26 giugno 2005

Ustica, 25 anni dopo

Buon compleanno Ustica: una vicenda che è stata chiamata con un riferimento geografico in modo che tu la possa prendere così come è. Si dovrebbe parlare di “abbattimento dell'aereo IH 870, sui cieli del tirreno, tra Ustica e Ponza”. Troppo complesso e poi si rischia di lasciare aperte troppe riflessioni (cosa centra Ponza? Abbattimento? ..). Più semplice Ustica. Paolini nel suo spettacolo “I-TIGI, canto per Ustica” preferisce parlare di I-TIGI (la sigla che aveva sulla fiancata l'aereo). Parliamo allora di I-TIGI.

I-TIGI: buon compleanno ai protagonisti politici della vicenda. Da Andreotti (allora presidente degli esteri) a Cossiga (presidente del consiglio): grazie per averci lasciato (dopo le bombe di piazza Fontana e Della Loggia e le bombe sui treni) un altro mistero, dove esiste una verità scomoda che non può essere detta e una, più rassicurante, verità ufficiale.

Buon compleanno anche ai politici di oggi, soddisfatti (come il ministro Giovanardi) dell'assoluzione dei generali, che ha ridato “piena dignità all'eroica Aereonautica Militare Italiana”. Da sempre sostenitori della tesi della bomba, su un aereo in ritardo di un'ora e mezzo, una bomba che avrebbe buttato giù l'aereo senza scalfire neanche la tavoletta del water.

Buon compleanno ai vertici delle forze armate italiane, per aver cercato di bloccare le indagini (i tracciati radar fatti scomparire, i registri con le pagine mancanti), per aver despistato (cedimento strutturale, perchè l'aereo trasportava pesce ...), per aver mostrato ancora una volta, quanto sia forte in voi il senso dello stato. Cioè il vostro stato, il vostro stato di potere.

Buon compleanno all'alleato americano, che ancora oggi non ci ha detto dove fosse la portaerei Saratoga (e cosa ha visto).

Buon compleanno ai servizi segreti militari (SISMI) e civili (SISDE): cos'è la sicurezza per voi? Mancano 81 persone all'appello, 64 passeggeri, 11 ragazzi, due bambini e 4 membri dell'equipaggio.

Buon compleanno anche ai vertici militari francesi che si sono comportati come i vertici dell'aereonautica italiana: non una parola su ciò che hanno visto o fatto i loro aerei, qualla notte del 27 giugno 80.

Buon compleanno alle persone che, invece, hanno cercato in tutti i modi di ricercare la verità, andando oltre la versione ufficiale. A partire dal giudice Priore, che nel 1999 ha rinviato a giudizio 9 generali dell'aereonautica e del sios per depistaggi, omissioni e falsa testimonianza. Tutti assolti nel 30 aprile 2004 (due generali per prescrizione del reato di “alto tradimento”). O come il giudice Borsellino: non riusciva a farsi dare i nominativi delle persone presenti nel radar di Marsala. Disse “o mi date i nominativi o io, con i carabinieri, espugno il radar”. Alto senso di responsabilità civile dei vertici dell'areonautica. Senso di responsabilità e di dovere, che hanno invece avuto giornalisti come Andrea Purgatori, Daria Lucca e Paolo Miggiano, autori di “Ad un passo dalla guerra”, Sperling & Kupfer editori.

Buon compleanno anche a Gheddafi, che ha sempre sostenuto che la seconda vittima, quella sera fu anche la Libia. Peccato che nessun capo di governo sia mai andato in Libia a chiedergliene conto.

Perchè è importante sapere la verità su questa triste vicenda della nostra repubblica? Be, se vi fate questa domanda, potete proseguire oltre, andando a a leggervi la pagina dell'oroscopo o dello sport. Noi dobbiamo pretendere dalle nostre istituzioni la massima chiarezza e il massimo sforzo affinchè si assumano le proprie responsabilità. Perchè, oltre alle 81 vittime, in fondo al mare sono finiti anche i nostri diritti civili, come cittadini di un paese che si definisce civile.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Aggiungo la seguente riflessione: qual'è il prezzo della verità? cos'ha avuto l'Italia in cambio del silenzio?
Può davvero una democrazia scambiare i propri morti (per cui, tristemente, nulla può più essere fatto) con delle contropartite politiche sul piano internazionale?
Chi si ricorda dei cavi di una funivia tranciati da una aereo militare americano? chi si ricorda della contropartita?

Comprendo pienamente come certe cose possa essere meglio non dirle per mantenere la 'pace', ma quanto spesso può accadere questo senza che la democrazia e la giustizia ne risentano?

-Simone

Anonimo ha detto...

Sono disgustato dalla sentenza ,da questa vergogna italiana e dell incapacità dei politici nostrani. Le ottantun vittime non hanno avuto un degno riscontro nel pattume politico,nè da governi di destra nè da quelli di sinistra e questa giustizia scandalosa rende il paese più insicuro e perplesso.
Era forse meglio essere più sinceri con il popolo sovrano come da costituzione proclamato o servi e caproni e con tanti omissis solo per copriire i misfatti di colonnelli e responsabili ,quell aereo è caduto per un missile ,vergogna ,daltronde non è la prima volta che si insabbia o si censura ,ma ora basta.
un italiano indignato