21 settembre 2005

Scuole islamiche

I figli di immigrati islamici devono studiare nelle scuole italiane o nelle loro scuole?
In uno stato ideale, forse, ci sarebbero scuole pubbliche, italiane e laiche, con dei corsi ad hoc per la loro integrazione. Ma la scuola italiana, con tutti i tagli che sta subendo, è pronta per questo?

Credo di no. Almeno per ora. Ma la direzione è questa. Confermata anche dalle dichiarazioni del presidente dell’Istituto Islamico di corso Giulio Cesare, Abdelaziz Khounati. «Il fatto che a Milano ci siano centinaia di famiglie che non vogliono la scuola italiana? Dipende dalla linea delle moschee. Qui [Torino] la maggioranza segue una linea moderata con il risultato che la gente vuole dare e ricevere da questa società, vuole conoscerla» (
ucei)

Penso però che l'aver bloccato le lezioni alla scuola a Milano in via Quaranta, poche settimane prima dell'inizio delle lezioni, come deve essere interpretato? Come un diktat, alla faccia del dialogo di cui si parla tanto. Se la scuola era inagibile, perchè se accorgono solo a settembre? (
repubblica)

E ancora: la scuola aveva un accordo con il comune per cui se avesse avviato la procedura di riconoscimento, avrebbe avuto una sede idonea. Ma ora, senza una sede?
La costituzione italiana (citata ieri tra l'altro da Ruini a proposito dei Pacs e delle coppie di fatto), prevede libertà di culto: ma riguardo alla parificazione ci sono opinione contrarie, anche all'interno del mondo islamico, come quella di Magdi Allan.
Non possiamo prescindere dal fatto che anche l'Italia è in prima linea nella guerra al terrorismo islamico e che questo terrorismo si alimenta grazie a una rete di moschee e scuole coraniche che indottrinano alla «guerra santa» e al «martirio». La scuola islamica è come afferma Mario Mauro, vicepresidente del Parlamento europeo, «una struttura ideologica e catechistica che è la negazione del sapere.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Esistono scuole private cattoliche parificate (nel senso che condividono lo stesso programma ministeriale di quelle pubbliche non confessionali).
Se le scuole islamiche (o ebraiche, o protestanti, induiste, buddiste e via dicendo) risultano parificate, hanno diritto di esistere tanto quanto quelle dei preti. Se invece si tratta di luoghi dove NON viene svolto un programma ministeriale, ma solo confessionale, allora non ci siamo e si chiude bottega. Dimenticavo una cosa: lo stato italiano finanzia la scuola privata (parificata). Che si prepari a dare soldi anche alle scuole private (parificate) di altre confessioni. Comprese quelle islamiche, quando saranno in regola.. state bene. Grazie della riflessione, Cyrano.

alduccio ha detto...

Mah, dubito che una Moratti decida di dare dei soldi per una scuola islamica .. Anzi credo proprio che si sia espressa già a riguardo, in modo contrario.
Per quanto riguarda i diritti, siamo d'accordo.
Aldo