21 novembre 2006

Arrivederci amore, ciao di Michele Soavi

Arrivederci amore, ciao
Regia Michele Soavi
Principali interpreti Alessio Boni; Alina Nadelea; Isabella Ferrari; Michele Placido; Carlo Cecchi

Art 178 c.p. Riabilitazione
1. La riabilitazione estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna, salvo che la legge disponga altrimenti.
179 Condizioni per la riabilitazione
(articolo così modificato dall'articolo 3 della legge n. 145 del 2004)
1. La riabilitazione è conceduta quando siano decorsi almeno tre anni dal giorno in cui la pena principale sia stata eseguita o si sia in altro modo estinta, e il condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta.

La definizione della riabilitazione è la filosofia alla base del film di Michele Soavi tratto da un libro di Massimo Carlotto.
Ma come avviene questo percorso verso la libertà? Giorgio Pellegrini ha le idee chiare: ha deciso di chiudere i conti con gli ideali del terrorismo che lo hanno spinto clandestino in Centroamerica.
Deciso a voler vivere sulla cresta dell'onda, per dedicarsi alla bella vita, torna in Italia e vende i compagni di lotta ad un funzionario corrotto della Digos.
Il vicequestore Anedda (interpretato da Michele Placido), il poliziotto "bello di fuori ma marcio dentro".
"Ricordati che ora sei proprietà dello Stato" gli ricorda all'uscita del carcere.

Per riabilitarsi servono soldi e un lavoro: il suo percorso verso la rispettabilità passa dal Blue Sky (un locale di lap dance dove si occupa delle ragazze della droga) ad una rapina ad un supermarket. Sempre sotto la supervisione del poliziotto.
Ricatti, violenza, spaccio della droga. Giorgio ha la particolare capacità nell'esercitare la sua violenza e il suo cinismo contro le donne che incontra "provavo piacere nel dominare le donne con la violenza" dice.
Da Flora a Francisca, fino a Roberta, usata per riabilitarsi agli occhi delle persone, poi uccisa perchè testimone scomodo, senza nessun rimorso. Una carogna ...

Il film mantiene lo stesso cinismo e la stessa violenza del libro: Alessio Boni, con quegli occhi freddi e quello sguardo duro, riesce bene ad entrare nel ruolo di questo antieroe, freddo e senza emozioni.
Freddo e spietato come la realtà in cui vive e che il film mostra: la Milano di notte con droga e belle donne. Il ricco nord est, locomotiva d'Italia, ipocrita e compiacente verso chi ha i soldi:
"Brianese (l'avvocato che gli sta rifacendo la verginità penale) aveva capito che il modello economico del nord est, la famosa locomotiva, com'era chiamata dai media, dove economia lagale ed illegale si fondevano in un unico sistema, offriva la possibilità di arricchirsi e di costruirsi una discreta posizione di potere. E lui ne approfittava con intelligenza e saggezza. Affari, crimine e politica. La mafia, quella nuova, aveva fatto scuola. Tra i suoi più stretti collaboratori figuravano diversi ex politici e amministratori pubblici, finiti nei guai con Tangentopoli. [...] La maggioranza militava nell'area di centro destra, sognando di regolare i conti con quella parte della magistratura che li aveva messi sotto inchiesta e con quelle forze politiche che l'aveva appoggiata".

Il DVD online su ibs
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo film è magnifico *___*