12 gennaio 2006

Brutti sporchi e cattivi

Come si sentono i pendolari italiani?
Come i diseredati borgatari romani del film di Ettore Scola, con il volto del grande Nino Manfredi ... brutti, sporchi e incattiviti ... anzi incazzati neri!
Treni soppressi, treni in ritardo, treni sporchi, bestie al libero pascolo ... per non parlare degli incidenti, dei feriti e dei morti.E così vogliamo entrare nell'alta velocità?
A chi li soldi? A noi: a chi la monnezza, ai pendolari! ... tanti chi li ascolta? A chi interessa dei loro problemi?

Vogliono fare l'alta velocità in un paese con ancora il 60% della rete a binario unico (in Francia è al 40%): quante persone utilizzano l'alta velocità quotidianamente per lavoro e quanti la rete normale per andare al lavoro?
Cosa propone trenitalia? Il bonus: tanto per tener calmi gli animi. E tante promesse: nuovi treni, nuovi investimenti. Ma intanto, col cambio di orario, chi prima prendeva l'interregionale per andare avanti e indietro dal lavoro, ora è costretto a prendere gli intercity.
Ma a furia di risparmiare all'osso, tagliando su manutenzione dei convogli e dei binari sono i pendolari stessi che rischiano sulla propria pelle questa incuria.
Nel luglio 2001 RFI (la società dell'infrastruttura del gruppo FS che gestisce la sicurezza della circolazione ferroviaria sulla rete) aveva 43 mila dipendenti. Oggi sono 35 mila. Con un saldo di meno 5000 operai addetti alla manutenzione. Tagli necessari grazie alla finaziaria: dei 3 miliardi e 258 milioni promesso dal governo, nelle casse delle ferrovie arriveranno solo 276 milioni, per un taglio di 2 miiliardi e 981 milioni: soldi sottratti quasi esclusivamente alla rete odinaria esistente.
Cioè quella che prendiamo tutti i giorni e le cui condizioni sono destinate a peggiorare, visto che la finanziaria ha tagliato qualcosa come 569 milioni di euro dai capitoli riguardanti la manutenzione, gli impianti di sicurezza e i contratti di servizio con le regioni. E' oltre al danno la beffa. Quali capitolo della spesa non è stato tagliato?
Quello per l'alta velocità.

E le previsioni per il futuro non sono rosee: a Milano in questi giorni c'è polemica tra Penati (presidente della provincia) e i Verdi che reclamano il rispetto del programma elettorale ovvero «la tangenziale est esterna di Milano non serve». Ma Penati, con alle spalle DS e Margherita vorrebbe appoggiare il piano della regione che prevede la costruzione di una nuova tangenziale che dovrebbe collegare Melegnano ad Agrate, e che costerebbe 1.742 milioni di euro, vale a dire 51 milioni di euro a chilometro, con i quali si potrebbero risanare tutte le strade della Lombardia. Insomma anche all'ovest (a sinistra) nulla di nuovo e di buono ...
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