08 luglio 2005

Bad chili di Joe Lansdale

Uno dei libri più divertenti che abbia mai letto. E questo basterebbe per iniziare e terminare la recensione. Un umorismo feroce, politicamente scorretto, una satira che colpisce direttamente tutti i luoghi comuni del sud, non solo degli Stati Uniti. I gay, la chiesa metodista, la chiesa battista ...

Un noir che ha come protagonista una coppia incredibile : un nero, gay, Leonard e un bianco, Hap, senza fisso lavoro, amico di Leonard.
Il libro inizia con Hap che, tornato da un periodo di lavoro, viene ferito da uno scoiattolo e ricoverato in ospedale. L'amico Leonard è appena stato lasciato dal suo fidanzato Raul, per un motociclista, Cavallo Mc Nee. Quando questi viene trovato morto, Leonard, che non è propriamente un personaggio del tutto tranquillo, è in cima alla lista dei sospettati. A questo punto Hap, che in ospedale ha conosciuto un'infermiera, è costretto ad aiutare il suo amico. E ad andare oltre la legge per scoprire un traffico di video "proibiti", un commercio illegale di grasso, fino a rivelare la vera identità di Cavallo.

Un noir che parte leggero, ma picchia forte alla fine, con scontri stile western, persone che vengono torturate e poi ammazzate, sangue, fucili e pistole, in puro stile pulp.
Le battute, i dialoghi oltre i limiti del volgare e il clima leggero nel quale si muove la storia servono, per contrasto, a evidenzare la realtà del posto, il Texas: paese nel quale è normale, per una persona, andare in giro con un calibro 12 nel baule della macchina.

Ecco un es, dove Hap spiega la sua teoria sull'amore:
Leonard mi raccontò di Raul, di come le cose erano peggiorate tra loro, e di come il ragazzo era più folle di quanto avesse immaginato. Era una storia abbastanza comune, l'avevo già udita molte volte, ma si trattava di uomini che parlavano di donne. Però l'amore è l'amore, e anche se gli amanti sono dello stesso sesso i problemi non sembrano cambiare di molto, a parte il fatto che si scopa molto di più. Gay o no, gli uomini sono uomini, e agli uomini piace un sacco scopare. Potete scriverlo nel vostro libro nero, poi strappare la pagina, accartocciarvela e fumarvela.

Attenzione a non considerare questo solo un giallo leggero. Dal libro emerge una realtà cupa, che personalmente non conoscevo, nella quale si intrecciano storie di poliziotti corrotti, ex picchiatori di lotta libera, il re del chili, un industriale senza scrupoli. Qui non siamo nell'America sfavillante delle luci, dei grattacieli: siamo nella provincia dell'impero, con disoccupazione, discriminazione razziale e sociale che colpisce le fasce deboli della popolazione:
Leonard gettò un'occhiata ai giocatori di bigliardo, attraverso il vetro. Non disse nulla, ma il suo viso rivelava molto. Leonard pensava che la maggior parte di quelle persone fossero parassiti, pigri e inetti. Probabilmente aveva ragione, fino ad un certo punto. Ma secondo me la vita non funzionava così. Bianchi e neri. Buoni e cattivi. La maggior parte delle volte era un misto.. Quello era ciò che rendeva tutto così difficile. Non era possibile generalizzare, per un pensatore come me. C'erano teste di cazzo su entrambi lati della medaglia, ma c'erano anche brave persone che stavano attraversando un brutto periodo. Qualcuno non ti paga un lavoro, ti si rompe la macchina, e all'improvviso ti trovi declassato da piccolo borghese a vagabondo che dorme sotto i ponti e spinge per strada un carrello da supermercato.

Questa storia poteva essere ambientata solo in Texas il luogo che, come afferma Lansdale "è uno stato d'animo, o più semplicemente, il luogo ideale per un romanzo". E' il paese degli eccessi, dove tutto è portato all'estremo: estreme le situazioni, i personaggi e gli eventi della natura. L'ultimo west che rimane, dove Hap e Leonard sembrano gli ultimi cow boy che lottano per la giustizia.

I link su bol e ibs (dove trovate i commenti di Albys e Romano)

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