10 maggio 2007

La prima condanna del G8


Oggi c'è un pò di giustizia in più: Il giudice istruttore Angela Latella della seconda sezione del tribunale civile di Genova ha condannato lo Stato a risarcire Marina Spaccini, 59 anni, pediatra triestina, volontaria per anni in Africa, per il pestaggio che subì da parte delle forze dell’ordine in via Assarotti, vicino piazza Manin, nel pomeriggio del 20 luglio 2001. La donna, missionaria e militante cattolica della Rete Lilliput, era seduta con molte altre persone, con le mani alzate dipinte di bianco, gridando «Non violenza!», quando fu massacrata dalla polizia. Del resto, che polizia e carabinieri a Genova non fossero andati con la mano leggera lo dimostra la morte di Carlo Giuliani, le violenze alla Diaz e a Bolzaneto, in quello che un rapporto di Amnesty International definisce come una «violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste nella più recente storia d’Europa». In tribunale, è stato palese che l'intervento della polizia non fosse stato «legittimo». Lo hanno confermato le testimonianze raccolte e addirittura i gli stessi poliziotti e funzionari, che sono caduti spesso in contraddizione.
«Gli aggressori erano diverse decine; l'ordine era di caricarli, disperderli ed arrestarli», hanno detto alcuni agenti interrogati. Poi è risultato che furono arrestati solo due ragazzi, incolumi, la cui posizione è stata poi anche archiviata.
Il giudice stesso ha sottolineato come fotografie e filmati portati in aula «siano stati illuminanti»:
«Si vedono ammanettare persone vestite normalmente; più poliziotti colpire con i manganelli una persona a terra, inerme. Poi testimonianze come quella di una signora settantenne che vide gli agenti «bastonare ferocemente persone con le mani alzate e inermi come lei»

So già cosa scriveranno altri: questo stato rilascia i terroristi e condanna i poliziotti ..

2 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Baol ha detto...

Questa notizia mi rende un pò più felice, grazie.