28 febbraio 2006

Tagliate le radici delle nuove BR

"Tutte le radici della nuove Brigate Rosse sono state tagliate". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, nel corso di un convegno sulla sicurezza a Milano.
Possiamo mettere in soffitta le BR, almeno fino alla prossima volta che serviranno al governo per attacare la sinistra. Come per la
TAV, per le olimpiadi a Torino ...

Technorati: , ,

Rita for president!

Ci sono momenti in cui cadono le braccia: come quando arriva la notizia di Fisichella nella Margherita, di De Mita capolista in Campania, Mastella con l'Udeur ...
E pensi: riuscirò a sopportare tutto questo?

Poi vedi la crescita dei movimenti dal basso, lontano dagli inciuci, dalle logiche di botteghino ... io do un seggio a te, tu dai un seggio a me ...

E i candidati come Rita Borsellino danno la speranza che si può uscire dal pantano.
Forza Rita!

Technorati:

Inizia la censura in Italia

E' iniziata la censura su internet anche in Italia: dall'articolo di Gilberto Mondi su punto-informatico
I Monopoli dello Stato lo avevano detto ed ora, grazie all'intervento normativo della Finanziaria, è stato fatto: il nostro paese è il primo nell'intero occidente democratico ad aver istituzionalizzato il web hijacking, odiosa pratica di sequestro dei siti web fin qui appannaggio di truffatori, cracker e phisher di varia natura.

E si instaura un primo precedente: si inizia dalle scommesse e poi, quali altri siti saranno bloccati?
Technorati: , ,

Un sistema al collasso

Il presidente della corte d'Appello di Milano, Giuseppe Grechi lancia l'allarme: con i tagli alla finanziaria rischiano di rimanere senza pc e rete informatica per poter lavorare.
Il contratto di manutenzione dei pc scade il 1 marzo, e le aziende aspettano di essere pagate da 15 mesi.
Vogliamo tornare ai registri cartacei, ai faldoni, alla penna e calamaio? E' in questo modo che vogliamo snellire la giustizia?
Ricordo anche che questo governo è quello che ha vatato la
ex Cirielli (ex salva Previti): più prescrizione per tutti.
Per cui, da una parte una legge che accorcia i tempi per un reato (o alcune categorie di reato) non è più punibile, dall'altra il governo che taglia i finanziamenti alla magistratura.
Forse per questo che esistono i legami occulti tra magistrati e coop rosse?
Perchè i magistrati sono costretti a comprarsi i pc alle coop?

Dei rischi dei tagli alla finanziaria ne aveva parlato Caselli su
centomovimenti.

Nel frattempo a Milano inaugurata la "Città del Cinema": presente tutta la Casa delle Libertà in grande spolvero. Da Berlusconi, Formigoni, Albertini, Bossi, Temonti, Castelli ...
La Regione, rappresentata anche dall'assessore alle culture Albertoni, ha ''fortemente voluto, progettato e interamente finanziato'' con circa 8 milioni di euro il progetto di una Citta' del Cinema lombarda a Milano. Questa struttura, che si presenta imponente, e' infatti destinata ad ospitare spazi per la didattica e la formazione nei settori del cinema e della fiction televisiva, oltre che un 'Polo cine-audio-visuale', in cui saranno collocati diversi archivi.

Capito bene? 8 milioni di euro, per fare fiction. Come la piccola vedetta lombarda, La storia della Lega dei comuni contro l'imperatore, ...

Technorati: ,

27 febbraio 2006

E' la fine dell'Unione?

Dopo il caso Enel-Suez si potrà ancora parlare di Europa unita?
Francesco fa una complessa analisi sull'ipocrisia delle leggi liberiste e sul libero mercato, sostenendo che Villepin e Zapatero hanno ragione perchè "è impossibile non tutelare gli interessi nazionali se questi poi, non tutelati, possono avere ricadute negative solo sulla nazione in questione".

Vedere quello che è successo in Italia con la Thyssen Krupp a Terni.
Intanto in Italia la crisi con la Francia da lo spunto agli antieuropeisti:
Il ministro del Welfare: chiederò misure protezionistiche a favore dell'industria tessile-calzature-abbigliamento e contro la Cina.
Tremonti addirittura paventa un ritorno all’Europa del 1914 o forse addirittura pre congresso di Vienna perchè parla di un'Europa "degli zar e dei kaiser".
Difficile essere per il mercato comune e globale e poi voler tornare ai dazi.
In un Europa disunita, anche il ruolo dell'Italia in Europa sarebbe notevolmente ridotto: dalla crisi dell'Unione abbiamo tutti da perderci.

Technorati: , ,

I promessi sposi

Dalla Kermesse al Palalottomatica:
''Il programma dell'Unione è di 280 pagine, quando si finisce di leggere sono finite le elezioni. Tu pensi, 'ora vado a votare', ma siamo già a giugno. Vorrei sapere, lo vendono anche a fascicoli? Come va a finire, Luxuria e Mastella si sposano?"
(lo show di Maurizio Crozza)

Volete mettere questa con le barzellette del premier?
Technorati:

26 febbraio 2006

Il nome della rosa di Umberto Eco

Un libro appassionante, difficile, complesso, un giallo storico ma allo stesso tempo un libro ricco di spunti attuali. Come è possibile che un libro possa essere allo stesso tempo tutto questo?
Perché è un libro che si può leggere a più livelli: un giallo, prima di tutto, con l'investigatore e il suo assistente, cioè Guglielmo da Baskerville e il giovane benedettino Adso da Melk (come non paragonarli a Sherlock Holmes e Watson). Un giallo, ma anche un rilettura critica di un periodo storico della Chiesa (e con esso della storia europea), lacerata da movimenti scismatici ed eretici, ma anche da movimenti riformatori che ne chiedevano una riforma dei costumi, che cercò di affrontare e combattere con l'inquisizione.
Facciamo un'analisi per punti.

Il contesto storico

Siamo nel 1307, in piena lotta per le investiture, una lotta tra papato e impero (Ludovico il bavaro e Giovanni XXII). Il papato e la sua corte si è ritirato ad Avignone, sotto la protezione del re di Francia, mentre nella Chiesa infuria la rivolta degli ordini minori e dell'ordine dei francescani contro l'opulenza e l'ostentazione della ricchezza. Questi movimenti, dal basso, sotto l'esempio dell'opera di San Francesco chiedono al papa una riforma dei costumi ma soprattutto l'approvazione della loro regola. I francescani furono utilizzati dall'imperatore che, apparentemente ne prese le difese, per mettere in difficoltà il papa.
Il libro narra di eventi storici reali, come il capitolo di Perugia (riunitosi nel 1322), e anche alcuni personaggi sono realmente esistiti, come Michele da Cesena, l'eretico Dolcino. L'Europa era attraversata da movimenti eretici che, spesso, prendevano come proprie, idee e posizioni di movimenti religiosi riconosciuti: nel corso del racconto Guglielmo, per spiegare ad Adso il fenomeno dell'eresia, usa la metafora del grande fiume che, all'approssimarsi del mare si perde in numerosi rivoli che da questo si separano.

L'io narrante
Eco ha deciso di raccontare la storia con lo sguardo ingenuo del giovane Adso, che si trova immerso, improvvisamente, in una realtà che non capisce. D'improvviso si rende conto di quanto sia difficile distinguere il bene dal male, l'eretico dal “giusto”. Si appoggia allora alla filosofia di Guglielmo, nella speranza di arrivare ad una maggiore chiarezza. Ma, dopo il triste finale, anche lui arriverà alla conclusione per cui non esiste un'unica verità, certa.
Adso scoprirà, suo malgrado, l'amore, per una breve ma intensa parentesi: sarà un'esperienza tragica, che verrà conclusa dalla stupenda frase “dell'unico amore terreno della mia vita non sapevo, e non seppi mai, il nome”.

La giustizia
Un altro tema portante del libro è quello della giustizia: in un mondo dove è forte il contrasto tra la ricchezza e l'opulenza (anche a tavola) dell'abbazia e la miseria dei famigli, dei contadini. Dove il mondo ecclesiastico si perde in inutili discussioni sulla povertà di Cristo, mentre fuori dalle mura della rocca (come dovesse difendere un castello signorile e non uomini di Chiesa) la povertà spinge la gente alla fame. Senza speranza di riscatto: anzi con la sola prospettiva della lotta. Ed ecco sorgere i falsi predicatori i quali, facendo leva sul desiderio di giustizia (inteso come una migliore distribuzione delle ricchezze), riunivano folle sempre più grandi diseredati. Folle che si trasformavano in razziatori, che, in una falsa orgia mistica, senza alcun controllo, vagavano per il paese come un'orda incontrollabile.
Come la storia di Dolcino e gli altri fraticelli, minoriti, pseudo apostoli.
Nel processo al cellario (Remigio da Varagine) da parte dell'inquisitore Bernardo Gui questi afferma “che la giustizia non è mossa dalla fretta, come credevano gli pseudo apostoli, e quella di Dio ha secoli a disposizione”.
Pochi paragrafi prima, Guglielmo, commentando le stragi e le morti dei dolciniani aveva commentato così la loro fede mistica “Cosa vi terrorizza di più della loro purezza?” chiede Adso “La fretta” risponde Guglielmo.
La fretta temuta a Guglielmo è quella di chi cerca la verità e la sua “giustizia” a prescindere dalle regole e dalle leggi. Ma è anche peggiore la assenza di fretta di Bernardo: è la calma (ma sarebbe più giusto dire l'arroganza) di chi sa di essere uno strumento di mantenimento del potere più che un amministratore di giustizia. Un potere mantenuto con la paura, con gli strumenti della tortura, con i fuochi delle pire che bruciavano i corpi dei monaci eretici.

La biblioteca
Centro della cupa abbazia è la biblioteca; costruita per difendere il suo sapere, anziché farlo circolare. Ma è anche il centro del mistero: nell'abbazia lavorano i monaci che muoiono per mano di un assassino misterioso, nella biblioteca si custodiscono libri segreti, la cui divulgazione è fortemente osteggiata dall'abate, dal bibliotecario Malachia e dal monaco Jorge: quali contenuti incredibili sono custoditi, tali che se rivelati agli umili, farebbero cadere, travolgerebbe gli equilibri sui quali si basa il potere della Chiesa? La scoperta di questo arriverà a Gugliemo, al termine del libro dopo un aspro confronto col “venerabile” Jorge.

Il libro è stato scritto nel 1980, in un Italia attraversata dal pericolo del terrorismo, che cercava, con le proprie leggi, di ristabilire un proprio ordine nella società. Difficile non fare un paragone tra la storia raccontata ne Il nome della rosa, e la storia del nostro paese. I pseudo apostoli, i minori come i “compagni che sbagliano”.
Ma come non paragonare l'ottusità con la quale, alcuni personaggi dell'abbazia cercano di difendere i valori della Chiesa, nascondendo la verità e la conoscenza, e arrivando persino ad uccidere, con gli estremismi religiosi, così accessi nel mondo di oggi?
Insomma un libro ricco di spunti attuali, raccontato cercando di ricreare il più possibile l'atmosfera medioevale. Per questo i dialoghi, che Guglielmo scambia una volta con Ubertino, con i prelati papali da Avignone, con Abbone sono volutamente “pesanti” e complessi, infarciti di citazioni in latino. Come dicevo, è un libro che permette tutti i livelli di lettura, ma che pretende i suoi tempi dal lettore: che invito a non scoraggiarsi dopo i primi dialoghi, e a mantenere la costanza e la forza di arrivare fino al segreto del “finis africae”. Lì dove i leoni proteggono i segreti dell'abbazia.

Link sul sito di ibs (versione economica) e bol (versione economica) .
Technorati: ,

25 febbraio 2006

Difendersi accusando

Questa sembra essere la strategia della CdL: alzare il polverone, accusare tutti, la sinistra del pericolo comunista (il comunismo è fonte di terrore, paura, miseria e morte, "Questa filosofia ogni volta che si è trasformata in forza di governo ha dato morte ai propri cittadini" unità), i magistrati di essere collusi con la sinistra, le coop e il partito comunista ("l'intreccio inaccettabile tra giunte rosse, magistratura rossa, coop rosse e il Partito comunista che ha cambiato ma i cui dirigenti vengono dalla stessa scuola che ha corrotto le menti di troppi, troppi italiani" sempre unità).
I giudici mi accusano? E io accuso i guidici!

Gli fa da spalla Casini: "Non accettiamo prediche, con serenità diciamo all'Anm: fate pulizia in casa vostra e sarete più credibili con tutti" (dal corriere) .. "esistono troppe pecore nere, come Libero Mancuso a Bologna. Non è Berlusconi l'avversario dei magistrati ".

Guai a parlargli della candidatura di Cuffaro. L'errore dei magistrati è di non essere mafiosi. O avere condanne o semplici indagini a proprio carico.
Intanto, mentre la candidatura di D'Ambrosio ha gettato scompiglio, AN candida tranquillamente l'avvocato Giulia Bongiorno, con la benedizione di Belzebù Andreotti.
Giulio Andreotti ha intenzione di essere il sostenitore più accanito di Giulia Bongiorno in questa sua avventura di candidata alle elezioni politiche per An.

Un condannato per mafia che sostiene l'avvocato che lo difese. Beh: è proprio la casa delle libertà.

Intanto mentre in Italia ci si accapiglia per la par condicio, per i
sondaggi, tra barzellette (Violante incontra D'Alema e gli dice: ti racconto una barzelletta su Berlusconi. C'è la moglie di Berlusconi che va al suo funerale. D'Alema replica “basta così è già bella”) e a chi la spara più grossa (Prodi contro Berlusconi), in Iraq sta scoppiando la guerra civile.
Ve ne siete accorti?
Technorati: , , , ,

24 febbraio 2006

La scuola secondo Formigoni

Rifondazione comunista ha presentato il suo rapporto sulla gestione dei bonus scuola nella Lombardia di Formigoni:
  • 42 milioni di euro sono stati dati a 62000 studenti delle scuole private (circa 670 euro a testa)
  • per gli studenti delle scuole pubbliche la cifra è di 7 euro a studente
  • Oltre il 50% (22 mln) di questi 42 milioni di euro è stato assegnato a famiglie con un reddito annuo dichiarato tra 40 e 186 mila euro

Inoltre, sebbene l'iniziativa del bonus sia stata pubblicizzata dalla regione come un incentivo alla libera scelta dell'istruzione, gli studenti delle scuole private sono cresciuti di pochi punti percentuali. Ergo, i destinatari dei soldi erano famiglie che non avevano bisogno del bonus.

Non si può più parlare di bonus: questo è un vero e proprio sperpero di denaro pubblico agli elettori della maggioranza in regione.

Technorati: ,

L'esito della commissione d'inchiesta su Ilaria Alpi

L'esito della Commisione presieduta dall'avvocato Carlo Taormina: "un sequestro finito male".
La giornalista del Tg-3 Ilaria Alpi e l'operatore televisivo Miran Hrovatin, furono uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio per un tentativo di sequestro finito male. E' quanto ha stabilito la commissione parlamentare di inchiesta sul caso presieduta da Carlo Taormina che oggi ha approvato a maggioranza (12 a 7) la relazione finale. (
rainews24)

Dunque non più dei
turisti per caso, come aveva concluso inizialmente ...
I due giornalisti si recarono in Somalia per seguire la partenza del contingente italiano, passarono invece una settimana di vacanze conclusasi tragicamente.(Carlo Taormina)

Un'altra commissione, quella sulle morti da
Uranio Impoverito sta arrivando al termine:
Sarebbero almeno 15 i soldati che hanno fatto ritorno dall'Iraq gravemente ammalati a causa dell'uranio impoverito. La notizia è pubblicata oggi dal quotidiano il Manifesto che cita dati dell'Osservatorio Militare.
Sale così ad oltre 300 i militari ammalati dal 1998, 44 sono morti. Intanto si attendono per martedì prossimo le conclusioni della Commissione d'inchiesta parlamentare istituita per far luce sui possibili legami tra le malattie riscontrate nei soldati e l'uso di munizioni all'uranio impoverito.
Technorati: , ,

Beretta connection

L'inchiesta dell'Espresso parla di un traffico di pistole Beretta italiane finite in Iraq. Ma dalla parte sbagliata: ai guerriglieri iraqeni (terroristi? partigiani? come li dobbiamo chiamare allora? sostenitori del made in Italy?)

È accaduto l'8 febbraio, quando nel decreto per le Olimpiadi, approvato dalla maggioranza a colpi di fiducia, è spuntato un articolo che non riguarda le gare di sci, quelle di bob o la sicurezza dei Giochi, ma la compravendita delle armi da guerra. Due righe in tutto con cui il governo permette ai fabbricanti di mitragliatrici e fucili anche "la riparazione delle armi prodotte" e "le attività commerciali connesse". Nove parole dietro le quali si nasconde l'ennesima legge ad personam, anzi ad armam. Una legge che salva le pistole di un caro amico e sostenitore del leader di Forza Italia, Ugo Gussalli Beretta, patron dell'omonima industria di Gardone Val Trompia, e soprattutto tenta di mettere la sordina a uno scandalo con pochi precedenti: la svendita da parte del Viminale di migliaia di pistole della Polizia che oggi sparano in Iraq non solo in mano alle forze dell'ordine locali, ma anche in quelle degli amici di Al Zarqawi.

Complimenti questa maggioranza che le pensa tutte pur di rilanciare l'industria italiana.

Technorati: , ,

23 febbraio 2006

Petizione! Petizione!

Cari pollalori delle Ferrovie Nord!
Siete insoddisfatti degli (avventurosi) viaggi che fate?
Allora firmate qui. E passate parola !!

Vogliamo ricordare la giornata della neve (27/01), il treno sul masso (18/01), la linea aerea caduta ... ????
Technorati: , ,

Berlusconi a Torte in faccia

Silvio Berlusconi a sorpresa va a trovare l'amico Pierfrancesco Pingitore al teatro "Bagaglino", per la trasmissione Torte in faccia.
Immagino la fila fuori dal teatro ...
Un dubbio: tirare la torta in faccia è un caso di violenza politica?

Un ricordo per Luca Rossi

23 febbraio 1986: Luca e Dario stanno aspettando la filovia in piazzale Lugano.
Poco distante, in un altro punto della stessa piazza, alcune persone discutono animatamente e scoppia una rissa. Un agente in forza alla Digos, fuori servizio, interviene per sedare tale rissa ma, incapace di affrontare la situazione con la ragione, l’autorità ed i mezzi consentiti dalla legge, estrae la sua pistola di ordinanza e piegate leggermente le ginocchia in posizione di tiro punta e spara.
Due colpi lacerano l’aria: una traiettoria dall’esito micidiale collega il reale all’ideale.Improvvisamente Luca è a terra ferito a morte. Uno dei proiettili lo ha raggiunto al fianco di rimbalzo.
La sua vita è straziata: morirà durante la notte, in ospedale
. (dal sito
luca-rossi).

Luca Rossi è una delle tante vittime, di quel periodo. Ma non è stato ucciso durante un corteo, uno scontro di piazza.
E' stato ucciso dal clima teso, nel quale la politica era di scontro e non di confronto. Clima surriscaldato dalla
Legge Reale (qui il libro bianco sulle vittime).
Technorati: ,

22 febbraio 2006

Anche i mercenari italiani ..


Anche i mercenari italiani hanno torturato i prigionieri in Iraq. (unità e repubblica)
Lo ha dichiarato Ali Shalal al Kaisi in un'intervista a
Rainews24:
La persona che mi torturava parlava la lingua araba molto bene. Si e’presentato con una musica in sottofondo, “By the rivers of Babylon”, mi diceva che aveva gia’ lavorato a Gaza e che aveva fatto parlare molte persone. Ogni volta che usavano gli elettrodi sentivo gli occhi che fuoriuscivano dalle orbite.
Gli abbiamo fatto vedere come tortura un italiano?
Technorati: ,

E' ufficiale: dobbiamo vederci i reality

"Che tempo che fa", il programma di Raitre condotto da Fabio Fazio, ha violato le disposizioni dell'atto di indirizzo della commissione di Vigilanza sulla Rai relative in particolare alla presenza dei politici nei programmi di intrattenimento. (corriere).
I motivi?
  • La satira di Cornacchione
  • gli ospiti stessi del programma (come il politologo Sartori)
  • lo stile di conduzione di Fabio Fazio

I consiglieri polisti della tv di Stato sferrano un attacco mirato a RaiTre e a "Che tempo che fa", di cui chiedono la "chiusura". Sono gli stessi consiglieri polisti che vogliono rimpiazzare il direttore di Rai Due Ferrario con Marano (quota Lega) proprio mentre la Seconda Rete ospita l'evento chiave dell'anno, le Olimpiadi. E le nomine di fine legislatura saranno molte di più, sembra: fino a 25. (repubblica).

Su La stampa potete leggere la motivazione:
Nel ciclo di trasmissioni "Che tempo che fa" diffuse dal 4 novembre 2005 al 5 febbraio 2006, da qualificarsi come programmi di intrattenimento - sostiente l'Authority - si è registrata infatti l'abituale presenza di esponenti politici, intensificatasi nell'approssimarsi della campagna elettorale, senza che tale presenza trovasse motivazione nella particolare competenza degli invitati sui temi trattati.

Per cui, sembra di capire, Fazio poteva ospitare i politici solo se parlavano del tempo. E magari avrebbero detto anche cose sensate?

Testa di ariete del Polo, nel gruppo dei consiglieri Rai, è Petroni (Forza Italia). E' lui, il 13 febbraio, a scrivere una prima lettera al direttore generale Meocci. Petroni critica la presenza a "Che tempo che fa", domenica sera, di Giovanni Sartori:
Perché chiamare - si chiede - proprio il politologo che nel suo libro ("con toni di parte") ha criticato il federalismo voluto dal centrodestra? Petroni attacca poi gli "accenti sapidi" con cui Cornacchione ha imitato il premier Berlusconi.
Ma critica soprattutto il conduttore Fazio "che irride alla par condicio", animato da una "specifica volontà di ignorare le norme in vigore".

Insomma, secondo Petroni, durante la campagna elettorale, dobbiamo vedere solo fiction o reality. Ci prendono per dementi? E, dopo Fazio, cosa facciamo chiudere? Blob?

Ma in realtà, a voler essere cattivi, forse dietro c'è il discorso delle 25 nomine dirigenziali di fine legislatura (sarebbe la prima volta che la Rai fa delle nomine a fine legislatura). Sono nomine importanti: la guida dell'agenzia pubblicitaria Sipra, le Direzioni Acquisti, Immobili, Finanza.
Si profila un inciucio tra Meocci con i consiglieri dell'Unione (che han votato contro la mozione a Fazio)? Chiudete un occhio su Fazio (congelato fino ad aprile) e ci accorderemo sulle nomine?
Quando finalmente avremo una Rai lontano dai partiti?
Technorati: , , ,

Si deve continuare a studiare ...

Sempre più difficile trovare lavoro. Si "deve" continuare a studiare: questo è l'esito della indagine sulla condizione occupazionale dei laureati del Consorzio Almalaurea (repubblica).

Ma non è che possiamo studiare tutta la vita, prima o poi uno un lavoro lo deve trovare.

Non si diceva che il pezzo di carta serve a trovare lavoro? Cosa è successo, che serve un pezzo di carta sempre più grande?

La strage di via Carcano

5 maggio 2003: Gli uomini dei reparti speciali, dopo ore di assedio, fanno irruzione nell'appartamento e trovano i corpi senza vita di Andrea Calderini e di Elietta Scalori. La donna è crivellata di proiettili, l'uomo si è sparato in bocca. Finisce così, con un epilogo sanguinoso, il dramma della follia di Andrea Calderini. Dopo aver ucciso una donna, ferito tre passanti, due uomini e una donna, si era barricato in casa. (repubblica)

Ieri i familiari delle vittime e le persone ferite si sono ritrovati a Milano: hanno chiesto il motivo per cui la legge che rivede la procedura di rilascio del porto d'armi (per uso sportivo) è bloccato al senato da due anni. Erano presenti anche Fiorello Cortiana (relatore della proposta di legge) e Milly Moratti.
Infatti per possedere un'arma ad uso sportivo è sufficiente il certificato di idoneità di un solo medico.
La loro proposta è quella di far esaminare la domanda da una commissione che stabilisca se il richiedente possiede i requisiti neuro psichiatrici.

Giangiacomo Schiavi sul Corriere scrive:
Sulle armi da fuoco arriviamo ad assurdi paradossi: per un archibugio arrugginito ereditato dal nonno si chiede la prova di tiro al poligono, pena un multa salata; per una pistola che può uccidere la procedura è la stessa. Il certificato medico, come il caso Calderini ha dimostrato, può essere un pro forma. Se non si intrecciano i controlli continueremo a registrare casi in cui qualcuno, squilibrato o no, gira in mezzo a noi con la licenza di uccidere.

Perchè la legge sulla legittima difesa è stata approvata così in fretta, mentre questa (che pone invece delle restrizione al possesso delle armi) è bloccata?
Forse perchè va contro la lobby delle armi? Forse perchè tutela le fasce deboli, per es, le donne, sempre più vittime di omicidi domestici?
Technorati: , , ,

I profughi di Malpensa

Vi ricordate il film The Terminal con Tom Hanks? Parlava di un profugo iraniano costretto a vivere nel terminal dell'areoporto. Il suo passaporto viene ritirato (per un colpo di stato nel suo paese) all'aereoporto e non può essere accolto in america.
Solo un film?
40 richiedenti asilo politico, provenienti da
Togo, Costa d’Avorio, Colombia, Iraq, Siria e Turchia, vivono da più di due settimane accampati sulle poltrone della sala d’aspetto al Terminal 1 di Malpensa. (peacereporter).

Richiedono solo che venga loro riconosciuto lo status di rifugiati politici. Niente di più e niente di meno.

Dopo un vertice in prefettura, tra il Questore di Varese, il Dirigente dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea di Malpensa ed il rappresentante della Sea, la situazione sembra risolversi: la Sea, la società che gestisce gli scali milanesi di Milano e Malpensa, ha già messo a disposizione un edificio interno all’aeroporto dove i rifugiati potranno trovare alloggio in attesa di essere sistemati nelle strutture di prima accoglienza.
Technorati: ,

21 febbraio 2006

Per una sinistra pulita: facciamo la lista

Il titolo prende spunto dall'iniziativa di Grillo, per un rinnovo del parlamento libero da onorevoli condannati. Ma soprattutto dal post di Luca Sofri, Il cielo non voglia:
Se il centrosinistra perde le elezioni, via tutti. Tutti. Siamo d'accordo? Guardate, scrivo i nomi - alcuni mi piacciono, alcuni non li reggo, ma tutti saranno responsabili - di quelli che in caso di sconfitta, dimissioni. Per non perdere nel 2011. Le ha date persino Calderoli, vediamo di salvare almeno la faccia. Siamo d'accordo?

Camillo risponde aggiungendo alla lista Diliberto e Mastella. OK: e andiamo avanti.
se la sinistra è una coalizione di smandrappati a causa di costoro, non sarebbe benefica una sonora sconfitta, in modo che se ne vadano a casa e si possa finalmente avere una sinistra moderna già da subito?
Ma, caro Camillo, preferirei non perdere e avere una sinistra moderna subito. Ma forse non si può avere la moglie piena e la botte ubriaca o viceversa.

Carlo Lucarelli rincara la dose su Repubblica di sabato 18 febbraio:
se il centrosinistra uscirà sconfitto dalle prossime elezioni Lucarelli promette di accendere i riflettori di Blu Notte, la sua trasmissione dedicata ai misteri e ai gialli insoluti d'Italia, sui principali esponenti dei partiti dell'Unione. E in particolare, come scrive sempre la Repubblica, Lucarelli ha dichiarato che: "se non si dimetteranno tutti i principali esponenti dei partiti che hanno perso, passerò tutto il resto della vita a rovinare la loro: farò Blu Notte su Rutelli, Fassino, Bertinotti e D'Alema".

Comunque, la lista parziale:
Piero Fassino
Massimo D'Alema
Francesco Rutelli
Romano Prodi
Fausto Bertinotti
Alfonso Pecoraro Scanio
Antonio Di Pietro
Clemente Mastella
Oliviero Diliberto
Enrico Boselli

P.S. mi rendo conto che sembra una lista di epurazione, ma ne va della nostra immagine, come italiani e come elettori di sinistra.

Ipocriti

I messaggi di cordoglio giunti dal mondo della politica, per la morte di Luca Coscioni
da
larosanelpugno.info
Technorati:

Non è una bella cosa

Il ministro dell'Interno è venuto a Bologna per rendere omaggio a Dell'Utri, condannato in primo grado, dai Giudici di questa Repubblica, per mafia. E non è una bella cosa.
Il ministro dell'Interno fa parte di un governo nel quale agisce un suo collega razzista che provoca pericoli in Italia e danni nel mondo, che definisce suo amico. E non è una bella cosa.
Il ministro dell'Interno fa parte di uno schieramento elettorale composto, tra le altre perle, da figuri neofascisti che creano costantemente pericoli all'incolumità delle stesse Forze di Polizia e pronunciano orridi slogan nazifascisti. E non è una bella cosa.
Il suo dicastero ha offeso pubblicamente un onesto e valoroso collaboratore governativo, non gli ha assicurato la scorta che gli avrebbe salvato la vita, si è costituito parte civile e non si è presentato per sanare altrettanto pubblicamente quella atroce ferita e testimoniare l'esistenza di un danno morale per quella morte che potesse giustificare la sua presenza nel processo; è invece venuto a Bologna per rendere omaggio a Dell'Utri ed inveire contro il giudice che ha condotto il processo agli assassini del professor Marco Biagi.


Questa la poco diplomatica risposta del giudice di Bologna Libero Mancuso, presidente della corte di Assise che condannò i brigatisti colpevoli dell’omicidio Biagi.
La dichiarazione è in risposta a quella fatta, sabato scorso a Bologna, dal ministro Pisanu, che aveva attaccato i giudici che "fanno politica".
"Se si candidano e vengono eletti e fanno politica la cosa non mi scandalizza – aveva detto il ministro - mi preoccupo quando i giudici fanno politica con le sentenze e qui da anni, a proposito del mio amico Berlusconi e di Dell'Utri, potrei fare tanti esempi".

Un ministro che si vanta di essere amico di un mafioso, per attcare un giudice. NON E' UNA BELLA COSA.

Technorati: , , ,

Emanuela Orlandi e la banda della Magliana

Ancora rivelazione inquietanti sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, a Chi l'ha visto.
Che legano tra loro la Banda della Magliana, e in particolare uno dei suoi boss, Enrico De Pedis ("Renatino"), al caso Orlandi e ad altri misteri.
L'interesse per il caso era nato da una telefonata "per trovare la soluzione al caso Orlandi vedete chi è sepolto a S.Apollinare. E verificate i favori fatti da Renatino al cardinal Poletti".

E Chi l'ha visto era andata a verificare: in una cripta c'era la tomba di De Pedis. Cosa ci fa un boss della malavita sepolto assieme ai grandi della chiesa?
Il 3/10/2005 arrivò la risposta del vicariato di Roma alla trasmissione "siamo venuti a conoscenza della sepoltura nella cripta solo dopo la morte del card. Poletti."

Insomma il vicariato scaricava la colpa sul cardinale Poletti, Vicario Generale per la diocesi di Roma. La lettera continuava smentendo le voci su un possibile legame tra la scomparsa della Orlandi e la sepoltura nel 1989 di De Pedis.
Chi l'ha visto ha intervistato i pentiti, superstiti della banda: prima Maurizio Abbatino ("operaietto"), che aveva affermato che la Orlandi rientrava nel caso Calvi (presidente del Banco Ambrosiano).

Cosa ha spinto la redazione della trasmissione a tornare sul caso? Le telefonate che la famiglia, pochi giorni dopo la scomparsa , ricevette da persone sconosciute che però rivelavano di conoscere particolari di Emanuela, noti solo ai familiari.
Come la telefonata di un certo Pierluigi, che afferma di aver visto Emanuela in piazza Navona, a vendere prodotto della Avon.
Un'altra telefonata arriva il 28/6/1983, da parte di un certo Mario: affermava di aver visto in un bar una ragazza che assomiglia a Emanuela. Che, parlando, diceva di essere scappata da casa per sfuggire ad una vita piatta.

La voce di Mario è stata fatta sentire ad un altro pentito, Antonio Mancini ("l'accatone"). Che in realtà, più che un pentito si definisce un infame. E le sue rivelazioni, ieri sera sono state "pesanti".
Mancini è considerato dagli inquirenti una persona attendibile, dunque le sue rivelazione devono essere prese in considerazione.
E' stato uno dei fondatori della banda, conosceva personalemente De Pedis (una persona che ci teneva a mantenere una certa immagine, ricorda), Franco Giuseppucci ("Er Negro"), da cui De Pedis prese tutti i legami e le conoscenze con la polizia e la magistratura.
Intervistato da Fiore De Rienzo, Mancini inizia a parlare:
"Quale era il rapporto col Vaticano? De Pedis stoppò tutti gli attacchi al Vaticano; aveva un rapporto basato sul danaro. Posso citare 4 episodi: Rosone, le foto del papa, Calvi e il caso Orlandi."

Rosone era il vicepresidente del Banco Ambrosiano: sfuggì ad un attentato, ad opera di Danilo Abbruciati, un altro boss della banda, il quale morì sotto i colpi della guardia giurata della banca.
L'episodio delle foto del papa è misterioso e riguarda delle foto (intime?) scattate al papa ai bordi di una piscina.

Del rapimento Orlandi, Mancini ha detto che è stata opera della banda della Magliana. Anzi "è strano che Abbatino, che pure sa, non ha mai detto nulla".

Sentendo la voce di Mario, non ha avuto dubbi "è uno dei killer più spietati di Roma, il killer personale di De Pedis". E' la voce della Banda della Magliana. Mancini ha fatto anche due nomi, che sono stati censurati durante la trasmissione.

Dopo queste rivelazioni i genitori di Enamuela Orlandi hanno chiesto la riapertura del caso.
Si arriverà mai alla verità? Dopo 23 anni?

Più si vengono a scoprire fatti della Banda, più diventa chiaro il ruolo centrale che questa ha avuto, negli eventi criminali, a cavallo fra anni 70 e 80. Come emerge anche dal libro di De Cataldo "Romanzo Criminale": Vaticano, Ior, Servizi segreti (deviati? oppure preposti ad uno scopo ben preciso?), banche compiacenti, alta finanza, bassa criminalità e i palazzi antichi della Roma bene.
Un quadro che si rivela, ogni volta, sempre più inquietante.
Technorati: , , ,

20 febbraio 2006

Era polare di Andrea Salerno

Era polare. La pazza storia dell'Italia di Berlusconi. Con DVD

Da la trasmissione La superstoria di Andrea Salerno, 60 minuti che ripropongono alcune delle gag satiriche più riuscite degli ultimi anni. Da Carlo Verdone e la legittima difesa, ad Aldo Giovanni e Giacomo pensionati, Paolo Rossi (Su la testa!), fino ai Guzzanti. Lei nei panni di Berlusconi (che tira sassi ai pssanti dando la colpa agli extracomunitari), lui in quelli di Lecter-Bossi (imitazione per la quale Petruccioli chiese scusa a Berlusconi).
E ancora: Neri Marcorè nei panni di "Pierferdi" Casini e in quelli del ministro Gasparri, Antonio Albanese e il deputato Cetto La Qualunque ... i comici più censurati di questi ultimi tempi, per descrivere la stagione berlusconiana, come racconta Andrea Salerno stesso "stagione in cui sono state congelate la libertà e molte altre cose".
Le gag sono intervallate da brevi spiegazioni su come si è evoluta la destra (da legalità e sicurezza), l'ingresso dirompente della lega, la mancanza di idee della sinistra ... che ha visto, come non era mai successo nella prima repubblica, la contrapposizione tra satira e politica a colpi di censure e liste di proscrizione.
Assieme al DVD c'è un libro che racconta la storia della trasmissione.

Una nota: la colonna sonora non è la canzone di Ennio Morricone da C'era una volta in America. Peccato.

I link su ibs e bur
Technorati: , , , ,

Calderolate



Technorati:

Il panino del TG1

Nel libro di Travaglio-Gomez, Inciucio, si parla della tecnica del panino, un modo per non raccontare le notizie scomode.
E' accaduto domenica dopo i fatti in Libia e le manifestazioni pro Palestina, dove sono state bruciate delle bandiere di Israele e sono stati lanciati slogan contro i carabinieri di Nassiryia.La prima fetta è stata dedidcata alla maggioranza che, unita attorno al premier e al suo vice Fini ha condannato il gesto e silurato Calderoli. Non una parola sulle affermazioni di Maroni, che minaccia di uscire dalla coalizione.

Poi arriva l'imbottitura, dove, in un'unico turbillon sono messe le dichiarazioni dell'opposizione (ma non dalla loro voce, si riportano solo velocemente le affermazioni), di Calderoli (che non si pente) e della Lega.
Infine, la chiusura: Casini "rimandiamo indietro le prediche interessate alla sinistra , si preoccupino delle manifestazioni organizzate dove bruciano le bandiere ... ".

E così, le provocazioni di un ministro (iniziate mercoledì scorso) e quelle di quattro manifestanti ai margini di un corteo di migliaia di persone sono equiparate. Non una parola di smentita da parte dei politici che hanno partecipato al corteo (Rizzo, Cento ..). Non una parola sul fatto che il corteo era organizzato, non da tutta la sinistra ma solo dai comunisti italiani. Che per bocca di Diliberto hanno condannato anche loro la provocazione ...
Insomma a chi guardava il TG1 è stato rifilato un bel paninozzo.

19 febbraio 2006

Il premier mette le mani avanti

A sinistra "ci sono dei professionisti dei brogli che, come hanno fatto in passato, possono sottrarre voti al nostro partito della libertà" (corriere)

Cos'è? Mettiamo le mani avanti, cavaliere? Non siamo più sicuri della vittoria?

Basta gettare benzina sul fuoco


Chissà cosa avrà pensato di fare, col suo gesto provocatorio, il ministro Calderoli? Mostrare il suo superiorità della nostra cultura? Non lo so, ma le dimostrazioni a Bengasi in Libia, sfociate nelle 11 morti, sono una dimostrazione di quanto possa essere pericoloso soffiare sul fuoco dell'estremismo religioso.
Il principio per cui, secondo molti, e la Lega è tra questi, noi siamo liberi di fare quello che vogliamo in “casa nostra”è sbagliato.
Perchè in un mondo globalizzato i confini della nostre case sono molto flebili. In Libia, e in medio oriente lavorano molti italiani. Così come sono molti gli immigrati islamici nel nostro paese.


Togliamoci un sassolino dalla scarpa: dopo il rapimento di Giuliana Sgrena, qualcuno aveva osato affermare che col suo gesto sconsiderato (l'aver voluto fare il suo lavoro di giornalista in Iraq), aveva messo in difficoltà il governo. Costretto poi a pagare un riscatto mai ufficializzato.

"Se Giuliana Sgrena non fosse andata in una zona pericolosa dove era stata sconsigliata, per mire giornalistiche, Nicola Calipari forse sarebbe ancora vivo". Lo afferma Roberto Calderoli, ministro per le Riforme, parlando con i giornalisti alla Camera.

E ora, i Fede, i Feltri, .. cosa diranno? Ora che l'immagine dell'Italia nel mondo orientale viene rappresentata dal faccione di Calderoli?
Non ha messo imbarazzo abbastanza il governo? E anche noi, vorrei aggiungere. E non è solo l'imbarazzo: ma il pericolo che questa protesta sia ulteriormente strumentalizzata in chiave anti-italiana: la parola che non vogliamo pronunciare è attentati.

Adesso, il mondo politico deve essere capace, una volta tanto, di dare un segnale forte e chiaro: basta con i politici che usano temi razzisti, che offendono in nome di una non precisa libertà di espressione.
Calderoli si è dimesso, è vero per bloccare, dice lui, questa "vergognosa strumentalizzazione". Voleva solo condurre una battaglia sui valori: ma per difendere questi valori, noi non abbiamo bisogno di offendere nessuna religione.
Technorati: ,

Macaronì di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli

Due storie: la prima, che si svolge alla fine dell'800, in Francia. La seconda, alla vigilia della seconda guerra mondiale, in un paesino sull'appennino tosco-emiliano.

1884: Ciareìn, per sfuggire alla miseria e ad un destino segnato dalla fame e dalla povertà scappa dal suo paese d'origine, sull'appennino emiliano. Scappa con l'immagine del padre, costretto ad una vita da latitante braccato dalla legge, ucciso sull'aia di casa. Il padre veniva chiamato Spirito, ed anche per allontanarsi da quel nome ingombrante si imbarca per la Francia, nella speranza di trovare maggior fortuna.Ma scopre che la Francia non è il paese del Bengodi, anzi. Qui gli italiani, chiamati “macaronì” in modo sprezzante, sono costretti ai lavori più umili. Come il lavoro nelle vetrerie “uno dei più faticosi e pericolosi. Bruciature quando il vetro debordava dal cannello nel quale scorreva dopo la fusione; dolorose fitte dentro, forse ai polmoni; maltrattamento degli operai francesi che scaricavano su quei ragazzi la loro stanchezza ... D'estate era l'inferno. In vetreria e nel capannone. Prima di aprire il tegame che il caporione consegnava alla partenza, i ragazzi sapevano già cosa ci avrebbero trovato dentro: maccheroni sempre ... ”.

In Francia Ciareìn passa da un lavoro all'altro, arrivando anche a trafficare con i napoletani che sbarcano i clandestini (altri macaronì come lui) sulle spiagge di Marsiglia. Ma deve scappare ancora, per sfuggire alla malavita. Intanto in Francia il clima si fa sempre più difficile per gli italiani, accusati di rubare il lavoro ai francesi, di accettare paghe misere: in una taverna Ciareìn colpisce un francese durante una rissa, ed è ancora costretto a scappare. Trova lavoro in una miniera, al nord, dove incontra addirittura altri paesani. Ma anche qui, il destino, ha stabilito che non ci possa essere pace ....

1939: appennino emiliano. Il maresciallo Santovito, deve indagare sulla morte di un misterioso personaggio, il francese, cui qualcuno ha spaccato il cranio. Seguirà un'altra morte, anche questa volta di un estraneo del paese, anche lui morto mentre saliva su un sentiero scosceso. Entrambi hanno in comune la provenienza dalla Francia e il fatto di non essere originari del posto. Ma per il resto il maresciallo brancola nel buio. Intuisce però un legame tra queste morti e altre due, quella del vecchio maresciallo, ucciso da una fucilata alle spalle e quella del parroco don Quinto, trovato affogato in un fosso.

Emerge, dalla difficile indagine, tra i tavoli della taverna e i boschi innevati attorno al borgo, un legame tra le morti di oggi e un vecchio fatto di sangue. Come se un antica violenza avesse partorito questi delitti.
Un giallo stupendo, raccontato in una cornice un piccolo paese di montagna, dove la gente è costretta ad emigrare se vuole sopravvivere, a fare duri lavori stagionali, rassegnata ad un'esistenza dura, piena di sacrifici.
Un romanzo da leggere anche per la testimonianza di un passato nel quale eravano noi italiani gli emigranti, i disprezzati, gli ultimi. Costretti ai lavori più umili e pesanti. Per non dimenticarci quando “gli albanesi eravamo noi”. E ci chiamavano “macaronì”. Il giallo diventa anche uno straordinario affresco storico-sociale “in cui pesa sui destini individuali un destino collettivo carico di ingiustizia e di sofferenza, quello degli italiani”.
Un paese dove la gente passa le serata in taverna, davanti ad una bottiglia di vino rosso, che alza la pressione, a raccontarsi storie, che si tramandano di generazione in generazione (come la leggenda della buca del diavolo), tra una partita di carte e l'altra. L'indagatore, il maresciallo Santovito, che arriva da un paesino sul mare vicino Napoli, per svelare l'enigma e per venire a capo delle quattro morti dovrà fare domande scomode ai paesani. Gente abituata ad andare poco d'accordo col prete e con i carabinieri “gente che ha paura della legge, quella che dovrebbe essere uguale per tutti e che da queste parti non lo è mai stata. Una paura che viene dai padri, dai nonni e chissà da quante generazioni”.

Nella prima parte si ha un'alternanza di flashback (la triste storia di Ciareìn) e narrazione del presente: fino al ricongiungimento delle due storie, al punto d'incontro.
E, in questo contesto, dove il passato e le sue morti si ricongiungono al presente, il maresciallo arriverà ad una triste e dura verità.

I link su
bol, ibs e l'intervista a Guccini su Cafeletterario
Technorati: , ,

17 febbraio 2006

Un caso che artatamente si è fatto scoppiare

Per il premier, sull’alleanza tra la Casa delle libertà e Alternativa sociale è nato "un caso che artatamente si è fatto scoppiare".
Come se fosse colpa dei giornalisti che han riportato la notizia. La notizia degli alleati fascisti di Berlusconi: chi sono lo leggete qui e su zonafranca.
C'è una cosa da sottolineare però: rifondazione esclude Ferrando dalle liste per la sua dichiarazione sui soldati di Nassiryia. Per fortuna, aggiungo io.
E così, ad un'analisi superficiale sembrerebbe che Ferrando e Fiore, pari sono, per impresentabilità. Non è vero. Da una parte abbiamo una dichiarazione sbagliata, dall'altra una persona indagata per associazione sovversiva e banda armata rimediata in quanto fondatore di Terza Posizione, organizzazione eversiva sciolta dalla magistratura nel 1980.
C'è una bella differenza.

La seconda cosa da sottolineare è l'incongruenza per cui a testimoniare sulla non fascisticità di Fiore, Tilgher e soci, sia la Mussolini stessa ....
Technorati: , ,

Le immagini sataniche di Abu Ghraib

Dopo le vignette sataniche, le immagini sataniche: le recenti foto dei prigionieri torturati ad Abu Ghraib.
"Queste le sono le foto che il governo degli Stati Uniti non vuole che voi vediate" ha detto il mezzo busto della Sbs (corriere).
Avendo mostrato le vignette, per par condicio, mostriamo anche queste immagini.
Che, al solito, valgono più di mille parole.
Basta torture e basta Guantanamo, chiedono le Nazioni Unite. Saranno ascoltati?
Fino a quando il pentagono applicherà ai detenuti per terrorismo (o sospettati) quello che non vorrebbe che i terroristi facessero agli Stati Uniti?
Technorati:

Inciucio di Travaglio Gomez: un riassunto

Un sunto del libro di Gomez e Travaglio: una sorta di "come abbiamo fatto a cadere così in basso?" ...

Le mani sulla TV
- Rai, la grande abbuffata:
l'elezione di Petruccioli e Meocci. Il trappolone di Berlusconi, l'elezione di un presidente ineleggibile; lo scippo della Rai: Bonolis e i diritti sul calcio. Il faraonico contratto di Vespa: ce lo terremo fino al 2010.
- Rainvest: dalla bancarotta di Fininvest, all'accordo con la Rai. Dalla nascita del monopolio (pubblicità), al suicidio del cavallo
- Querciaset: come la Quercia garantì il biscione. Dalla svolta di D'Alema, al Lodo Maccanico; il fallimento dei referendum, le false rassicurazioni di Silvio (tranquilli, vendo ....), alla truffa della gara sulle frequenze. Fino al salvataggio di Rete4 con la Gasparri, anche grazie all'aiuto dell'Unione (Mastella, Diliberto, Bertinotti, Pecoraro Scanio e Boselli). Cu cù, cu cù, il conflitto non c'è più.

Le mani sulla libertà
- Censurai: dall'editto bulgaro, fino al caso (?) Celentano. Biagi, Luttazzi, Santoro, Beha, Guzzanti, Massimo Fini, Hendel e Guerritore. Fino alle parolacce di Paolo Rossi. Le persone che non possono lavorare in Rai. E poi le persone che, nonostante lo share, ci lavorano: mister riparatore della mafia, Masotti (8%) e Anna La garofana. Mafia la parola che non si può dire.
- Inciucio boys: gli uomini che vanno bene per tutte le stagioni. Affinchè si possa credere nella pluralità dell'informazione. Dal faraonico Vespa, allo scomodino Mentana, al vespino di sinistra Floris.
All'opinionista Palombelli: dall'isola dei famosi ad Alice. Quando tutto fa brodo. Infine l'uomo delle fiction Rai, Saccà (quante fiction ultimamente?).
I dalema boys: Velardi, Caldarola, Massimo Micucci e Fabrizio Rondolino (dai romanzi erotico al grande fratello).

Le mani sulla stampa
- Uniti contro l'Unità: quando la sinistra attaccò l'Unità (e i girotondi) e fece dimettere il direttore Furio Colombo. Quando i DS volevano confrontarsi con la Cdl e criticavano chi chiedeva una linea dura contro Berlusconi. Quando i DS (D'Alema, Fassino, Violante) usavano il Riformista e il Foglio per screditare l'Unità e la sua linea.
- I furbetti del corrierone: le tre scalate (Antonveneta, BNL e RCS) fatte dai furbetti del quartierino, alla faccia dell'arbitro (che stava a guardare) e della politica che faceva il tifo (e faceva finta di non vedere). D'Alema e C: dalla difesa di Ricucci e Consorte, ad un mezzo passo indietro. Senza nessuna ammissione di colpa.

Technorati: , ,

Inciucio di Marco Travaglio e Peter Gomez

Se fosse un thiller, questo libro inizierebbe con l'assassinio dell'informazione. Quella che non vediamo più, in televisione e in parte sui giornali. Quella che non ci permette di poter discriminare tra politici onesti e disonesti, tra imbroglioni e persone al servizio degli altri.

Un crimine passato dalla morte della libertà in televisione, alle cesnure, fino alle mani sulla stampa.
Iniziamo dalle mani sulla TV e dall'accordo tra Rai e Mediaset.
Accordo che serviva a giustificare un unico monopolio televisivo (e in generale dei mezzi di comunicazione) e che permettesse a Fininvest di uscire dai debiti del 1994. E al suo principale di uscire dai guai giudiziari che si profilavano all'orizzonte per Mani Pulite.
In che modo? Raggiungendo un accordo con la Rai per l'abbassamento dei costi (con produzioni a basso costo: fiction, reality) e la divisione dello share a fifty-fifty. Gli autori infatti parlano di Rainvest e Querciaset.Dopo gli accordi con la Rai, occorreva sanare il conflitto di interessi, quello sollevato dalla Corte Costituzionale nel 1994.
Anche qui, grazie alla complicità della sinistra, Rete 4 che doveva finire sul satellite, è rimasta al suo posto.Prima il lodo Maccanico nel 1994, poi il fallito referendum del 1995: con Berlusconi che da una parte prometteva la vendita di un canale e dall'altra si muoveva per far entrare Mediaset in borsa.
E scaricare i propri debiti sulle spalle della borsa.Fino ad arrivre alla Gasparri, approvata anche con i voti della sinistra.

Per giustificare il regime bisogna prima eliminare i "giornalisti scomodi" e i cani sciolti: e vai con le epurazioni e le censure. Per completare il controllo sulla Rai servono anche gli "inciucio boys": gli uomini della (dis)informazione che stanno bene sia a sinistra che a destra.
Il libro mete in evidenza quei trabocchetti che servono a rendere più credibile questo "regime". Dal meccanismo del "panino" del TG1, fino alle trasmissioni di approfondimento che si assomigliano tutte, col conduttore che viene messo in angolo dal politico di turno (in uno scambio di tuoi che avviene solo in Italia).
Col conduttore dalle domande giuste al politico giusto: fateci caso, quali politici di sinistra si vedono sempre a Ballarò, a Porta a Porta?

Dalle mani sulla TV a quelle sulla stampa: dall'Unità di Colombo che viene aggredita dal "fuoco amico" dei DS, colpevole di non aderire alla linea morbida dell'opposizione (con la maggioranza si deve dialogare ...). Mentra nelle piazze la gente si mobilitava con i girotondi (nel 2002, 2003) e Nanni Moretti urlava "con questa classe dirigente non vinceremo mai", i DS ancora credevano alla favoletta della maggioranza democratica, che nel frattempo si approvava le sue leggi ad personam. Solo ingenuità?

Furio Colombo, attaccato da Fassino, da D'Alema e dai dalemiani, riformisti del Folglio, del Riformista, è costretto a dimettersi.
Infine la scalata dei "furbetti del quartierino": BNL, Antonveneta, RCS. Sempre con l'appoggio o la compiacenza degli enti di controllo (Fazio) e di una parte della classe politica. Quelli dell'inciucio, appunto.

Al temine del libro rimane addosso una sensazione di disgusto, per la spudoratezza con la quale si è instaurato questo clima di controllo dell'informazione.

Come è stato possibile: la sinistra dov'era? Dov'erano gli istituti di vigilanza? Per incapacità, a volte, per comodità, spesso, hanno fatto finta di non vedere. Spesso perchè complici di quegli affari sporchi: perchè un'informazione imbavagliata fa comodo a molto. Per questo Travaglio è così scomodo: perchè rappresenta la coscienza della sinistra. Come il "grillo parlante" di Pinocchio: saremo capaci di starlo ad ascoltare?
Speriamo un giorno di poter dire: c'era una volta la sinistra dell'inciucio. E ora non c'è più.
Gli attacchi virulenti di Berlusconi e dei suoi all'Unione, a Prodi e all'Unità fanno ben sperare.

I link su bol, ibs, burlibri e sul sito di Marco Travaglio
Technorati: , ,

15 febbraio 2006

Yes, naughty little boys!


News of the world pubblica le immagini del video che mostra un pestaggio, da parte di truppe inglesi a Bassora, di 4 ragazzi.
Il commento del cameramen: "Oh yes! Oh yes! You're gonna get it. Yes, naughty little boys! You little f***ers, you little f***ers. DIE! Ha, ha"
Link su
rainews, internazionale
Ancora un'occasione mancata per esportare la democrazia.
Technorati: , ,

Niente persone discutibili in lista

Berlusconi: "No ai neofascisti niente persone discutibili in lista".
Già è imbarazzante lui, Cuffaro & C.

C’è voluto l’annuncio di Adriano Tilgher, due arresti per ricostituzione del partito fascista e rapporti tutt’altro che cristallini con l’eversione nera: "L’intesa con la Cdl c’è – proclama trionfante – venerdì la annuncerà Berlusconi". Dopo questa dichiarazione è scattato
l'imbarazzo nella CdL.

Cesa: "L'accordo con i gruppi più radicali della destra non può prevedere la candidatura al Parlamento di personaggi impresentabili al pari di Ferrando e Caruso nell'Unione. Su questo nel centrodestra siamo d'accordo tutti"

Ma Tilgher e Fiore non saranno soli:
Non solo il Fronte Sociale Nazionale di Tilgher, alleato con Forza Nuova dell’ex latitante a Londra Roberto Fiore nell’Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini. Ma anche i frammenti dispersi della diaspora di Fiuggi: il Movimento Idea Sociale del vecchio Pino Rauti, il Movimento Sociale Fiamma Tricolore dell’ex delfino di Rauti, Daniele Romagnoli. E il partito patacca del piduista Gaetano Saya, quello che vanta il simbolo storico del Msi di Almirante, un recente arresto e un processo per associazione a delinquere a carico della sua polizia parallela antiterrorismo, un’indagine della Digos per le quotidiane minacce che fa pervenire a l’Unità.

Intanto sul sito di Destra Nazionale (Gaetano Saya e soci) l'ultimo attacco a l'Unità:

Martedì 14 Febbraio 2006: Minacce da sedicenti BR; ecco a cosa hanno portato le prime pagine ricche di disinformazione e di falsità proposte in questi giorni dall' Unità. Gli amici di Furio Colombo, Vasile & co. hanno pensato bene di correre in loro aiuto mandando messaggi a nome delle Brigate Rosse. Ben fatto Unità! (di seguito il testo integrale del messaggio ricevuto e che sarà oggetto di denuncia alla Polizia Postale nei prossimi giorni): "Dispiace vedere quelli che hanno messo le bombe sui treni e nelle piazze con il beneplacito dello Stato, tornare a galla dalle fogne, in compagnia di sudici topi e scarafaggi in camicia bruna. Siete rottami della storia e la storia stessa via ha condannato. Ora vi condanniamo anche noi: siete nel mirino delle BR Frazione Alasia, e nei prossimi giorni avrete nostre notizie"

E sotto la caricatura di D'Ambrosio, ritratto come jolly:
Quest' uomo è colpevole di alto tradimento, attentato alla Costituzione, eversione e vilipendio al Presidente del Consiglio. E' un nemico pubblico per le sue attività proditorie contro la Nazione.

Un altro che non si è arricchito

Si chiama Lunardi, ministro delle infrastrutture: qui la storia del suo conflitto di interessi, personale e della sua famiglia.

Le società nel mirino del deputato diessino [Paolo Brutti] sono sei. La prima, ovvio, e la RockSoil, che con tutte le sue commesse milionarie era la principale fonte del conflitto di interessi e lo e platealmente rimasta anche dopo la cessione, fatta per aggirare le grane, ai figli Martina, Giovanna e Giuseppe. La seconda e la terza sono la Rockdata e la RockDesign, possedute da Martina Lunardi e dalla RockSoil. La quarta è la Ergotecna che, costituita poco prima di avere un incarico per la Progettazione e la Direzione Lavori del Passante di Mestre, figura appartenere a Mario Cangiano e Giacomo Cesare Rozzi ma -ha come amministratore delegato Agostino Samanni, che è dirigente alla RockSoil. La quinta è il Consorzio 3S, costituito da varie società tra cui la «Stone» e la sesta e appunto la 'Stone' storica società lunardiana ceduta nel gennaio 2002 da Martina Lunardi a Ettore Giugovaz.Il nome non vi è nuovo? Esatto: è proprio il sodale di Calisto Tanzi (vecchio amico anche del ministro per le Infrastrutture) per il quale i giudici hanno chiesto il rinvio a giudizio accusandolo di bancarotta fraudolenta.

Perchè tutti possono NON ARRICCHIRSI con la politica e io no? A me basterebbe un annetto solo, per mettere da parte il mio gruzzoletto ... Poi giuro che mi ritiro.
Technorati: ,

Non toccate quegli uccelli!

Per contrastare il rischio contagio di influenza aviaria le strategie del ministrone "Non toccate gli volatili morti!"
Si associa alla battaglia anche il cardinale Ruini "non toccate nè quelli morti nè quelli vivi".

La prossima battaglia sarà portata avanti da Rocco Siffredi "nella mia vita ho conosciuto tante passere ..."
Tutta colpa dei cigni che quest'anno, in barba alle previsioni, hanno svernato in Sicilia.

Technorati:

Perchè possiamo solo perdere

L'Unione è divisa su PACS e TAV: questo ha stabilito il regime delle comunicazione e questo è il messaggio che i telegiornali (e le presunte trasmissioni di approfondimento) stanno lanciando.
Come se PACS e TAV fossero i due più grandi problemi dell'Italia: per i PACS nel programma si parla di allargare i diritti alle coppie di fatto.
Per la TAV: mettiamoci il cuore in pace, ci sono le cooperative dietro le grandi opere, e i DS hanno fatto muro. Poi magari si parlerà con i sindaci e gli abitanti, ma intanto ...


Ma il messaggio che arriva ai telespettatori è di divisione, di candidati impresentabili, di Prodi che non riesce a governare i suoi. A Ballarò si parlava di TAV con Fassino (che ribadiva la necessità delle grandi opere e si stupiva del perchè gli italiani siano così sospettosi ....), mentre a Otto e Mezzo Boselli parlava di scuola e PACS.

Ovviamente non una parola sui candidati impresentabili della CdL. Nè sulle divisioni (la lega di Roma ladrona e seccessione, i neofascisti di Eia eia alalà, i mafiosi di Cuffaro) ...
anzi ieri il TG1 ha fatto un bello spottone al ministro degli inerni Pisanu: sventato in tentativo di rapimento in Piemonte. E poi il
lancio del sito online della polizia di stato: un commissariato virtuale dove denunciare i reati con un mouse e una tastiera.
Così Provenzano lo prendiamo sicuramente!!! Basta cercare uno con un nickname del tipo provbernard, berprov, ....

Il premier ha mosso i suoi divisioni mediatiche e questi si muovo come un sol'uomo.
I sondaggi che si inventa lo danno in testa ... e oramai chi si ricorda più del conflitto di interessi, delle leggi ad personam ...
Avanti Marsh!!

12 febbraio 2006

A cosa serve la par condicio?

Legge liberticida per qualcuno. Inutile per altri. Ma cosa serve regolamentare la presenza televisiva dei politici in campagna elettorale?
In Italia serve a mantenere basso (o a livelli ragionevoli) il livelo di spudoratezza dei politici in tv.
In un paese normale, dove i cittadini elettori sono persone con una memoria storica che va oltre l'anno trascorso, dove le persone che guardano la televisione sono persone informate, che sanno chi si trovano di fronte, una legge di controllo non servirebbe. Ma se alla gente le informazioni non arrivano allora mancano gli strumenti per giudicare le menzogne che gli vengono raccontate.

Arriva in televisione Casini? E' quello che ha rinfacciato la questione morale a D'Alema dopo aver rinnovato la fiducia a Cuffaro.
Va in televisione D'Alema? E' quello della bicamerale, della mancata risoluzione del conflitto di interessi, per cui vale la battuta della Guzzanti (quando ancora andava in televisione a farne la caricatura) "Silvio Berlusconi, il conflitto di interessi è tuo. E allora risolvitelo da te."

Va in televisione Berlusconi? Beh qui c'è l'imbarazzo della scelta: da cosa vogliamo iniziare, dalla P2, dal conflitto di interessi, dalle leggi ad personam, dai rapporti mai chiariti con la mafia (Dell'Utri, Mangano).
"Non mi sono mai arricchito con la politica".
E allora come spiega che nel 1994 possedeva beni per 3,1 miliardi di euro, e oggi viaggia a quota 9,6 miliardi di euro? Come spiega che le azioni mediaset sono salite del 187% tra il 1996 e il 2005, quando nel resto dell'Europa i titoli TV sono scendevano in media del 4%? Ricordiamo che nel 1993 la Fininvest aveva 4500 miliardi di debiti. Oggi ha 2,5 miliardi di euro di ricavi all'anno (per pubblicità).
(Dal libro di Marco Travaglio e Peter Gomez, Inciucio)

Fassino? Fassino e D'Alema (e Bassasini, Visco ...) sono gli uomini dell'inciucio, della miopia (a voler essere cauti) nei confronti dei furbetti del quartierino, che hanno appoggiato la scalata di Unipol a BNL, appoggiando implicitamente manager come Consorte, Gnutti, Fiorani ...
La faranno, in caso di vittoria, una legge seria sul conflitto di interessi, affronteranno la questione morale mettendo degli sbarramenti contro politici indagati o condannati per reati gravi? Cambieranno la legge elettorale?
Intanto io queste cose me le segno su un taccuino. Non si sa mai.

Intanto, per tornare alla par condicio, da ieri in vigore, ieri sera su rete4 è stato trasmesso tutto l'intervento di Berlusconi .... alla faccia delle regole.
Technorati:

10 febbraio 2006

Lentamente prima di morire Patrick Fogli

UN COMMISSARIO DI POLIZIA,
UN MAFIOSO SPIETATO,
UNA RAGAZZA COLPITA DA UN INSPIEGABILE COMA,
UN MISTERIOSO PERSONAGGIO CHE INSEGUE UN’ATROCE VENDETTA.

Carlo Lucarelli lo ha definito "il romanzo che mancava nel panorama noir italiano"
Il thriller di Patrick Fogli parte, in realtà, da spunti sicuramente non originali: il poliziotto solitario e duro, il serial killer oscuro e una città dalle mille facce che fa da sfondo.

Un poliziotto, che si chiama Riccardi, ossessionato dalla morte di una ragazza durante un arresto.
Una ragazza che aveva la sfortuna di trovarso al posto sbagliato al momento sbagliato.Un mafioso, Gaspare Nunia, cui il vecchio capo, ora sotto protezione da parte della polizia, ha sterminato la famiglia e che ora è evaso solo per vendicarsi.
E un personaggio misterioso, lo scienziato, di cui nessuno conosce l'identità, che per compiere la sua vendetta, svelata nel finale, non esita ad usare le persone come marionette e ad ucciderle. E il poliziotto, ma anche il mafioso, che da cacciatore diventano preda.
Riccardi cerca di scoprire chi ha avvelenato la sua fidanzata Alice, ora in coma all'ospedale. E' sola la prima di una serie di vittime di questo implacabile killer.
Il poliziotto cerca di scoprire quale legame esistesse tra queste. E scopre che esiste un fil rosso che le lega. Ma quale è il motivo della vendetta?

E' un giallo articolato: un vero puzzle. Cosa lega le vittime e il carnefice? Ruiscirà Riccardi a fermare la catena delle morti, che vede lui come ultimo anello?

Lo scrittore si prende anche il gusto di svelarci, almeno in parte, l'identità del burattinaio, lo scienziato .. ma lo stesso il libro non perde di interesse, anzi le ultime pagine inchiodano ancor di più l'attenzione del lettore. Non potrete smettere di leggere fino alla fine ....
Perchè Riccardi accetta la sfida lanciatagli dallo scienziato: una sfida che lo colpisce in prima persona.
Sia perchè lo tocca negli affetti personali (la fidanzata Alice che si ritrova in coma), sia perchè si rende conto che è in gioco la sua vita. E in questa sfida, per salvare Alice e se stesso, dovrà prendere delle decisioni che lo segneranno profondamente. Chi è lui: prima un uomo o un poliziotto con le sue leggi?

L'assassino destina le sue vittime ad una morte lenta, per far espiare in modo più drammatico le proprie colpe: un cammino lento e tragico come quello che porterà Riccardi alla verità.
Link: la presentazione del libro su Edizioni Piemme, ibs e bol

Technorati:

Berlusconi denunciato per diffamazione

Berlusconi il 3 febbraio scorso al programma "Omnibus", su "La 7", segnalò il caso di una Lega della regione Campania "che aveva avuto finanziamenti legati alla camorra".

Il presidente della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue, Giuliano Poletti, ha presentato questa mattina alla procura di Roma una denuncia per diffamazione contro Silvio Berlusconi.

Berlusconi nella trasmissione ha anche citato, a dimostrazione delle proprie dichiarazioni, la procura della Repubblica di Napoli. Ma la stessa procura, si legge nella denuncia, "di fronte ad accuse così gravi ha fatto una secca smentita sottolineando che quei processi si sono conclusi con le assoluzioni dei dirigenti delle Cooperative e non con prescrizioni tranne che per un unico capo di imputazione". (repubblica)

''A seguito di tali sentenze - precisa il presidente di Legacoop - i dirigenti cooperativi indagati hanno ottenuto, dalla Corte d'Appello di Napoli, il risarcimento dei danni subiti per l'ingiusta detenzione''


L'unico prescritto rimane lui.
Technorati: , ,

Kamasutra a Milano

Giornata nera per i 10 mila computer del Comune. La rete Intranet è andata in tilt. Server bloccati, email saltate, servizi interrotti. A pagarne le spese i cittadini che ieri si sono recati negli uffici comunali ...(corriere)
Tutta colpa di un virus che ha colpito i computer a fine gennaio.

"Non credo che si tratti di un attacco dall’esterno — attacca Martella, che è anche professore di sicurezza informatica al Politecnico —, perché avrebbero colpito anche altri siti. È più plausibile che venga dall’interno, qualcuno che volutamente o inavvertitamente ha inserito dei virus nei server".
Autolesionismo? Qualcuno che rema contro? Oppure si tratta dei
nuovi strumenti della lotta di Al Qaeda? Bella figura professore (di sicurezza informatica) ...

Nel capoluogo lombardo sono stati spenti per giorni e giorni "in attesa di bonifica" tutti i pc: diecimila, non propriamente pochi.
"Si tratta di una decisione prudenziale", dichiarava l’assessore Giancarlo Martella. Che alla stampa non specializzata aggiungeva anche: "Il motivo dell’infezione va ricercato nella cosiddetta password debole".

Strana motivazione, scrive week.it: che il software antivirus del Comune di Milano fosse assente o non aggiornato? E come mai non è stato notato un traffico anomalo, isolando il virus per tempo? Perché non è pensabile spegnere "per precauzione" una volta al mese macchine che nascono per erogare servizi. Non ad altre macchine, stavolta, ma al cittadino. Che magari vorrebbe sapere quanto costa la tardiva e posticcia bonifica di cui sopra.
Technorati: , Ossia, ci si chiede, come sono spesi i 30000 euro per l'IT nel comune di Milano?

Serve la televisione ai politici?

Parto dall'intervista a Berlusconi ieri sera su La7: "Sono il politico che è stato di meno in televisione ..." rispondeva all'osservazione della Armeni sulla sua presenza in video.
In effetti è andato a Ballarò solo una volta su 29, al contrario dei vari Fassino, Bertinotti, Rutelli (sempre presente). Ma Ballarò è, a sentire il premier, una trasmissione di parte. Dal presentatore, alla rete agli spettatori (come li sceglieranno? Avranno una lista rossa?)
A parte che noi, auguriamo al premier di andare altre volte a Ballarò, visto gli esiti della sua ultima partecipazione (le votazioni regionali del 2005).
A parte che, anche quando non era presente in video alle trasmissioni, sempre di lui si parlava ... la lingua batte dove il dente duole.
A parte le conferenze stampa di fine anno, conferenze fiume nelle quali più che portare la croce, decantava le sue lodi, a parte le interviste (sul Milan ..), non mi ricordo un telegiornale, degli ultimi anni, dove il suo faccione sorridente non comparisse.

Questo per dire che noi telespettatori non l'abbiamo dimenticata la sua faccia.
Allora? E' servito agli altri politici andare spesso nelle tramissioni di approfondimento? E' stato lui svataggiato nell'aver scelto di non andare?
Sicuramente, vista la sua presenza in video, a prescindere, non l'ha svantaggiato. La televisione può servire a far conoscere politici nuovi.
Ma quali volti nuovi si sono affacciati sullos chermo? A parte Scalfarotto, non mi viene in mente nessun nome.
E se le facce sono le stesse, anche le parole e i discorsi spesso sanno di deja vù.

I confronti, quando non si trasformano in rissa (dove ciascuno parla sopra all'avversario), servono i politici quando non hanno nulla da nascondere, quando non hanno remore ad esprimere un'opinione netta, anche fastidiosa o scomoda. E' mio parere che, il non aver partecipato alle trasmissione di approfondimento, abbia giovato più a lui. Poteva presentarsi in televisione, di fronte ad un D'Alema, ad un Fassino, dopo la battaglia dei ponti? Dopo il siluramento di Tremonti?

Ora, a due mesi dalle elezioni, si può sollevare il polverone, mostrando tabelle, grafici, numeri, senza dare spiegazioni, avvalorando una tesi e il suo contrario.
Abbiamo fatto 5 grandi riforme in 5 anni, come nei 30 anni precedenti, i governi precedenti.
Sì, è vero. Ma nei 30 anni precedenti, mio padre era riuscito, con un solo stipendio, a fami studiare, a comprare una casa.
Con le nuove riforme di scuola, mercato del lavoro, pensioni, riuscirò a fare lo stesso io?

Concludendo, la televisione non serve alla politica: perchè tende a semplificare, tende ad esaltare l'immagine piuttosto che i contenuti.
Ma può servire, come strumento propagandistico a qualche politico . Ma questo lo sapevamo già.
Technorati: ,

09 febbraio 2006

Le stragi nazifasciste? depenalizzate ..

Le stragi nazifasciste? reati di natura politica. Questa la conclusione della relazione della Commissionale parlamentare d’inchiesta sui fascicoli delle stragi naziste e fasciste rimasti nascosti , scritta da Enzo Raisi di Alleanza Nazionale.

Bel tempismo, ad un giorno dalla Giornata del ricordo. Dunque un bel colpo di spugna e tutto cancellato? Sant'Anna di Stazzema e Bassovizza?
Di riscrivere la storia, la CdL ci aveva già provato a fine anno, cercando di equiparare i repubblichini ai militari regolari.

Francesco conclude con ironia Ora uno si chiede: ma questa benedetta Cdl non poteva scegliere un altro relatore, oppure smemorarsi della commissione almeno fino alla prossima legislatura? D’altronde, fatte salve le dovute proporzioni, poteva farsi mai celebrare il processo di Norimberga al "giudice istruttore" Hans Goering?
Technorati: , ,