21 marzo 2007

Le pecore e il pastore di Andrea Camilleri

Il Camilleri giallista qui da spazio allo storico, che, incuriosito da una nota a piè pagina su un libro che parla del vescovo di Agrigento (monsignor Peruzzo), si lancia in un'indagine.
Il libro è una sorta di indagine che alterna pagine sul passato prossimo (la Sicilia al termine della seconda guerra mondiale), a quelle dei secoli passati (la fondazione del monastero di Palma di Montechiaro).
A quale fatto storico è legata la nota che scatena la curiosità dello scrittore?
In Sicilia infuria la battaglia tra i contadini e i possidenti terrieri, per l'applicazione del decreto Gullo contro il latifondo, il vescovo Peruzzo lancia i suoi strali contro chi sfrutta i contadini e grifa che il latifondo è “una struttura di peccato”.

Non è un vescovo comunista, sebbene nel passato abbia vuto problemi col regime fascista, ma il suo atteggiamento preoccupa l'aristocrazia terriera, per l'eventuale perdita di potere conseguente all'esproprio. E questa si allea con la mafa, per organizzargli un agguato mentre si trova per un periodo di riposo all’eremo di Santo Stefano.

In parallelo Camilleri racconta la storia del Monastero di Palma di Montechiaro, fondato dalla famiglia dello scrittore del "Gattopardo" Tomasi di Lampedusa: la storia di Suor Maria Crocifissa della Concezione, una suora la cui vita, fin dalla nascita, fu votata alla santità, al misticismo, dichiarata venerabile alla sua morte, "la cui spiritualità accesa e appassionata continuò a influenzare i pensieri stessi delle suore, che ritenevano un grande privilegio essere state accolte nel convento del S.S. Rosario di Palma di Montechiaro."

La notizia del ferimento del vescovo getta lo sconforto nelle monache del convento: per salvare il loro pastore decidono, assieme il sacrificio. Dieci di loro offriranno la propria vita in cambio di quella del loro pastore.

Nell'ultima parte del libro Camilleri, come fosse in un giallo, ricostruisce gli eventi che portarono all'estremo sacrificio: come vennero scelte le monache? Chi prese la scelta? Come venne portata avanti la scelta di morte? E cerca di rispondere ad altre inquietanti domande: dopo che il vescovo uscì dal pericolo di vita, nessuna di loro ebbe un ripensamento? Come si comportarono le consorelle? Le famiglie delle monache quando vennero avvertite?
Perchè il vescovo fu messo a conoscenza del fatto solo 11 anni dopo?
E infine, un approfondimento sul significato di sacrificio della propria vita, nella religione cattolica. E sulla condanna che la Chiesa Cattolica fa dell'eutanasia e dell'aborto: nessuno dispone della propria vita. Nessuno può scegliere di togliersi la vita, a meno di non dare la vita per salvare quella degli altri. Come per Salvatore D'Acquisto. E come padre Massimiliano Kolbe.
Nel 1945 10 monache offrirono la vita a Dio: contemporaneamente a questo salto indietro nel tempo, scoppiava l'atomica su Hiroschima. Altre vittime sacrificali per un mondo nuovo.

Per ordinare online il libro su internetbookshop.
Il sito di Camilleri.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Certi libri non dovrebbero essere messi in vendita. Dovrebbero essere regalati. Qualcuno glielo spieghi al Sig. Sellerio e ai suoi colleghi. Già i lettori siam pochi, ci maltrattano così….. Un libro tascabile di 127 pagine ( e la prima è pagina 11) , scritto in corpo 18, interlinea doppia, che si legge in un’ora e un po’ di aereo, venduto a 10 euro è un furto. Peccato. Poteva essere regalato. La sensazione che sia un libro scritto per contratto, quasi per forza, per atto dovuto, ti accompagna per tutta la breve lettura. Sempre di Camilleri ricordo l’analogo “Il medaglione”, per Mondadori, stavolta. In entrambi i casi non ci guadagna nessuno. Garantito.