17 dicembre 2006

Giallo Natale, autori vari

Dalla Roma dei primi secoli D.C. raccontata dalla Comastri Montanari, fino ad un probabile futuro con un ultimo Natale, descritto da Alan Altieri.
Venti racconti gialli tutti ambientati nel giorno di Natale.
Questa volta i gialllisti italiani non mi hanno dato l'impressione di essersi impegnati molto, di aver fatto i compiti.
Alcuni racconti ricordano il classico fondo del barile, altri sono storie già sentite in altri libri dello stesso autore, o in altri racconti.
Insomma l'operazione di colorare il Natale di rosso è riuscita solo in parte.
Probabilmente anche colpa del tema, il Natale, che porta a degli spunti scontati: come la morte di Babbo Natale, oppure il destino che si presenta al tuo capezzale proprio la notte di Natale per la resa dei conti (come nel racconto di Dickens).
Una delle poche certezze è che, anche a Natale, quando tutti sono più buoni (ma noi sappiamo che questo è solo un clichè), comunque i nostri giallisti preferiti rimangono cattivi, cinici osservatori della realtà. Che quella sì, possiamo dirlo, non è più buona nemmeno nei giorni della festività.

Nessuno degli scrittori si fa prendere dalla vena buonista: ciascuno conserva la propria vena e il proprio stile. Dal ricordo del passato (le memorie della guerra di liberazione) di Vichi; al magistrato che volle farsi beffa della condanna della mafia di Lucarelli; all'assassina che non ti aspetti di Biondillo (la realtà e la sua faccia oscura); i soliti sotterranei di Bologna per l'ultimo colpo del Pellicano di Macchiavelli.
Il rito della befana di Baldini, fino al detective sgangherato di Dazieri che lavora perfino a Natale ....
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