18 marzo 2007

Moratti e il lupo

Perchè il sindaco di Milano grida “al lupo al lupo” agitando lo spettro della sicurezza a Milano? Dov'è il lupo, visto che anche il comandante regionale dei carabinieri Antonio Girone la smentisce?
No sarà che, in vista di future elezioni anticipate sarà lei a bere l'amaro calice di salvare il paese dai comunisti cattivi?
Visto che tra Expo (ossia gli interessi della città) e sicurezza (ossia la polemica col governo) sceglie la sicurezza.
Col buon viatico di Berlusconi, anche lui presente alla manifestazione. Che non è una manifestazione politica. Lo giuro sui miei figli, pare abbia detto.
Il sindaco è riuscito intento a dividere la città: ci sarà una manifestazione e una contro-manifestazione dei comitati milanesi, davanti a palazzo Marino.
Un bel maquillage per nascondere i problemi di Milano: una città che sarà sempre più cementificata, stando il nuovo “Piano di governo del territorio”, all'insegna della riqualificazione di alcune aree (leggi lottizzazione per la costruzione di nuovi quartieri alla Milano 2), della deregulation perchè spariscono le “destinazioni d'uso” del vecchio piano regolatore.
Parliamo anche del tentativo di privatizzare il 118, da parte della Regione è vero e non del comune (ma tra pirellone palazzo Marino una fazza una razza) che ha provocato le dimissioni dell'assessore Cè? (magari è solo una riedizione della crisi in regione dell'autunno scorso..).
Invitiamo la sindaco a passare, nella sua sfilata, per piazza Fontana, visto che si è dimenticata di essere presente nell'anniversario della strage, il 12 dicembre (per i dettagli chieda alle persone di Fiamma Tricolore del suo schieramento).
Lei chiede sicurezza? Anche quelle persone e i loro familiari: visto che non è giusto morire andando in banca per contrattare l'acquisto di un terreno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ho scritto un post simile: http://www.bloggers.it/supramonte/index.cfm?blogaction=permalink&id=5F61B1A5-90D8-EDA1-0E163E637E9F6299

che dire... abbiamo sfondato la barriera del ridicolo... siamo nel patetico ormai.