02 marzo 2006

Il solito discorso retorico

Ho ascoltato su Rete4 il discorso di Berlusconi al congresso.
Un buon discorso, secondo il suo stile: ha ringraziato l'america per "Per aver salvato il mio Paese dal fascismo e dal nazismo a costo del sacrificio di tante giovani vite americane" (e gli inglesi? i canadesi? ..).

L'invito all'Europa a seguire l'America e a non contrapporsi: "Non possiamo - osserva Berlusconi - avere due occidenti, l'Europa ha bisogno dell'America e l'America ha bisogno dell'Europa".
Proprio nella giornata in cui il Consiglio d' Europa punta il dito contro l'Italia per i rapimenti della Cia.
Proprio nella giornata nella quale il governo Blair è messo in crisi proprio da Berlusconi, per la vicenda Mills.

Ha parlato anche dell'Islam:
"Solo la democrazia può portare la libertà, libertà politica, religiosa e di mercato e gli Usa in questo sono la forza che guida il vento della libertà".
Come la democrazia che abbiamo esportato in Iraq?


Un discorso che poteva andare bene nel 2003, alla fine della guerra del golfo.
Oggi, con la guerra civile in Iraq, gli attentati in Pakistan, la questione iraniana, mi è sembrato un discorso veramente vecchio e inutile.
A qualcuno è sembrato un discorso liberal: francamente uno che è il più grande monopolista, la persona che riassume il più grande conflitto di interessi (è il politico italiano più ricco), non può considerarsi liberal.
Ma è una mia opinione.
Checchè ne dicano i blogger e i commentatori di destra. Il nostro prestigio non cresce con discorsi del genere.
Tra l'altro la sua pronuncia dell'inglese è veramente scolastica. Almeno su questo punto poteva sforzarsi.
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