10 maggio 2006

A mani vuote di Valerio Varesi

La trama:
Il caldo umido e appiccicoso di un agosto a Parma riflette, curiosamente, la condizione del commissario Soneri, alle prese con un caso bollente, che lo invischia sempre più e la cui soluzione non è affatto a portata di mano per dargli un po' di respiro.
....
Una criminalità di tipo nuovo, travestita da irreprensibili società finanziarie e immobiliari, ha rimpiazzato la vecchia guardia, costituita da tipi come Gerlanda, ormai buoni solo per la pensione. E al commissario non rimane che prenderne atto mentre, con amarezza mista a indignazione, si avvia a chiudere il caso.

Caro commissario Soneri
lei dovrebbe trovarsi un altro lavoro.
Anzichè commissario della Mobile della Questura di Parma, costretto ad osservare quasi impotente una città che era ricca e felice, diventare oziosa, povera e ignorante.
Una città cui qualcuno ha rubato la musica, rapinando Gondo (un suonatore di strada) della sua fisarmonica. Una città cui qualcuno ha rubato il gusto del bello.
Povero commissario: lei deve risolvere un caso che sembra legato al mondo dell'usura, e che porterebbe ad una semplice responsabile.
Ma è un caso che in realtà nasconde, una volta tolto il coperchio, tutto il marcio della nostra società. Ricerca di facili guadagni, usura, spaccio della droga e prostituzione.
Un nuovo virus della criminalità, feroce e determinato che ha soppiantato il precedente, assorbendolo o eliminandolo.
Bande di albanesi e esponento della ndrangheta.
Lei avrebbe dovuto fare il dottore: capace com'è di fare l'analisi del malato che la sua città. Parma.
Lei, a causa del suo rigore morale, avrà molti problemi, dovrà inghiottire molti bocconi amari.
In fede Aldo


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