14 maggio 2007

Report: i misteri del faraone!

Come è avvenuta la privatizzazione di Wind, da parte di Enel?
Chi è il manager egiziano che ha acquistato la ex controllata dell'enel?
La gara di acquisto è stata trasparente e, soprattutto, chi ci ha guadagnato?Queste le domande poste nella puntata di Report, parzialmente svelate dall'inchiesta di Mondani.

Primo: Enel ha investito 17 miliardi di euro in Wind nel 1997, per poi venderla nel 2005 a 12 miliardi, circa 4 miliardi di perdita.
Perdita che è ricaduta su noi utenti di enel, poichè questa si è rifatta aumentando i costi delle bollette.
L'acquirente egiziano, Sawiris, è un manager poco trasparente: Mondano ha fatto fatica ad ottenere sue informazioni dall'azienda, la Orascom. Tra i suoi partner figurano persone legate all'organizzazione Olp (come Mohammed Rashid) e all'ex regime di Saddam, tale Anci, che faceva da intermediario col regime per l'acquisto delle armi.

La gara d'acquisto vedeva di fronte l'americana BlackStone (che avrebbe pagato contanti), contro la Orascom: l'offerta della Blackstone era più alta, ma da Wind ci fu una soffiata, che permise a Sawiris di alzare l'offerta e vincere.
Questo in base ad un dirigente dell'espoca dell'azienda, che è voltuto rimanere anonimo (il Numero 1).Come ha pagato Sawiris: anche lui è uno dei tanti capitalisti senza capitale.

Si è indebitato con le banche, mettendo la sua azienda come credito. Aveva detto che non avrebbe fatto licenziamenti, invece sono già iniziati dei tagli.

Come i 700 dipendenti del Call Center di Sesto S. Giovanni, che gestivano le telefonate della pubblica amministrazione (polizia, carabinieri, magistrati ...): tutti i dati che viaggiavano sui cellulari passavano per Wind; poi c'è stata la "cessione del ramo d'azienda" e i dipendenti del call center sono passati sotto Omnia Network. Una società di scatole cinesi con sede in Lussemburgo.
Col risultato che ora l'appalto per Consip è stato vinto da Tim.
E i licenziamenti mascherati sono andati avanti. Nononstante le promesse del ministro Damiano.

A fare da intermediario per la privatizzazione è stato il manager Alessandro Benedetti, tramite la Weather Investment: la persona più adatta per trattare transazioni di aziende publbiche. Nel 1997 era finito sotto inchiesta per distrazione di fondi alle aziende. Era il cassiere di un altro gentiluomo, Ligresti: tra i fondi "distratti" anche 800 milioni finiti per incontri con prostitute.
Il processo a Benedetti è finito in prescrizione.
Quest'uomo evifentemente fa da ottimo compare all'ex A.D. di Enel, Scaroni, che all'epoca di Mani Pulite è finito sotto inchiesta per mazzette.

Prima domanda: perchè per vendere un'azienda in qualche modo pubblica, controllata dal ministero del tesoro, si deve passare per un'azienda che ha sede nei paradisi fiscali, come la Weather?
Perchè il ministero del Tesoro (col ministro era Siniscalco) permette ad una sua controllata di pagare meno tasse per la transazione? Perchè la gara non si è fatta secondo i criteri di trasparenza?

Seconda domanda: perchè si è dovuto pagare 400 milioni per Costi di Transazione al manager Benedetti (per il suo impegno nell'operazione)?
Dove sono finiti questi soldi? 96 milioni sono finiti in tasca sua, degli altri non se ne sa nulla. Alla faccia della trasparenza. Il ministro Di Pietro, ridiventando per un attimo magistrato, parlava di "tangenti" pagate per favorire la vendita da parte di Enel all'egiziano.

Terza domanda: l'interessamento dei politici. Per la vendita Telecom la politica ha fatto pressioni circa "l'talianità" dell'acquirente. Giusta o sbagliata che fosse la scelta, perchè allora il governo se ne disinteressò, almeno apparentemente?
In realtà, almeno a sentire il "numero uno" (il dirigente Wind cche all'epoca era molto vicino ai fatti), Sawiris fece il giro delle sette chiese davanti a tutti i politici italiani, oltre al governo, anche dell'opposizione (Fassino, Bersani, Letta).

Il governo doveva fare cassa, anche per questo fu scelto Sawiris. Altri intermediari nella transazione furono Bruno Ermolli (consulente Mediaset) e Luigi Bisignani (iscritto alla loggia P2, arrestato durante Mani Pulite per la maxitangente Enimont).
Con quale ruolo, con che parcella non si sà.
Sappiamo che di suo, Sawiris ha investito solo 15 milioni.

Il mistero del GsmBox:
Il GsmBox è una macchinetta per fare tanti soldi, truffando clienti e operatori telefonici. Riguarda le telefonate fisso-cellulare, che hanno i costi più alti d'Europa.
Con questa macchinetta si trasforma la telefonata da fisso, come se fosse fatta da un cellulare, abbattendo i costi per operatore che è dotato del box.

Ma non per il cliente.

Tele 2, che usa questo sistema, ha comprato del traffico da Wind, con delle Sim (da inserire nel box): eppure Wind non ha denunciato la cosa (nè gli altri operatori).

Peggio ancora: il box ostacola le indagini della magistratura per risalire all'identità del chiamante per le telfonate sotto inchiesta.

Chi fa i soldi col GsmBox: ritorna ancora in mezzo Benedetti che, tramite la Managest ha acquistato le Sim gratuite da Wind.

Chi sapeva della truffa era Fabrizio Bona, direttore commerciale: ora è indagato per truffa.
"Tutto ha avuto inizio con la denuncia del consorzio Piave, secondo cui non sarebbero state pagate da Wind le commissioni sui contratti stipulati dalla rete commerciale. Centinaia di agenti Wind, riunitisi appunto nel consorzio, contestano alla società il mancato pagamento dei compensi dovuti sulla stipula di ogni contratto.

Secondo l'accusa, Wind avrebbe dirottato i soldi delle provvigioni verso altre società, forse per migliorare i bilanci in vista della vendita. A seguito delle proteste del consorzio, Wind avrebbe proposto agli agenti somme inferiori a quelle dovute per chiudere in via extragiudiziale il contenzioso.
Il presidente del consorzio Piave, Giuseppe Burgani, ha allora querelato i vertici della società. Di qui gli avvisi di garanzia, atto dovuto all'avvio delle indagini. Anche il senatore Udc Maurizio Ronconi si è interessato alla vicenda Piave-Wind, con tre interrogazioni parlamentari ai ministri dell'Economia e delle Comunicazioni, senza ottenere finora risposta."

Insomma dietro Wind c'è una serie di situazioni poco chiare, dalla privatizzazione, all'uso del GsmBox. Chi ci perde siamo noi consumatori.
Technorati: ,

1 commento:

Anonimo ha detto...

...e noi dipendenti...