carcere anche il massacratore del Circeo, Minghella, il serial killer delle prostitute, il pentito di mafia Di Maggio, i mafiosi cui è stato tolto il 41 bis, quelli che sono usciti con l'indulto, con le prescrizioni ...

L'emergenza rifiuti come è finita? Di Biasio indagato dalla procura e tornato a lavorare per la protezione civile sotto Bertolaso. Nulla di nuovo sul fronte occidentale.

Infine la strage di Duisburg: Cosa Nostra Spa non è solo un problema italiano. Le mafie italiane fanno affari in Europa, in sudamerica, fino in Russia (dove la mafia si chiama mafiya).
L'immagine italiana nel mondo è questa.

Su l'Unità, Marco Travaglio parla de “I dilettanti dell'antimafia”: da una parte le mafie che incendiano il paese, tengono intere regioni sotto scacco, con i rifiuti, col fuoco. Mafie che non hanno problemi a creare un gruppo di fuoco per regolare i conti in Germania. E a farla franca.
La 'ndrangheta ha un giro di affari stimato in 35 miliardi di euro. Al netto delle tasse. Solo che loro le tasse non le pagano (federalismo?): affari che vertono sul commercio di droga, armi ed esseri umani.
Un giro di affari pari alla finanziaria di lacrime e sangue del 2007. Possono essere spaventati dallo stato italiano? Possono essere spaventati dall'allegra commissione antimafia, dove il presidente Francesco Forgione (PRC, lo stesso di Caruso) sbarra le porte ad un magistrato (Gaetano Paci della DDA di Palermo) e ad un avvocato (Ugo Colonna), colpevoli di essersi battuti contro la mafia.
Una commissione che schiera, tra le sue fila due condannati (Vito e Pomicino), noti avvocati di mafiosi irriducibili.

Non ha nulla da dire, l'onorevole Caruso? Cosa Nostra ha ucciso anche dei lavoratori e dei sindacalisti come Placido Rizzotto. Non vuole trovare gli assassini dei lavoratori?

Q. di Luther Blissett

Frankenahusen 1525.
Munster 1534.
Anversa 1538.
Venezia 1551.
Le tappe di una rivolta, di una rivoluzione mancata.

Da una parte il popolo dei contadini, dei servi della gleba, costretti ad una vita di miseria e di fame. Dall'altra i principi, l'imperatore e il papa.

La vendita delle indulgenze e le tesi di Martin Lutero a far da miccia a questa rivolta.

Una rivoluzione che vede tra i protagonisti, oltre alla schiera del popolo affamato dalle tasse dei principi, una schiera di predicatori nati sulla scia di Lutero e staccatisi poi dopo il suo accordo con i principi tedeschi.

Predicatori come Thomas Muntzer, Melchior Hoffmann, Jan Matthys, Jan Bockelson di Leida.

Ma anche persone come l'Io narrante "un reietto senza nome, in fuga da sempre. Ultimo sopravvissuto di una razza senza fortuna, un popola che la storia ha voluto sterminare".

Una rivolta che viene tenuta d'occhio da Roma, dalle spie del papa e del potente cardinale Carafa: Q. l'ecclesiaste. Che riferisce dei movimenti dei rivoltosi, si insinua con l'inganno al loro interno, li tradisce, li sprona al massacro.

Una lotta a due, l'io narrante da una parte, l'uomo in fuga, l'uomo dai molti nomi, e Q. dall'altra.
Fino alla scontro finale, nella città di Venezia, dopo decenni di battaglie senza conoscersi. I due nemici si conosceranno faccia a a faccia e si riconosceranno.

Un romanzo di battaglie, rivolte, massacri, intrighi, amori, tradimenti e complotti. Nell'Europa in fermento per la Riforma e la successiva Controriforma.

Negli anni dove l'Europa era dominata dall'impero di Carlo V, che si estendeva dalla Spagna alla Germania, all'Italia. Un potere cui si contrapponeva quello del papa e della Chiesa. Un potere minato dalle rivolte scoppiate con l'affissione delle tesi di Lutero: una bomba che poteva far scoppiare il sistema di potere politico alla base di tutti i regni, principati, d'Europa. Il popolo, il principe e il vescovo, tramite del papa di Roma.

Un libro che si può leggere come romanzo di "cappa e spada", come storia di azione. Ma, ad una lettura più approfondita, emergono più chiavi di lettura.
Difficile non cogliere le analogie con altri periodi storici più recenti della nostra storia.
Come il periodo degli anni 70: da una parte le utopie nate con i movimenti del 68 e del 69, che puntavano ad una società più moderna, più equa nella distribuzione delle risorse (si pensi alle lotte sindacali).

Dall'altra un sistema di potere che invece mirava alla sua perpetrazione, a non essere intaccato ne tanto meno dimesso da queste rivoluzioni.

Ed ecco gli scontri, la lotta che diventa man mano lotta armata. Ecco che spuntano le sigle di movimenti, che spezzano quello che sarebbe dovuto diventare un fronte unito, per la riforma.

Dagli slogan, alle chiavi, ai pugni alzati, alle P38. Ai gruppi che sparano.
Anche qui: chi muoveva i "cattivi maestri"? Chi finanziava il partito armato e i gruppi eversivi?

Questi movimenti vennero sostituiti dalle idee neoliberiste, il culto dell'individualismo, del successo. Il riflusso degli anni 80.

Per questo gli stessi membri del collettivo Luther Blissett/Wu Ming hanno descritto il romanzo come un manuale di sopravvivenza.

Leggo dal libro: "Il piano, quello che Carafa sta lavorando da tutta la vita. [...] La maggior gloria di Dio"

"Imporre un ordine al mondo. Concedere alla Chiesa di Pietro di rimanere arbitro indiscusso del destino degli uomini e dei popoli. Più di ogni altro, Carafa ha capito su cosa si fonda un potere millenario. Un messaggio semplice: il timore di Dio.

Un apparato gigantesco e complesso che lo inculchi nei costumi e nelle coscienze. Diffondere il messaggio, gestire il sapere, osservare e vagliare l'animo degli uomini, inquisire ogni spinta che osi attraversare quel timore".

E alla Congregazione del Santo Uffizio e alla Santa Inquisizione il ruolo di cacciare i nemici della chiesa all'interno prima, indebolendo e facendo fallire i caratteri della Riforma. Ma rivolto anche all'interno della Chiesa stessa: contro quella parte più riformista, aperta le idee dall'esterno, al cambiamento.

Q. è la storia di battaglie, in realtà di tante sconfitte. Tante come i morti che, volgendo lo sguardo al passato, il narratore ricorda ancora con dolore. Ma è anche una battaglia in nome delle idee di libertà, progresso, giustizia, che non moriranno mai. Ci sarà sempre una persona, come in questo libro, che vivrà per portarle avanti.

Una nota sullo stile di scrittura: i ricordi del capitano Gert (la voce narrante) sono raccontati in periodi brevi, frasi scarne, con verbi e nomi.
Una scrittura "visuale", asciutta, povera di articolazioni ma ricca di sensazioni. Quasi più sceneggiatura che scrittura.

Il sito di Wu Ming, e le voci relative al romanzo e al collettivo su Wikipedia.
Qui potete scaricare il libro.
Il libro su internetbookshop.

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24 agosto 2007

Cattivi italiani, povera Italia

Povera Italia, un paese pieno di cultura e opere d'arte.
Un popolo di ignoranti.

Un paese verde, turistico.
Un popolo che non sa apprezzare né tutelare l'ambiente.
E l'ambiente è una delle cose che lasceremo in eredità alle generazioni che verranno.
Oltre ai rifiuti, le auto vecchie, i vecchi elettrodomestici ..

Povero paese, dove invidia, ignoranza, racket, speculazione edilizia, mancanza di rispetto del territorio generano mostri come i due pastori di Patti che bruciano il nostro patrimonio.
Che pena dare ad una persona che distrugge un albero, quando un albero, per crescere, impiega cinquanta, cento anni?
E chi sta dietro i piromani, alle persone che concepiscono questa guerra, che pena dare? A chi ha causato la morte, a chi ha distrutto coltivazioni, case, coltivazioni. Chi ha messo in scacco le forze dell'ordine, della protezione civile, portando interi paesi in Sicilia al rischio di essere evacuato?

Quello a cui assistiamo è un monito. Un avvertimento. Dato da chi controlla, veramente, il territorio. Inutile stracciarsi le vesti, ora. Troppo tardi. La battaglia, per il momento, l'ha vinta l'antistato, l'antipolitica.
Intere regioni dove non governa lo stato. Un esempio? A Praia Mare, in Calabria, era stato bloccato un ecomostro. Che non è ancora stato abbattuto, in attesa del processo. Ne stanno costruendo uno nuovo, di ecomostro, accanto. Tanto si sa, da queste parti, come va a finire.

Ero in ferie, in una località dove sono scoppiati incendi che hanno devastato boschi, zone protette, culture. Ad Agropoli (la foto è stata scattata nel comune vicino di S. Marco), a Montecorice, a Punta Licosa, nel Cilento.
Quando vedi la collina di fronte avvolta dalle fiamme, che si muovono implacabili, si prova una sensazione di impotenza.
Quando non ci sarà più verde da bruciare, cosa ne sarà di queste zone, in Calabria, in Sicilia, in Puglia, in Campania?

Mettiamoci a posto la coscienza, con un bel stanziamento straordinario per l'emergenza incendi. Tanto al sud sono abituati. Alle emergenze e agli stanziamenti che si perdono in tasca a qualcuno.

04 agosto 2007

Buone vacanze a tutti!

C'è chi va in ferie alla ricerca di nuove emozioni.
Chi a caccia (ma non di fagiani).
Chi si prepara mesi e mesi prima in diete massacranti, ore di palestra per mostrare un fisico da bronzo di Riace.

Io mi accontento di un lungo periodo di riposo, al mare, in compagnia di qualche buona lettura.
Q dei Wu Ming
Il ladro d'acqua di Ben Pastor.

Lascio a casa i problemi del governo, pensioni Welfare, i casi Report, Iacona e W l'Italia, la crisi in Medio Oriente, le stragi di civili e soldati in Iraq ... siete testimoni che non mi porto via niente.
Buove vacanze, ne abbiamo bisogno.

La gita a Tindari di Andrea Camilleri

La morte di un picciotto che, non si sa come, faceva la bella vita. Ucciso con un colpo in faccia davanti il portone di casa.
La scomparsa di due vicchiareddri, i coniugi Griffo, spariti dopo una gita a Tindari.
Il vecchio boss Don Balduccio Sinagra che manda messaggi pieni di sottintesi (“alla siciliana”) sulla nuova mafia emergente che non guarda in faccia a nessuno, mentre noi “sapevamo quale era la linea che separava l'uomo dalla vestia”.
Queste le premesse del libro che, probabilmente, rappresenta la punta più alta dal punto di vista giallistico, del maestro.

Una trama complessa, che si sviluppa attraverso piccole intuizioni, maturate magari sotto l'ulivo saraceno, con quei rami così contorti e intorciniati, come i ragionamenti del commissario.
Che lavoro faceva Nenè Sanfilippo, per poter tenere quel tenore di vita? Che significato ha il suo libro-romanzo (per dirla alla Catarella) nel quale racconta una storia di robot?
Esiste qualche legame con i Griffo (i vicchiareddri), che abitavano nello stesso stabile, ma conducevano una vita normale, senza dare confidenze a nessuno?
Qual'è la malattia misteriosa che li ha portati a fare quella gita? E poi alla loro morte?

Ci arriverà pian piano alla soluzione: con il solito aiuto di Fazio (il suo angelo custode), del suo ulivo, di Ingrid (la svidisa) e di Mimì Augello. Qui alle prese con un matrimonio, che Montalbano stesso (un vero diavolo) farà saltare.
La verità arriverà dura, spietata e verrà svelata piano piano e segnerà il primo segnale dell'inizio della vecchiaia per il commissario.
Perchè la nuova mafia si è adeguata ai tempi: usa internet, i computer, si è globalizzata. E' già pronta per il 2000, mentre lui è un uomo del secolo passato.
Ma se usa la tecnologia è del futuro, l'orrore che emerge ha sempre la stessa faccia:

“la prima immagine che vide fu quella di un campo di concentramento, non dei tempi di Hitler, ma di oggi. In qualche parte del mondo che non si capiva, perchè le facce di tutti quelli che patiscono l'orrore sono sempre uguali”.

Ne La gita a tindari, la scoperta del intreccio giallo si associa al piacere della lettura, elegante, colta, divertente. Come i dialoghi tra il commissario e Catarella

“Ca quali affari e affari. Littre di pilo sono”
“Non ho capito”.
Arrosì Catarella.
“Sono littre comu a dire d'amori, ma ...”
“Va bene, ho capito. E in quei dischetti?”.
“Cose vastase, dottori. Mascoli con fimmine, mascoli con mascoli, fimmine con fimmine, fimmine con armali ...”
La faccia di Catarella pareva pigliasse foco da un momento all'altro.
“Va bene Catarè. Stampameli”.
“Tutti? Fimmine con omini, omini con omini ...”.
Un romanzo dove, assieme a Montalbano, si compie un viaggio, una pagina dopo l'altra, con gli occhi della mente, tra i personaggi dell'universo metaforico di una Sicilia che si poggia su radici antiche; tra i piatti che, oltre al palato, arricriano l'anima; un viaggio raccontato con quel linguaggio musicale che mescola dialetto siciliano e lingua italiana.
Buon viaggio.

I link per ordinare il libro su internetbookshop.
Il sito di Vigata e la terza di copertina.
Technorati:

02 agosto 2007

Gli allarmi per la sicurezza - reloaded

Alcuni aggiornamenti, sulla questione sicurezza.
Sono 2139 i morti per l'amianto Eternit sul banco degli imputati
L 'estate non ferma la strage. Altri quattro uccisi dal lavoro
Tanto per la precisione.

Dove siedono gli amici dei terroristi?

Chi sono, prima di tutto, gli amici del terrorismo?
I politici che li hanno protetti?I servizi che hanno deviato le indagini e inquinato le prove?
Il problema non sono solo gli amici del terrorismo
Dove siedono gli amici del terrorismo?

A destra e a sinistra.
Da Guaglianone e D'Elia. Dove prima sedevano Rauti, De Lorenzo, Toni Negri.

Grida Bolognesi, dell'associazione vittime della strage di Bologna:

"Se qualcuno vuole barattare l'impunità per i neofascisti Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini in cambio dell'impunità per i cosiddetti compagni che hanno sbagliato, ha fatto male i suoi conti. Se questa è, come appare, un'operazione di 'scambio di prigionieri', un meschino compromesso per autolegittimarsi e fare dimenticare gli scheletri nell'armadio di destra e di sinistra, l'Associazione 2 agosto 1980 ne sarà una fiera oppositrice".

Mambro e Fioravanti sono già fuori.
Curcio e Moretti pure.
D'Elia è finito in Parlamento. Addirittura parlamentare e segretario di presidenza della Camera dei deputati.
Scalzone è tornato dalla Francia e vuole continuare la sua battaglia.
Mario Tuti fa conferenze in giro per l'Italia.
Battisti è esule per il mondo.
Delfo Zorzi è in Giappone e si fa chiamare Hagen Roi.

Vogliamo metterci anche Cosa Nostra e la 'ndrangheta?
Le varie Logge P1, P2 ...?
Che serve urlare lo sdegno per la mancata giustizia solo oggi, quando poi domani ci dimenticheremo tutto?
Quanti di quelli che leggeranno la notizia, sanno cos'è successo a Bologna, sui cieli di Ustica, a Milano e a Brescia?
Tutti coloro che fanno sì da non ricordare la nostra storia nera, sono amici dei terroristi.

Lettere dal Petrolchimico di Gela

E' un commento al post sulla puntata di W l'Italia in diretta sul Petrolchimico di Gela: è così vera (errori compresi) che ho ritenuto opportuno elevarla al rango di post.
Grazie ancora, per avermi inviato queste testimonianze:

salve a tutti
sono gelese è figlio di un ex lavoratore dell'impianto più inquinante clorosoda dove insieme a mio padre vi lavoravano parecchie persone, circa 130, tra cui molti miei conoscenti che nel giro di 6 anni non sono più in vita morti da tumore che brutta parola.
Oggi quel calvario che anno vissuto quelle famiglie lo sto vivendo in prima persona visto che 20 giorni fa a mio padre è stato diagnosticato un tumore al sangue miolema multiplo ,i medici del policlinico san matteo di pavia la prima cosa che anno chiesto è stata signor Mili che lavoro ha svolto?
Risposta ho lavorato per 30 anni nell'impianto clorosoda a stretto contatto con sostanze chimiche da far paura pure ad un immortale quali mercurio,cloro,cloluro di venile,arsenico,ecc..

Ma stavamo a stretto contatto anche con un forte magnetismo perchè ricorda mio padre che a volte scherzosamente lanciavano delle monetine e questi rimanevano sospesi in aria ,cmq la cosa che più mi dispiace è questa: nel 1989 mio padre ha un infortunio sul lavoro ha inalato una buona quantità di cloro fino a farle perdere conoscenza,vari accertamenti da parte dell' INAIL e dove quest'ultimo riconosce una rendita mensile a mio padre,nel 1993 altra inalazione di cloro ricovero di urgenza in ospedale dove addiritura i medici chiamano il centro veleni di milano per poter prestare le giuste cure del caso ,dopo circa 18 giorni viene dimesso,nuovamente varie verifiche dell'INAL dove assegnano altri punti di aggravamento,si finisce in tribunale qua vi è del ridicolo vi racconto il perchè,questo infortunio è stato causato da 2 colleghi di mio padre per un errore di manovra con tanto di prove alla mano visto che mio padre ha in mano un verbale scritto dall'azienda come richiamo verso questi lavoratori ,dove viene citato esplicitamente la causa dell' infortunio del signor Mili ,ma nulla viene a galla anzi medici periti dell'azienda dicono che il cloro non causa nulla di così grave allora viene chiamato come test INAIL dove vengono i medici a testimoniare che mio padre è gravemente ammalato per colpa di quella sostanza inalata,si va avanti per ben 12 anni alla fine mio padre affetto da bronchite cronica,ulcera sanguinante,tumore al sangue,viene condannato a pagare le spese legali dei suoi colleghi che in realtà avevano causato l'infortunio che giustizia signori.

Meno male che ho studiato per diventare avvocato anche se non ci sono ancora riuscito ,questo mi da forza di credere ancora nella giustizia sana e meritevole e non ai soliti inciuci tra colossi dove il piccolo operaio deve pagarne sempre le conseguenze sia fisiche che morali ed ancora economiche.

A tutto questo ad essere sincero ringrazio il petrolchimico perchè grazie allo stipendio di mio padre ho potuto mangiare,studiare,vestirmi,divertirmi,quindi non sputo nel piatto dove ho mangiato,ma lo condanno nel fatto che era giusto tenerli a conoscenza delle future conseguenze che potessero avere in un futuro prossimo,e poi che dire di quei poveretti che aspettano tanto ad avere un bimbo/a e poi devono sentirsi dire signora suo figlio è mal formato dai stiamo scherzando queste sono cose che non possiamo tollerare e che dire poveretta della madre che ha 33 anni lascia 3 figli perchè muore prematuramente per tumore è no non ci sto da giovane gelese,non ci sto da cittadino italiano ,ma sopratutto non ci sto perchè voglio che lo stato intervenga seriamente a porre fine a questa storia macabra,dove il nostro territorio e martire.

ciao a tutti e spero che se vi è qualcuno che legge queste parole e può fare qualcosa, che la faccia pure e subito grazie mille.

Dalla lettera di Romano

Il rapporto chiesa stato non è reciproco.
Ruini e Bagnasco possono esprimersi sulle leggi dello stato, come Pacs, Dico, testamento biologico.Ma non vale il viceversa.
Illuminanti le parole dei politici:
Alessandra Mussolini, leader di Alternativa sociale: «Prodi non può suggerire alla Chiesa quello che deve dire, sbaglia a tirarla in ballo su certe questioni che non riguardano certo la sfera spirituale»

Prodi non suggerisce proprio nulla: ricorda solo il monito "date a Cesare ciò che è di Cesare".
Pierferdinando Casini:

«È molto singolare che il presidente del Consiglio dica alla Chiesa quello che deve fare in campo fiscale. Evidentemente, ha una concezione lunare dei rapporti tra Stato e Vaticano».

Casini ha una sua concezione particolare della religione. Convivente e difensore della famiglia.

La madre dei cretini

La madre dei cretini è sempre incinta.
E non ha colore politico.

01 agosto 2007

Gli allarmi per la sicurezza

Mentre si lancia l'allarme per possibili attentati nel nostro Paese legati alla minaccia jihadista, continuiamo lo stillicidio per le morti bianche.

Oggi due
morti in Puglia. Articolo 21 ci fa sapere che siamo arrivati a quota 612.
Ma le nostre preoccupazioni sono rivolte ad Al Qaeda, alle nuove BR, ai gruppi jihadisti ...

Non alle persone morte per amianto, per tumore dopo aver inalato sostanza tossiche, a Gela,a Porto Marghera, a Sesto S. Giovanni.
Non alle vittime degli incidenti stradali (39 vittime nel solo fine settimana scorso).
Non alle donne, vittime della violenza domestica (prima causa di morte e invalidità permanente per le donne tra i 16 e 44 anni, in una statistica del 2005).

L'attentato terroristico più grave, capitato nel suolo italiano, è stato la Strage alla Stazione di Bologna: 85 feriti e più di 200 morti.
Volete sapere come è finita, dopo anni di depistaggi e false piste? Con due condannati, Mambro e Fioravanti (sempre che siano stati loro), sono entrambi in regime di semilibertà.
La cosa crea qualche allarme in Italia? Guardate questa immagine: non è Beirut, Baghdad o un'altra città lontana. E' Bologna il 2 agosto 1980.
Per non parlare delle altre stragi rimaste senza colpevoli: Piazza Fontana, Della Loggia, Italicus ....
Per non parlare delle stragi di mafia (Falcone e Borsellino), per cui non si è riusciti ad arrivare ai mandanti occulti.
Non prendeteci in giro.

Tutti colpevoli nessun colpevole?

Buttiglione sul caso Mele: «Quale partito non ha avuto nelle sue fila un drogato, un corrotto, un mafioso o un camorrista?»
Allora siccome nessuno è senza peccato, continuiamo a mantenerci un parlamento poco "pulito".

«La nostra battaglia è seria e rigorosa», ha commentato l'iniziativa il leader dell'Udc Casini
«Questo test dà fastidio, quelli che ci criticano sono gli stessi che ci hanno lasciato soli in Parlamento, ma noi siamo determinati a continuare la nostra battaglia».


Povero Casini, con quel nome è la persona meno indicata per occuparsi di mignotte e onorevoli.
Con quel partito è anche poco indicato per occuparsi di corruzione, mafia, camorra ...
Può giusto fare quella farsa di test antidroga (neanche a sopresa).

Giusto per farci due risate, il botta e risposta tra Cesa e un simpatizzante UDC:
Un simpatizzante dell’Udc ha invitato gli esponenti dei Verdi a occuparsi della «monnezza che sommerge il Meridione».
Ha replicato Cento: «Pensiamo a ripulire il Parlamento dalla monezza».
La controreplica: «Tu di monnezza te ne intendi».
Chiude la discussione Cento: «Io però a mignotte nun ce vado».


Per il momento possiamo accontentarci della cacciata di Previti.

W l'Italia diretta: Apartheid

E' una parola forte, quella scelta da Iacona come titolo della trasmissione sulla violenza subita dalle donne.
Apartheid: significa essere privati della propria libertà, di poter fare scelte autonome.
Essere costrette a vivere in un mondo chiuso, sotto stretta sorveglianza del marito, compagno, fidanzato, convivente ...
Una donna morta ogni 2,5 giorni.
Decine di migliaia le donne picchiate, che denunciano il crimine. Chissà quante sono invece quelle, che per paura, vergogna .. non lo fanno.

A Roma, dalla dalla Casa Internazionale delle Donne, dove delle donne hanno appeso su un muro i necrologi delle vittime di violenza domestica ("Il muro della memoria"), Luisella Costamagna portava la testimonianza di Patrizia, poliziotta, picchiata dal marito, Marco, un altro poliziotto. Che, con un piccone, le ha spaccato il naso, il braccio e l'ha lasciata in un lago di sangue."non aspettate che arrivino a farvi questo" l'appello che lanciava piangendo "non credete quando vi dicono che siete una nullità .. non aspettate un minuto di più per fare la denuncia. Perchè quel minuto potrebbe ammazzarvi".

Ricordatevi questo numero: 1522, attivo 24 ore su 24, per mettersi in contatto con i centri antiviolenza in Italia. Che non sono mai abbastanza. Come non sono abbastanza i fondi stanziati dallo stato, dalle regioni, dalle province e i comuni.
Iacona ha voluto intervistare anche Marco, il poliziotto, per capirne le ragioni. Ora è sospeso dal servizio, non è stato arrestato, in attesa del rinvio a giudizio per il reato di lesioni gravissime (non di tentato omicidio).
Perchè, nonostante i litigi, chiedeva Iacona, non l'ha lasciata?
Perchè mi preoccupavo dei bambini.
Ma quando l'ha picchiata, davanti ai bambini, quando ha picchiato anche la suocera, non si è preoccupato dei bambini.
Ha cercato addirittura di giustificare la lite "pensavo avesse una pistola .. e l'ho colpita con la prima cosa che avevo per le mani. Il piccone".
Nello studio improvvistato erano presenti la scrittrice Dacia Maraini, femminista storica, attrici, il ministro per le pari opportunità Barbara Pollastrini. La Maraini perlava del prossimo libro "Amorosi assassini", che parla di queste storie di violenza. Amorosi, perchè i mariti, fidanzati violenti, poi parlano di amore. Dopo averla picchiata, si discolpano dicendo "ma io l'amavo". In realtà non è amore: si tratta di possesso.

La moglie, findanzata, compagna, è considerata un'oggetto personale.
Da controllare ossessivamente: tanto è vero che spesso le liti arrivano al culmine proprio quando lei decide di lasciarlo. E la perdita di possesso diventa una condizione inaccettabile.
E' prima di tutto un problema culturale, continuava la Maraini: discende dalla filosofia classica di Aristotele, Platone e poi dalla filosofia scolastica. Per arrivare fino alla Chiesa, che parla di difesa della famiglia, ma non ha espresso la sua condanna contro le violenze domestiche.

E veniamo al ruolo della politica: in Spagna, il governo Zapatero ha fatto una legge che permette dove un giudice istruttore si occupa da solo di tutte le fasi dell'inchiesta fino al processo.Il giudice poi, può portare avanti la denuncia anche contro il parere della vittima.

In Germania la Merkel ha stanziato per gli asili nido 8 miliardi di euro.
In Italia ci siamo scannati per il tesoretto da 2,5 miliardi.In Italia le donne hanno poco peso in politica (solo ministre senza portafoglio), nelle banche, nelle aziende quotate in borsa, nel giornalismo, negli ordini professionali, nella magistratura, nella scuola e nella ricerca.
La presenza delle donne nelle stanze dei bottoni dovrebbe essere un affare di Stato, come nella Spagna di Zapatero.

La Pollastrini "furiosa" ha sottolineato il suo impegno sia per una legge a tutela delle donne, sia per quanto riguarda gli investimenti indicati nel DPEF per quanto riguarda campagne di informazione, puni di riferimento per le donne che subiscono violenza.
Ma è molto difficile, in Italia: dove il delitto d'onore è stato definitivamente tolto nel 81 e la prima legge contro la violenza risale al 96.
In Italia dove esistono sindaco, come quello di Montalto di Castro, che usano i fondi del comune per difendere i ragazzi del paese accusati di stupro di gruppo.
Sindaco DS, di sinistra.
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