06 dicembre 2006

Sarti Antonio e il malato immaginario di Loriano Macchiavelli

Due delitti, due investigatori (al solito Sarti antonio si affianco Ugo Poli archivista), due finali alternativi con due (plausibili entrambe) probabili assassini.
Due di tutto: come due sono le città nella quale si svolge il delitto. La Bologna dei portici, dei quartieri storici, sui quali i costruttori ghanno intenzione di avviare una speculazione, e la Bologna notturna, dei traffici di droga, della malavita.

Si inizia con un primo morto, Luca Pomelli Parmeggiani, sulla cui scena del crimine interviene l'auto ventotto di Sarti Antonio: è il figlio di un barone della medicina, trovato morto nel suo appartemento. Crimine che viene archiviato come l'ennessimo morto per droga tra i giovani.E l'indagine potrebbe finire lì: ma non per l'archivista, il vice ispettore Ugo Poli, detto lo Zoppo perchè ferito ad una gamba durante il servizio e quindi trasferito dietro una scrivania. Sarà proprio lui a riaprire il caso: lui che ha sottomano tutti i fascicoli dei colleghi, le relazioni della scientifica sui casi.
E che dunque ha una visione d'insieme che gli altri poiziotti non riescono ad avere.Per una sorta di piacere personale nell'arrivare alla soluzione del mistero, proprio lui che la polizia ha relegato in un ufficio (come punizione quasi), mentre l'investigatore ufficiale brancola ancora nel buio, Ugo Poli inizia una sua indagine personale, partendo dalle amicizie dle ragazzo, per arrivare a scoprire un giro di falsi malati ("i malati immaginari" del titolo) e di mazzette che finiscono nelle tasche di medici corrotti.

Il racconto ruota attorno al personaggio (inedito per le mie letture di Macchiavelli) del viceispettore Ugo Poli: nato in contrapposizione a Sarti Antonio sergente, lui così pasticcione e ingenuo anche, che deve ricorrere a Rosas per cercare il filo logico che lo porta a risolvere i casi.

Ugo Poli è invece cinico, con una certa dose di superbia, sicuro del fatto suo, anche a causa dell'isolamento nel quale viene lasciato dai colleghi.

"Meglio, mille volte meglio, Sarti Antonio sergente, con i suoi limiti le sue paure, i suoi eterni dubbi, la sua assoluta necessità di sicurezza, la sua tranquilla accettazione delle teorie di altri e tutto ciò, insomma, che fa di lui un represso o uno facile agli entusiasmi."

Entrambi, Sarti Antonio e Ugo Poli, indagano allo stesso caso: i giovani morti e i loro legami col mondo della drog; ma il primo incontra delle difficoltà che lo Zoppo non incontra grazie al suo particolare modo di pensare, di (mal)giudicare il prossimo, se stesso e gli avvenimenti.
In altre parole, Sarti antonio, non ha lo spirito carogna del questurino per vocazione e certe azioni, certe difficoltà e certe idee lo spaventano.
Ma Ugo Poli no: non esita a ricattare la giovane amante del barone della medicina, ad andare a letto con la sua (del berone) ex moglie, a tenere Sarti Antonio in bilico, senza rivelargli nulla di quanto scoperto.

Allo Zoppo interessa solo arrivare prima degli altri alla soluzione. Da solo. Per il solo gusto di dimostare a se stesso di essere megli degli altri ...

P.S. il libro contiene le illustrazioni del disegnatore Magnus (alias Roberto Raviola, Bologna, 1939-1996) che, insieme con Max Bunker, ha dato vita a numerosi e popolari personaggi: da Kriminal a Satanik, da Dennis Cobb a Gesebel, da Maxmagnus al celeberrimo Alan Ford


Il libro online su ibs
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