26 luglio 2006

Il quaderno nero dell'amore, un giudizio finale

Ho finito il libro e confermo la precedente impressione: un libro con personaggi, forse reali, ma certamente lontani anni luce dalla realtà che conosco. Sicuramente persone che è meglio evitare, se le conosci.

Non mi ha convinto nemmeno lo stile, cinico e freddo, usato per raccontare le situazioni. Come se avesse solo voluto raccontare un certo mondo, senza voler esprimere alcun giudizio di merito.
"Io scrivo di ricchi non di ninfomani" (racconta la scrittrice su
Vanity Fair): ricchi, famosi, arricchiti e quelli che vorrebbero diventarlo (ricchi e famosi).
Persone che alla fine rimangono insoddisfatte da quallo che hanno: se le prime pagine sono una confessione contro l'amore "l'amore è una cazzata", il libro si chiude con l'opposto "l'amore è una carezza".

Forse una speranza per chi legge? Che la risposta alla domanda sul come raggiungere la felicità e l'amore non può essere data da tutto il benessere, il materialismo di cui sono pieni i personaggi?
Speriamo.
Qui trovate l'intervista sul sito 24sette
Technorati:

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