02 ottobre 2006

Report: Al politico e al partito

La politica costa, e i politici hanno bisogno dei finanziamenti (da parte di aziende e privati) per poter sostenere la loro attività. Questo il tema della puntata di Report.
Tolto il finanziamento pubblico ai partiti col referendum del 1993, la nostra classe politica ha retto fino al 1999 senza, poi ha votato una legge che rimpolpa il rimborso elettorale, nel 2002.
Rimborso che tiene conto anche dell'effetto euro:

BERNARDO IOVENE (fuori campo)Infatti a due mesi dall’entrata in vigore dell’euro il governo Berlusconi decreta che il fondo per i rimborsi elettorali passa da 800 lire a elettore ad 1 euro, moltiplicato per le elezioni del Senato e della Camera, del Parlamento Europeo e delle regionali l’aumento è impressionante.

Mica fessi i nostri politici: questa legge poi è perfettamte bipartisan. Il tesoriere dei DS (Sposetti) ammetteva candidamente di esserne il padre, assieme al tesoriere della Lega Balocchi.
E noi poveri peones a barcamenarci per arrivare a fine mese con stipendi che non si sono adeguati all'euro.

La seconda cosa che trovo scandalosa sono i finaziamenti da parte delle aziende private: come i 150000 da parte di Autostrade Spa a tutti i partiti. Come reagirà il politici che riceve tutti questi soldi e contemporaneamente deve decidere sulla fusione? Se è Di Pietro, rifiuta.
Gli altri hanno accettato.

Ma non solo Autostrade Spa: anche Federfarma che dona soldi alle commissioni sanità, Coop costruttori che finanzia i politici (DS) delle regioni da cui riceve gli appalti, Waste Italia per la raccolta rifiuti ....
In altri tempi si parlerebbe di mazzette: oggi si parla di finaziamenti, donazioni. Ma siamo noi che pensiamo male, che siamo maliziosi. Ma pensar male, spesso ci si azzecca.

D'altronde di fronte alla legge, votata il 30/12/2005, che istituisce un fondo di 2 ML di euro per ripianare i debiti (che i partiti hanno maturato fino a quel momento) cosa pensare? Mentre noi siamo in vacanza, loro pensano a risolvere i problemi? Ma i problemi di chi? I nostri o i loro?

La realtà è che la macchina della politica italiana è una macchina divora soldi (pubblici). In tempi come questi, dove chiedono a noi di fare sacrifici, dovrebbero essere loro a dare il buon esempio.

ROMANO PRODI
Mah, siamo in un momento di grande difficoltà per le tasche dei cittadini. Allora bisogna che si dia un esempio da parte di chi ha più responsabilità. Niente di demagogico…una roba seria. Io ho fatto il confronto di quando ero Presidente della Commissione Europea fra il costo della politica di diversi Paesi e ho visto che l’Italia ha il costo più elevato. Ripeto, è un problema molto più complesso in cui dobbiamo metter dentro anche il numero delle persone che vivono di politica.

BERNARDO IOVENE (fuori campo)
Ecco il numero dei sottosegretari con il governo Prodi invece di diminuire è aumentato da 72 a 76. Di cui 57 non sono parlamentari. Alcuni sono non eletti, i cosiddetti trombati alle elezioni.

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