21 luglio 2006

La donna che visse due volte (Vertigo) di Alfred Hitchcock

Una storia d'amore, ossessione e pazzia, che coinvolge due donne e un uomo. Un film con dentro due storie.
La prima inizia con l'incidente capitato al detective John 'Scottie' Ferguson (James Stewart): durante un inseguimento scopre di soffrire di vertigine e un collega, nel tentativo di salvarlo, muore. In John rimane il senso di colpa, sentendosi causa della morte e la fobia dell'altezza. Questo lo porta ad uscira dalla polizia.

Un amico gli chiede di seguire la moglie, Madeleine Elster (Kim Novak), perchè teme che sia ossessionata da una persona morta a fine 800, Carlotta Valdes, sua lontana parente. John la salva una prima volta da un tentativo di suicidio ..
nasce in John un senso di protezione che presto sfocia in amore, tra i due.
Culmine della (prima) storia d'amore è la scena un bosco di antiche sequoie Madeleine, in un momento nel quale si sente Carlotta: di fronte ad un tronco di sequoia sul quale sono state indicate le date di importanti momenti storici, sussurra
"Here I was born, and there I died. It was only a moment for you; you took no notice."

John non riesce a salvarla una seconda volta, quando Madeleine si getta dalla torre della missione dove la vera Carlotta aveva vissuto da giovane.
John rimane scosso da questa morte: crede di vedere il volto di Madeleine ovunque, nei locali, per strada.

Finchè un giorno per strada incontra una ragazza Judy Barton, che le somiglia molto. Una era bionda platino, l'altra bruna. Si conoscono e iniziano una nuova relazione. A parti inverse: ad essere ossessionato, questa volta, è lui, che costringe Judy a comportarsi, vestirsi come l'altra donna.Fino allo sconvolgente finale.

Un film intenso: dominato dai colori accesi: come il rosso (per la pazzia) che domina la scena che introduce nel film il personaggio di Madeleine, in un ristorante di San Francisco. Colori e musica sono dosati ad arte da Hitchcock per evidenziare l'angoscia e il senso di colpa di Scotty. Ossessionato da un amore che non è riuscito a proteggere: il senso di impotenza che lo prende di fronte alla paura della vertigine diviene il senso di impotenza nel non saper difendere ciò che ama (o ha amato).
La vertigine di Stewart diventa metafora dell'impotenza nel saper raggiungere l'amore, nel saper penetrare la natura femminile, sfuggente e misteriosa.

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