31 agosto 2006

Il dizionario della partenza intelligente

Quest'anno, per la grande partenza per le ferie, ho cercato di fare una partenza intelligente. Ecco il dizionario.

B come bagni autogrill
In Italia, quando sei in autostrada e ti scappa la pipì, la prima cosa che devi fare, dopo che ti sei fermato in autogrill, è cercare delle monetine.Mi chiedo come funziona negli altri paesi: se ci sono anche lì i piattini con dentro le 100 lire (o i 10/20/50 centesimi con l'euro). Paghi (perchè stai già pagando il pedaggio autostradale) e per fare i bisogni devi caciare altra moneta.Per dei bagni sporchi, a volte.

P come partenza intelligente
Per evitare la massa ai caselli autostradali, quest'anno partenza intelligente. Ossia alla mattina presto. Sveglia puntata alle 3:30 di notte (ma non eravamo in vacanza?) per partire poi alle 4:45 di notte (sai com'è, l'ultima pipì prima di salire in macchina ... ma ho chiuso tutte le luci? ... oddio il gas ... ). Quando ho visto che il panettiere non si era ancora alzato, ho pensato che forse la mia partenza era stata troppo intelligente.

A come aria condizionata
Come si faceva una volta senza? Oggi non è nemmeno lontanamente pensabile il mettersi in autostrada senza aria condizionata, in pieno agosto. Ma i nostri fratelli maggiori, i nostri padri, hanno fatto tutto senza questo accessorio. Si narra di viaggi sull'autostrada del sole a bordo di una 500, coi finestrini abbassati ...

F come Frau Bluher
Ihhh!!! (non c'entra niente ma fa sempre ridere)

A come Amanti della velocità
Ci sono anche quelli che si eccitano col cambio in mano. Che credono di essere ad Indianapolis oppure in Inghilterra (sempre sulla corsia di destra).

F come finestrino
Che mondo si vede dal finestrino? Attraversando l'Italia si passa dai paesaggi padani della Lombardia e dell'Emilia; ai boschi e i paesi sui monti dell'Appennino; alla piana del Lazio. Fino all'infame Salerno Reggio Calabria ... Un piccolo tour dello stivale compreso nel prezzo.

T come tir
Che no dovrebbero viaggare di domenica e invece erano allegramente a spasso. Niente da fare: i tir mi fanno paura in autostrada.

M come mal di testa
Ma anche s come stanchezza
Dopo un lungo viaggio, a meno che siate stakanovisti del volante è questo quello che rimane.

Il conflitto sul conflitto


"L'Unione medita di uccidere politicamente Silvio Berlusconi.
Vuole impedirgli non solo di candidarsi quale premier, ma addirittura vietargli l'ingresso in Parlamento." (scrive Feltri su
Libero, di proprietà di Berlusconi), e anche su Il Giornale.
E allora, dov'è il problema?
Chi si è iscritto alla P2? Chi si è portato in casa Mangano? Chi si è fatto aiutare da Craxi per le sue televisioni? Chi è finito in borsa col dolo (vicenda Mills)? ...
Se Berlusconi vuol fare il Berlusconi, si trovi un altro lavoro.

Il conflitto di interessi

La scorsa volta il centrosinistra aveva levato il conflitto e lasciato solo gli interessi.
Gli interessi di Silvio ("Silvio, ricordate degli amici .." diceva Guzzanti in una azzeccatissima imitazione di Rutelli).

Adesso ci riprova: a mettere in ordine il sistema radiotelevisivo, a risolvere il conflitto di interessi. A rendere meno da "bananas" questa repubblica e più da paese civile, occidentale.
Ma solo a sentire quelle parole "conflitto" e "interessi" subito si sente male, quello lì.
Subito strepita: "è un tentativo illiberale", "la sinistra vuole impedire a Berlusconi di fare opposizione" ...

Ma se uno è fuori legge e si vuole ripristinare un minimo di legalità, non può lamentarsi. E non dovrebbe essere nemmeno interpellato sull'argomento. Possiamo chiedere a Provenzano cosa ne pensa del 41 bis? A Cragnotti cosa ne pensa della Guardia di Finanza? A Wanna Marchi cosa ne pensa di Striscia?

Una volta si parlava, a sinistra, di una riforma profonda del sistema televisivo, per renderlo finalmente indipendente dalla politica.
Che fine ha fatto?
Non si sta preparando un altro inciucio, come avverte l'Annunziata? La stessa giornalista che bloccò il programma della Guzzanti (Sabina) per una querela (solo minacciata) da parte di Mediaset?
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30 agosto 2006

Non voglio far piangere il paese


Ma nemmeno far ridere: dopo tutte le liberalizzazioni sbandierate, dopo tutti i discorsi su tagli e sulla caccia all'evasione, sarebbe ora di stringere su qualcosa di concreto.
A 100 giorni dal varo del governo.
Non sempre i soliti discorsi sull'eta pensionabile.
Il prossimo obiettivo di Bersani potrebbe essere il costo delle RCA. Speriamo bene.

Roma ladrona

Roma ladrona, del cinema?
Forse, con la futura Festa del cinema. Non è che due mostre sul cinema fanno male, ma se la coperta è corta e mancano soldi, dove credete che andranno i soldi? A Roma dal piacione Rutelli e da Wolter "Kennedy" Veltroni o a Venezia allo scassa palle di Cacciari?
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Lauree per ricchi

Ecco un campo dove l'Italia è davanti all'america: figli di papà ammessi alle università di prestigio grazie ai soldi dei padri.
In Italia basta iscrivere i figli ad una di quelle università fantasma, come San Marino, oppure laureare l’esperienza .

29 agosto 2006

La questione femminile

Al centro della politica la questione della sicurezza delle donne, a Milano.
Speriamo non solo per qesti giorni di fine estate. Quando non ci sono altre notizie per riempire i giornali ...
Rimane il sospetto che tutto l'interesse per le violenza subita dalle donne si intrecci al problema dell'immigrazione. E che la battaglia contro la violanza sessuale sia in questo momento politicizzata (come per la vicenda di Brescia).

Bisogna avere il coraggio di essere politicamente scorretti: gli immigrati che non rispettano le nostre regole, i violenti, i ladri, non li vogliamo.
E vorremmo, l'anno prossimo, non stare ancora qui a parlare di emergenza stupri.

Strumenti per webmaster

La nuova serie di tool di Google per i webmaster:
  • Il blog per i webmasters
  • Gli strumenti, come sitemaps, per statistiche e diagnostica
  • Gruppi di discussione ..

In sitemaps potete aggiungere il vostro sito (dopo aver modificato il campo head della home) e vedere, per quest'ultimo, informazioni sull'indicizzazione da parte di Google: errori durante la scansione da parte del googlebot e alcuni esempi di ricerche possibili sul sito.
Ad esempio: i
link al mio blog, le pagine indicizzate del blog (una sola ovviamente) ..

Oltre a questo è possibile ottenere il google page rank delle pagine e le statistiche di ricerche, cioè i principali termini di ricerca che portano al sito.
E' possibile scaricare le statistiche di ricerca e sapere, per ogni chiave, la posizione: per esempio sono in testa alle classifiche per la chiave di ricerca
"la persona che trovò un libro per strada", oppure per "agente italiano"

Rispetto a shinystat, mancano i referrer: non si conoscono gli url di provenienza.

Calciopoli sconti 2006

Di solito gli sconti (e i saldi) iniziano a Gennaio. Quest'anno, nel calcio, iniziano in estate.
Oggi l'incontro in Camera di conciliazione del Coni, a Roma, di Milan, Fiorentina.
Alla conciliazione arriverà anche la Juventus: ha puntato sulla richiesta della serie A, sperando di ottenere una riduzione della pena in serie B (erano 30 punti all'inizio, poi 17, e ora? ...).
Se non ci sarà conciliazione (cioè se la Juve non otterrà ciò che vuole), la vecchia signora andrà davanti al Tar del Lazio. Una signora disposta a tutto, anche a bloccare i calendari .... muoia Sansone con tutti i filistei.
D'altronde l'ondata moralizzatrice è finita, la reazione politica è tutta dalla parte della juve, i tifosi (bontà loro) hanno già dimenticato: perchè rinunciar a quel sistema che l'ha fatta vincere tanto? Solo perchè si parla di sport?
Ma andiamo ... non facciamo gli ingenui.
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28 agosto 2006

Il collezionista di ossa di Jeffery Deaver

Lui è un ex specialista della scientifica di New York, un criminologo che, a causa di un incidente, è rimasto bloccato a letto, tetraplegico c4. Lei è una poliziotta, “portatile” che, dopo il tradimento del fidanzato, si è chiusa in se stessa.
Entrambi immobilizzati: il celebre Lincoln Rhyme (autore di libri sulla scena del crimine usati dalla polizia) su un letto, con l'uso di un dito della mano sinistra. Lei Amelia Sachs, bloccata dal punto di vista emotivo a causa di una brutta esperienza passata. Che le ha lasciato la paura di innamorarsi ancora della persona sbagliata.

Due persona sole che verrano riunite da un serial killer: “Il collezionista di ossa”, chiamato così perché uccide le persone riducendole all'osso. Come un viaggiatore salito sul suo taxi e mai sceso: finito sepolto vivo nel West Side. O corrosa dai vapori, come successo ad un'altra sua vittima.
Lincoln ricorrerà ad Amelia per ispezionare le scende del crimine, in giro per New York: lei sostituirà le sue braccia e le sue gambe bloccate.

Un viaggio dietro le tracce del killer, tra le vecchia New York e la nuova. Perchè le tracce che lascia, quasi come se fosse un messaggio di sfida per la scientifica, sono legate a costruzioni, a fatti, ad attività della New York di fine 800. Un assassino che sue le gesta di un criminale del passato, le cui tristi imprese sono raccolte in un vecchio libro “Crimini della vecchia New York”.

Ma perchè uccide così le sue vittime? Perchè si ispira al passato? Cosa vogliono dire i segni e gli indizi che lascia sulle scene del crimine?

Sarà la comunione di intenti di Amelia (l'istinto di salvare le vittime designate) e Lincoln (che raccoglie la sfida lanciata dal killer), la comune voglia di catturare il mostro, i rischi (fisici) che entrambi correranno per le loro indagini, a legare, in modo forse inusuale ma comunque forte, due persone così diverse. Che troveranno la forza di guardare con maggior fiducia al proprio futuro. Lincoln insegnerà ad Amelia a “lasciare in pace i morti”, a dimenticare le ferite del passato, e Amelia convincerà Lincoln a lascire i propositi di morte per ritornare al suo vecchio lavoro.

Un giallo complesso, secondo lo stile di Deaver: colpi di scena, un assassino sfuggente ed enigmatico e un finale col colpo di scena. Ma anche la storia di un incontro particolare, tra due persone (a vario modo) ferite: c'è anche spazio per i sentimenti, profondi e intimi, delle persone. Le sensazioni di Lincoln che, dopo mesi di solitudine, scopre cosa si prova ad avere a fianco una bella ragazza, dormire con i suoi capelli addosso, sopportare il solletico delle sue ciocche, sentire il suo profumo ...

Dal libro è stato tratto un film con protagonisti Denzel Washington e Angelina Jolie. Pur rimanendo un buon film, il libro è superiore, per profondità e per la complessità della storia che racconta. Complessità che gli sceneggiatori han dovuto sacrificare. Purtroppo.

I link su bol e ibs.
Il link su
imdb del film; il sito di Jeffery Deaver
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Gianni Biondillo al Parolario a Como

Sono andato alla presentazione del libro "Per sempre giovane" di Biondillo, a Como. Nella splendida cornice del lago di Como l'autore ha parlato del suo modo di scrivere i romanzi:
"mi piace la piccola storia, non la storia con S maiuscola. Perchè quella quella trovi sempre qualcuno che la racconta".
"La storia raccontata in Per sempre giovane è una di quelle con la s minuscola, ma piena di vero sentimento. La storia di un viaggio che avrà grande importanza per le 4 ragazze. Non è un romanzo nostalgico, ma sulla consapevolezza del tempo passato. Che gli anni sono passati, noi siamo cresciuti, cresciuto sui trampoli degli anni (come disse Proust): gli anni passati ci hanno costruiti".

Ancora sullo stile del libro:"E' un libro caratterizzato dai dialoghi, veloce e molto cinematografico. Mentre lo leggevo, mi sono accorto che riuscivo a immaginarmelo".
Un libro con al centro un viaggio, dunque un romanzo on the road con molta musica. E dove il narratore scompare: appare quando arriva la musica. Per sentire la voce di Gianni Biondillo bisogna aspettare i commenti alla musica.
In questo libro, rispetto ai suoi precedenti, ci sono due assenti: i luoghi di Milano, che lui in quanto architetto conosce molto bene, e i maschietti. In particolare i padri, quando sono presenti, sono citati in modo negativo.
Ma al centro abbiamo la musica: nel corso di una discussione tra le protagoniste, si parla di quali siano i due migliori album: uno è "Creuza de mar", di Fabrizio De Andrè; l'altro è "l'Apparenza" di Lucio Battisti. Il Battisti senza Mogol, che nessuno capiva. Forse neanche adesso.

Cosa è per Biondillo scrivere? "Scrivere è bello, indubbiamente. Ma arriva anche il momento nel quale scrivere è anche sofferenza, prima, dopo o durante la stesura del libro."

A riguardo B. ha citato una barzelletta di un altro scrittore, Raul Monatanari
"
uno scrittore muore, e in cielo non sanno se mandarlo nell'inferno dello scrittore o nel paradiso.
Allora gli dicono 'noi ti facciamo vedere sia l'inferno che il paradiso poi decisi tu.'
Lo portano nell'inferno e vede uno stanzone buio, dove tutti gli scrittori morti scrivono su macchine che al posto dei tasti hanno dei chiodi, delle lame e sanguinano dalle mani ...
Lo portano in Paradiso e scopre che è uguale all'inferno.
E chiede 'E dov'è la differenza tra Paradiso e nferno?''Si ma questi almeno pubblicano!'
"

Le ultime domande erano relative al futuro del Biondillo scrittore: entro ottobre spera di dirimere il prossimo volume, un romanzo a racconti (come Per cosa si uccide), che parla della storia dell'ispettore Ferraro prima del primo libro. Una sorta di prequel. Inoltre sta lavorando ad un romanzo breve, non un giallo, che parla di una storia di divorzio.
Ho capito una cosa, mai fare fretta ad uno scrittore "non fatemi fretta, aspettate un anno", ha risposto B. ha chi, come me, chiedeva quanto dovrà aspettare ...

"Ci sono tanti autori contemporanei in gamba, adesso in Italia. Non abbiate paura di leggere" è stato il suo consiglio.

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27 agosto 2006

Per gli amanti della letteratura

Settembre d'oro per gli amanti della lettaratura: se a Venezia c'è la mostra del cinema, a Como abbiamo il "Parolario", il festival della letteratura di Como. Qui il programma.

Stasera alle ore 17.00 Piazza Cavour c'è l'incontro con l’autore: Gianni Biondillo "Per sempre giovane"
Introduce e dialoga Severino Colombo.

A Mantova, a partire dal 6 settembre, la decima edizione del "Festival della letteratura". Qui il programma in pdf. Ormai un evento di interesse non solo nazionale.


Ora non avete proprio scuse per mancare.
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Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas

Questa è la storia di un uomo che, simile a Satana, volle sentirsi pari a Dio. Volle essere strumento della giustizia e della provvidenza di Dio.
La storia di quest'uomo parte da un tradimento, nato dall'invidia, dalla brama di potere, dalla gelosia e dall'avidità. Edmondo Dantes, nel giorno del suo fidanzamento, finisce carcerato con l'accusa di alto tradimento. Innocente, finisce rinchiuso, senza possibilità di difesa (che gli viene tolta da chi ha orchestrato il complotto) nell'orrido Castello d'If. Ad orchestrate la sua fine sono lo scrivano della nave presso cui è secondo, un procuratore e il cugino (e amico) della sua fidanzata Mercedes.

Dalle segrete riesce a fuggire, con l'aiuto di un altro carcerato, Faria, come lui rinchiuso ingiustamente nella prigione. Che lo mette a conoscenza di un ricchissimo tesoro, nascosto prorpio sull'isola di Montecristo.
Ma a raggiungere la libertà e a fuggire, dopo tredici anni, sarà un'altra persona. Perchè il giovane Edmondo, che guardava al futuro col sorriso dei vent'anni, è morto.
La seconda parte del libro introduce un nuovo personaggio: il conte di Montecristo. Una persona colta e intelligente, ma soprattutto ricchissima. Chi sia, da dove viene, cosa ha fatto nel passato nessuno lo sa. Ma è la persona che inizia a tessere la trama di un tremendo (e complesso) piano di vendetta contro colore che uccisero l'anima di Edmondo e che causarono la morte del padre per stenti.

Vendetta spietata, preparata con cura in molti anni d'attesa, che il conte, cioè Edmondo, non riuscirà a portare a termine del tutto, poiché in fondo all'animo ha ancora il cuore del giovane. Ma i traditori di Edmondo, il magistrato, l'amico divenuto militare, il sarto poi locandiere e lo scrivano della nave, subiranno la loro giusta pena: la pazzia, il suicidio, l'omicidio e la rovina economica.

Questa, in brevissima sintesi, la trama di un libro che, a fianco del racconto principale, racconta altre storie: i briganti a Roma, il tradimento alla corte di Giannina, la guerra in Spagna e in Grecia, le vicende private e gli amori dei giovani. Come se il Conte di Montecristo fosse una sorta di libro dei libri, quello di cui Guglielmo e Adso parlano all'interno della biblioteca dell'abbazia, ne Il nome della rosa di Eco.

Perché ancora oggi leggere il Conte di Montecristo, libro scritto nel lontano 1844 e ambientato in Francia negli anni successivi alla caduta di Napoleone, tra Marsiglia e Parigi?
Perché è soprattutto un libro che racconta di sentimenti forti: il tradimento subito dal giovane Edmondo potrebbe essere ambientato anche ai giorni nostri, non ha età. Ci si immedesima immediatamente col ragazzo, ingenuo e pieno di speranze, che finisce intrappolato dentro una buia cella. Dove perde il contatto con la realtà: il tempo che passa (quando esce non sa che anno sia), quale sia il suo aspetto. Rimane, per i carcerieri, solo un numero: il carcerato numero 34.
Ma un altro aspetto che affascina del libro è la complessità della trama nella seconda parte, quando, anni dopo la libertà, Edmondo lascia posto al conte, ed entrano nella storia (o quasi, irrompono nella storia) nuovi personaggi: Alberto de Morcerf, Franz D'Epinay, Bertuccio, il conte Cavalcanti, Andrea, Valentina, Massimiliano Morrel. Pian piano emergono le relazioni tra quest'ultimi e le nostre vecchie conoscenze (lo scrivano divenuto banchiere Danglars, il procuratore Villefort, il conte di Morcerf), che col tempo han cambiato ruolo nella società o nome. Una società, quella francese, che non esita a concedere titoli nobiliari, rispetto, crediti e meriti a coloro che dispongono di ricchezze personali.

E in questa tela di relazioni sociali, personali, di parentela, lo spietato ragno (il conte), che con le sue ricchezze e il suo stile entra nella scena parigina, inizierà le sue mosse di vendetta. Diventando un personaggio sfuggevole: quali pensieri si annidano nella sua mente? Non lo si capisce: tanto che al suo ingresso in scena a Parigi lo si paragona ad un vampiro.
E in effetti qualcosa di demoniaco c'è nella persona di Montecristo: in cima ai suoi pensieri c'è solo la volontà di vendicarsi. E per questo diventerà una sorta di “deus ex machina”: grazie alle sue immense fortune si diverte a forzare il destino secondo i suoi desideri: far nascere un amore o generare odi e dissidi in famiglia, creare fortune o portare al fallimento.

Eco, nella prefazione al libro, parla di libro “mal scritto”, a causa della scrittura ridondante, ripetitiva, ricca di descrizioni. È vero: nato come foilletton, Dumas veniva pagato tanto al rigo. Ma questo non significa che la lettura sia lenta e difficile.
Semplicemente necessita del suo tempo: tempo che investirete su voi stessi.
Questo è uno di quei libri che ti lasciano migliore di quello che eri: più ricco, saziato dell'avventura, dalle storie degli uomini e delle loro passioni che vengono raccontate.
Buon viaggio.
I link su ibs e bol.
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25 agosto 2006

Siamo andati alla caccia del leon ...

Benvenuti alla caccia del cinghiale: lo sapete in quale momento della giornata si effettua la battuta di caccia? No?
Ve lo dico io: alla mattina presto, quando sta per albeggiare e i cinghiali, le cinghialesse e i maialini stanno tornando dalla grufolata quotidiana, anzi notturna.
Una volta ho partecipato anch'io ad un battuta di caccia contro il cinghiale. Ve la racconto.

Il tutto iniziò al bar del paese dove ero in ferie: avevo sentito parlare dei cacciatori, o almeno io li ritenevo tali dai loro discorsi, parlare di una battuta di caccia.
Parlavano sottovoce, tra di loro,come fossero dei congiurati che si approntano ad una rivoluzione.
Ingenuamente e inconscientemente cercai di intrufolarmi nel gruppo di cacciatori, spacciandomi per un cacciatore incallito, uno di quelli che non esitano a sparare su un nido di Peppole, solo per portare a casa un trofeo.

Col senno di poi mi sarei dovuto accorgere della trappola, l'eccessiva gentilezza con la quale mi accettavano nel gruppo e con la quale (con quanti sorrisi e pacche sulle spalle), mi inivitavano a partecipare alla prossima escursione.
Per andare a cacciare il cinghiale.
Ipocritamente mi chiesero "Ma tu te la senti di venire a caccia, la notte, del bosco, al buio ..."
Non potevo deluderli e risposi di si. Mica potevo fare la figura del fifone.
"Bravo" mi dissero "sarà un'esperienza che non ti dimenticherai".

Ci trovammo la notte, ai limiti del bosco: mi ero vestito con una mimetica, ricordo dei messi passati sotto la naja. Mi ero accorto, troppo tardi, che i vecchi e gloriosi anfibi che (con molta fatica) mi ero portato a casa, si erano rotti in punta.
Optai per un paio di scarte da tennis di tela. Il sopra della mimetica era irreperibile. Mi misi il sopra di una tuta, ovviamente non in tinta coi colori della mimetica.
A completare la tenuta da ammazzasette, un capello con la scritta "club Juventus di Amalfi", un giubbetto da pesca (mai usato): più un profugo che un Rambo.

Avrei dovuto farmi venire dei dubbi: possibile che mi invitassero così, senza preparazione, senza conoscermi.
Ero l'unica persona del gruppo senza un'arma? Perchè cosa ci facevo, lì, al buio e al freddo? Ma che cacchio mi era vebuto in mente?
Possibile che l'istinto dell'uomo cacciatore (innato in tutti noi maschietti), sopito durante tutto l'inverno, si dovesse scegliare proprio durante le ferie?

"Ma io cosa devo fare, durante la caccia?"
"L'esca umana"
"E cos'è l'esca umana?" chiesi ingenuamente ...
Il ruolo dell'esca è quello di attirare il capobranco, per permettere alle altre squadre di stanarlo più facilmente.Oramai non potevo più tirami indietro.
Mi lasciarono, solo, in una radura, in attesa ....
Normalmente le squadre di soccorso della battuta riescono ad intervenire in tempo, prima che avvenga l'irreparabile. Prima che l'esca si faccia male, per esempio.Quasi sempre ci riescono .... quasi sempre.

Qualche mese dopo
Come ogni mattina mi sveglia dolorante, nella tana del mio nuovo compagno.
Non è male vita a fianco di un cinghiale.
Un pò rumoroso la notte, specie quando rientra tardi ("ma almeno non fare tutto quel rumore!" gli dico sempre), la dieta è un pò monotona.
Mi sento solo un pò solo: con chi parlo?
Glielo dico sempre, quando fai quei grugniti ... sembri proprio un animale.

Aria nuova per le fiction


Ieri sera si è visto qualcosa di nuovo nel mondo delle fiction su polizia: la nuova serie dell'ispettore Coliandro.
Divertente, grazie al personaggio interpretato da Morelli, calato nei panni di un poliziotto che vorrebbe essere un duro, ma riesce quasi solo a far ridere.

Come nella fuga dall'ospedale, con la flebo al braccio; oppure quando riesce a sfuggire (arrampicandosi su una finestra) da due rottwailer e gli fa un dito, ma poi sbatte la testa sulla tapparella.

Come siamo lontani dai poliziotti visti fino a ieri: brutta imitazione dei colleghi americani.
Complimenti a Lucarelli (che compare in un cameo, come infermiere in un ospedale) e agli altri sceneggiatori, Rigosi, Matrone e i Manetti.
E complimenti anche per la scelta delle musiche, da telefilm anni 70.
Tra gli autori delle canzoni c'è anche Neffa, anche lui in una particina nell'episodio di ieri.

Era ora che in televisione si vedesse qualcosa di nuovo e originale.

24 agosto 2006

Call center: il caso Atesia

Gli ispettori del lavoro del ministro Damiano hanno esaminato il caso Atesia. E hanno stabilito che il lavoro nel call center più grande d´Italia è lavoro subordinato.
E come tale va regolarizzato.

Pronta la risposta dell'azienda contro queste decisioni defidenite «sconcertanti e contraddittorie», denuncia «l´inaccettabile e insostenibile turbamento del mercato» e minaccia la crisi che «obbligherebbe le aziende a fare a meno di 50/60 mila lavoratori». Come dire: sopravviviamo solo se sfruttiamo. E sì, che da tempo Atesia pubblicizza utili da capogiro (53 milioni di euro solo nel 2004), vanta 300 mila contatti ogni giorno e assapora l´idea di quotarsi in borsa.
Facile fare i soldi con la fatica degli altri. E magari non pagare nemmeno le tasse.

Ispettore Coliandro: Il giorno del lupo

Inizia oggi la nuova serie sulla Rai, con protagonista l'ispettore Coliandro, personaggio nato dalla penna di Carlo Lucarelli.
L'episodio di oggi è ispirato al libro "ll giorno del lupo".
Chi è Coliandro? Vorrebbe assomigliare a Callaghan, ma riesce solo a cacciarsi in guai più grossi di lui. Un pò sbruffone, un pò manesco, non molto sveglio in realtà a trovare il filo dei casi, ma comunque un poliziotto onesto. E ostinato.

Parla Lucarelli:
Finalmente! E speriamo che vada bene... sia io che gli altri che hanno partecipato al progetto (da Giampiero Rigosi ai Manetti a Morelli e a tutti gli altri sceneggiatori e protagonisti) ci crediamo molto, i film ci piacciono e io, come autore, mi ritengo molto soddisfatto. Inontre, non sarà storia della televisione e tantomeno storia del cinema, non sarà la rivoluzione della narrativa in tv, ma i quattro Coliandro sono film abbastanza nuovi per il nostro panorama televisivo e spero aprano la strada a fiction un po' diverse dal solito. Chi conosce Coliandro sa che è un antieroe, nel vero senso della parola, e già questo è un po' una novità. Vedremo e speriamo, vista la collocazione nel palinsesto... E qui vengo a qualche considerazione che avrei dovuto fare prima per dissipare qualche voce inesatta (al solito, dovrei frequentare più spesso, ma in questo periodo ho avuto un sacco di piccoli problemi). Dunque, nella realizzazione di Coliandro non siamo mai stati censurati. Abbiamo dovuto lottare un po' (neanche tantissimo) per non farci "normalizzare" dagli standard televisivi che avrebbero voluto Coliandro un po' più eroe e meno politicamente scorretto, meno "cazzo" e "minchia", meno morti, più sentimento e storie meno problematiche. Non è che abbiamo dovuto litigare, abbiamo solo resistito e siamo arrivati a quello che riteniamo un compromesso accettabile. Neanche dopo siamo stati censurati. Non c'entra l'orientamento del precedente governo se non che magari sono andati avanti progetti più "sponsorizzati" del nostro, ma questo è normale in RAI da sempre. Io non parlerei di censura, ma di "timidezza". Coliandro è sempre stato ritenuto un progetto strano e a rischio prorio perché nuovo e fuori dagli standard, per cui ci hanno pensato tanto prima di prendersi la responsabilità di metterlo fuori e quando lo hanno fatto continuano in questo vorrei e non vorrei che ci fa andare con una buona pubblicità ma in un periodo poco importante, per cui se andiamo male non è un gran danno. Del resto, anche Blu Notte nel suo primo anno di vita (si chiamava Mistero in Blu) cambiò di giorno per tre volte prima che ci si rendesse conto che era un progetto su cui puntare e non un semplice tappabuchi. Timidezza, quindi, che è uno dei mali principali della nostra televisione. Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia...
Technorati:

23 agosto 2006

Buon rientro a tutti

Sono rientrato dalle vacanze.
Partivo lasciando una città in morsa all'afa e al caldo, e ora trovo il fresco e la pioggia.
Partivo lasciando una guerra, e mi ritrovo ora con una nuova missione di pace in Libano. E non capisco come mai, quelli che si erano opposti al rifinanziamento della guerra (pardon "missione di pace") in Iraq, non alzino la voce ora. La missione di pace costa, economicamente. Costerà forse anche dal punto di vista umano. E sentire, con tutta tranquillità che andremo in Libano con forse 3000 uomini, a capo della missione addirittura, mi lascia perplesso. Dove arriva, specie dalla sinistra, tutta questa smania?

Certo c'è la risoluzione dell'Onu. Ma perchè deve essere l'Italia a pagare i cocci rotti (chi rompe paga)? Chi ha permesso ad Israele di portare avanto questa guerra? Chi ha tollerato i governi e le politiche antisraeliane in medio oriente (dal Libano alla Siria)?

Ma è il mondo che sta cambiando: Chavez oggi è in visita in Cina. Petrolio in cambio della costruzione di infrastrutture per il paese: strade, ferrovie ..
Il gigante Russo non fa più paura (oggi alle prese con l'estremismo razzista in casa). Blair è alle prese con le le elezioni. E gli Stati Uniti han capito che non si può far politica estera da soli.


Partivo con L'Italia che doveva affrontare ancora la questione dei Pacs, e ancora lo deve fare. Per l'indulto han trovato subito l'accordo. Quando si tratta di far uscire la gente dalle prigioni. Chissà come si sono svuotate le carceri..

Partivo col problema dell'immigrazione: nuova stagione estiva, nuovi sbarchi e nuove morti. Gente che sperava di trovare in Italia un paradiso che non c'è. Almeno avessimo ancora la schiavitù, viaggerebbero sotto coperta sui bastimenti.

Partivo lasciando Moggi (e la Juve) condannato, e ora me lo ritrovo quasi miracolato. A quando l'ingresso in politica?