15 marzo 2006

Cos'è accaduto alla signora perbene di Loriano Macchiavelli

La signora perbene del titolo è la città di Bologna, centro di tutti i gialli di Loriano Macchiavelli. Una signora perbene, l'isola felice degli anni sessanta che non è più la stessa. Una nobildonna decaduta, come dice Loriano nella prefazione. Una città che è diventata bigotta, conservatrice, reazionaria e borghese sede di scontri, di morti e di disordine ... nonostante qualcuno nella città non voglia vedere questa decadenza.

Durante una manifestazione politica, una spesa proletaria, un uomo viene ucciso. Siamo a fine anni 70, a Bologna: il movente dell'omicidio deve essere per forza politico.E le indagini della questura di Bologna seguono subito questa pista naturale.
Una città, un morto: manca l'indagatore. E' il sergente Sarti Antonio, il questurino, l'amante del caffè (ma che sia buono), sempre in preda alla sua colite di origine nervosa.
Qualcuno, nell'ambiente dei manifestanti, avvisa Sarti dell'esistenza di un nastro da 16 mm che mostrerebbe le immagini degli scontri tra i manifestanti e la polizia e dal quale si potrebbe capire chi ha sparato veramente a Clodetti Vincenzo, in via dell'Indipendenza.

E la nuova pista porta Sarti in una nuova direzione, lontano dal delitto, verso una Bologna "bene" che ha un sacco di scheletri nell'armadio. E come al solito si dovrà sorbire i cicchetti dell'ispettore capo Raimondi Cesare.
Il libro, uscito per la prima volta nel 1979, traccia il quadro di una Bologna che non è più l'isola felice, e che sta cambiando: cambiamento che in pochi erano riuscito a cogliere direttamente in quegli anni. Per incapacità o per illusione.
Nonostante i morti sotto i portici e i blindati dei carabinieri a presidiare le piazze. Loriano, come racconta sempre nella prefazione, ha provato a scattare una foto di questa "signora perbene".

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